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Tuesday 01 January 2002
Palermo senz’acqua – Le disposizioni urgenti stabilite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Palermo senz’acqua- Le disposizioni urgenti stabilite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 luglio 2002 |
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Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza idrica nella provincia di Palermo. (Ordinanza n. 3234 pubblicato sulla G.U. del 6.8.2002) |
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto l’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l’art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343 convertito, con
modificazioni dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in data
14 gennaio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana n. 23 del 28 gennaio 2002, con il quale lo stato di
emergenza per la crisi di approvvigionamento idro-potabile nel
territorio delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo
e Trapani, e’ stato prorogato fino al 31 dicembre 2002, con
contestuale nomina del presidente della regione siciliana -
commissario delegato;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in data
16 maggio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana n. 120 del 24 maggio 2002, con il quale e’ stato dichiarato
lo stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento
idro-potabile nei territori delle province di Messina, Catania,
Siracusa e Ragusa fino al 31 dicembre 2002;
Vista l’ordinanza n. 3189 del 22 marzo 2002, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 80, del 5 aprile
2002, recante "Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza
idrica nei territori delle province di Agrigento, Caltanissetta,
Enna, Palermo e Trapani";
Vista l’ordinanza n. 3224 del 28 giugno 2002, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 168 del 19 luglio
2002, recante "Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza
idrica nelle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa e per il
superamento della situazione di crisi socio-economico-sanitaria nel
settore zootecnico in conseguenza dell’emergenza idrica che interessa
l’intero territorio della regione siciliana";
Ritenuto di dover disporre con ulteriore ordinanza, al fine di
assicurare la piu’ celere attuazione di taluni interventi ritenuti
piu’ urgenti considerato l’ulteriore aggravamento delle condizioni
meteoclimatiche che hanno reso ancor piu’ acuto lo stato di crisi
gia’ in atto;
Ritenuto in particolare di prevedere la realizzazione in termini di
somma delle opere di convogliamento delle acque grezze dall’adduttore
est Rosamarina al potabilizzatore Imera;
Acquisita l’intesa della regione siciliana;
Su proposta del Capo del dipartimento della protezione civile;
Dispone:
Art. 1.
1. Ferma restando l’azione di coordinamento generale da parte del
presidente della regione siciliana, nell’ambito territoriale di cui
al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio
2002, il prefetto di Palermo e’ nominato commissario delegato per
l’attuazione delle opere di convogliamento delle acque grezze
dall’adduttore est Rosamarina al potabilizzatore Imera.
2. In relazione alla somma urgenza inerente alle opere di cui al
primo comma, il prefetto di Palermo commissario delegato provvede
all’affidamento della relativa realizzazione a trattativa privata, in
deroga alle vigenti norme in materia di procedimenti concorsuali e
specificamente avvalendosi delle deroghe di cui alle ordinanze n.
3189 del 22 marzo 2002 e 3224 del 28 giugno 2002 e di quelle
contemplate nell’art. 5 della ordinanza 3199 del 24 aprile 2002;
parimenti provvede per l’eventuale affidamento di forniture e
servizi, nonche’ per le eventuali acquisizioni che dovessero essere
ritenute necessarie per la realizzazione delle suddette opere.
3. Il prefetto di Palermo-commissario delegato opera anche
prescindendo dalle disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale, in materia paesaggistica, architettonica, archeologica,
urbanistica e di tutela dei beni culturali ed ambientali, da quelle
in materia idraulica e idrogeologica, prevedendo, altresi’, ove
ritenuto necessario, la corresponsione, anche in corso d’opera, di
premi di incentivazione per accelerare l’esecuzione dei lavori.