Lavoro e Previdenza

Saturday 18 October 2003

Le conclusioni del Consiglio Ue in materia economica e sulle pensioni.

Le conclusioni del Consiglio Ue in materia economica e sulle pensioni.

COMMISSION DES COMMUNAUTÉS EUROPÉENNES. ECRETARIAT GENERAL. Bruxelles, 17 ottobre 2003. DOC/03/4 Conclusioni della Presidenza Consiglio Europeo di Bruxelles 16 e 17 ottobre 2003

1. Il Consiglio europeo si è riunito a Bruxelles il 16 e 17 ottobre 2003. La riunione è stata preceduta da una relazione del Presidente del Parlamento europeo, Pat Cox, a cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni sui punti principali all’ordine del giorno.

I. CONFERENZA INTERGOVERNATIVA (CIG)

2. Il Consiglio europeo si è compiaciuto del fatto che, a seguito della sessione inaugurale della Conferenza intergovernativa tenuta il 4 ottobre a Roma, i lavori della Conferenza sono ora in corso. Ha ricordato il suo sostegno all’impostazione e al calendario proposti dalla Presidenza in linea con le conclusioni della riunione del Consiglio europeo di Salonicco. Il Consiglio europeo ha invitato i ministri a proseguire attivamente le discussioni a livello politico. Ha preso atto dell’intenzione della Presidenza di condurre consultazioni con tutti i partecipanti nella prospettiva di finalizzare il progetto di trattato costituzionale sulla base del progetto elaborato dalla Convenzione e alla luce delle discussioni in seno alla CIG, in preparazione della prossima riunione della CIG a livello di Capi di Stato o di Governo.

II. RILANCIO DELL’ECONOMIA EUROPEA

3. Dopo un periodo di incertezza stanno emergendo in Europa alcuni segni positivi. Un miglioramento del contesto economico internazionale, bassi livelli di inflazione, prezzi del petrolio stabilizzati, migliori condizioni nei mercati finanziari sono fattori chiave per una ripresa dell’attività economica, il cui rafforzamento è previsto nel corso del 2004. Poiché la situazione resta fragile è necessario un messaggio di fiducia nel potenziale economico dell’Unione europea. Mantenere politiche macroeconomiche sane, accelerare le riforme strutturali e promuovere l’investimento nell’infrastruttura e nel capitale umano sono priorità chiave. In questo contesto le politiche economiche dovrebbero continuare ad avere come obiettivo una crescita sostenibile e creatrice di posti di lavoro e il rafforzamento della coesione economica e sociale.

4. Questo Consiglio europeo si pone l’obiettivo di concentrare immediatamente l’attenzione sulla maniera di promuovere la crescita e di organizzare i lavori in vista dell’adozione di decisioni concrete nel Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre. Esso cerca inoltre di evidenziare la necessità di proseguire l’azione su un ampio fronte per creare le condizioni di un contesto economico e sociale favorevole alla crescita sostenibile, nel contesto della strategia di Lisbona.

5. Accelerare la creazione delle reti europee dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni incrementando l’investimento in capitale umano sarà di importanza cruciale per la crescita, come pure per contribuire alla realizzazione di un’effettiva integrazione dell’Europa allargata, con significativi aumenti di produttività.

6. A tal fine il Consiglio europeo approva i principi dell’Iniziativa per la crescita proposta e la relazione interinale presentata dal Consiglio ECOFIN e invita le parti interessate a procedere nell’iniziativa secondo le linee di seguito indicate. Questa iniziativa sarà coerente con il patto di stabilità e di crescita, con i massimali delle prospettive finanziarie attuali e con gli impegni derivanti dagli indirizzi di massima per le politiche economiche.

7. L’azione prioritaria all’interno dell’Iniziativa per la crescita avrà luogo nel contesto della realizzazione del programma di riforme strutturali stabilito a Lisbona, compresa una maggiore flessibilità per i prodotti, i capitali e il mercato del lavoro, e tenendo conto degli attuali sforzi volti a dare concretezza alle indicazioni fornite dai precedenti Consigli europei di primavera nei settori che contribuiranno a rafforzare il potenziale di crescita a più lungo termine dell’Unione. Il potenziamento della competitività svolgerà un ruolo cruciale al riguardo, tenendo presenti nel contempo le considerazioni ambientali e la dimensione sociale.

A. iniziativa per la crescita: incrementare gli investimenti in progetti chiave

Collegare gli Stati membri: i progetti RTE

8. La realizzazione di infrastrutture di trasporto moderne e efficienti che assicurino un facile e migliore accesso per tutti gli Stati membri avrà un duplice effetto positivo: incrementerà direttamente la crescita e massimizzerà i vantaggi del mercato interno. Particolare attenzione sarà riservata alla nuova proposta sui progetti prioritari delle RTE dei trasporti, accompagnata da proposte volte ad accrescere il volume e l’efficienza degli investimenti in questi progetti, e ad altre proposte attualmente all’esame del Consiglio “Trasporti, telecomunicazioni e energia”. A tal fine si approfondirà ulteriormente la possibilità di un più elevato tasso di cofinanziamento comunitario, per esempio in casi specifici che prevedono l’attraversamento delle frontiere o di barriere naturali. In particolare, gli Stati membri sono invitati ad adoperarsi per eliminare rapidamente gli ostacoli tecnici, giuridici e amministrativi che si frappongono all’attuazione delle tratte transfrontaliere dei progetti RTE. L’azione relativa alle infrastrutture deve essere accompagnata da una moderna politica dei trasporti che attribuisca la debita importanza a considerazioni di sicurezza e sostenibilità.

Assicurare l’approvvigionamento energetico e le reti di telecomunicazioni

9. Il completamento di un mercato integrato dell’energia elettrica e del gas in un’Europa allargata migliorerà la sicurezza dell’approvvigionamento e la competitività, dando così un ulteriore impulso alla crescita. Ciò dovrebbe includere quantomeno il conseguimento del livello di interconnessione elettrica chiesto a Barcellona, al quale contribuiranno notevolmente i progetti prioritari nell’ambito delle reti transeuropee dell’energia. Lo sviluppo di infrastrutture energetiche garantirà altresì il pieno coinvolgimento dei nuovi vicini dell’UE e dei paesi partner nel mercato europeo. Data la forte dipendenza dell’UE da importazioni di energia e l’importanza dei paesi vicini, in particolare quelli delle regioni del Mediterraneo, della dimensione settentrionale e dell’Europa orientale come fornitori o paesi di transito, occorre discutere modalità e strumenti per promuovere nuove reti di energia con tali paesi, anche nella prospettiva della Conferenza ministeriale euromediterranea sull’energia che si terrà a Roma in dicembre.

10. Lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni è parimenti di fondamentale importanza per incrementare la crescita in un’Europa allargata. La disponibilità e la promozione della banda larga diffusa unitamente a reti efficienti sono particolarmente necessarie in un’economia basata sulla conoscenza, nella quale la trasmissione delle informazioni svolge un ruolo vitale nell’accrescere la competitività.

Investire nel capitale umano: innovazione, ricerca e sviluppo e competenze

11. L’innovazione, la ricerca e sviluppo e le competenze sono decisivi per il potenziale di crescita dell’Europa. L’azione si concentrerà sulla mobilitazione degli investimenti e sulla creazione delle giuste condizioni normative in settori quali le infrastrutture di ricerca, i parchi scientifici, i progetti di innovazione industriale e di ricerca e sviluppo, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il finanziamento delle strutture per l’istruzione e la formazione, attraverso maggiori investimenti nell’istruzione e una migliore integrazione con le politiche del lavoro e sociali. Vari strumenti europei dovrebbero svolgere il loro ruolo, in particolare le piattaforme tecnologiche europee, gli strumenti della BEI, i fondi strutturali e azioni preparatorie quali quella proposta in materia di ricerca nel settore della sicurezza. Si cercherà anche di affrontare il problema delle prime unità di produzione commerciale, in cui la singola impresa può non sfruttare appieno i vantaggi derivanti dalle spese sostenute in materia di ricerca, sviluppo e innovazione e, quindi, avere un livello di innovazione complessiva inferiore a quello ottimale. Va prestata particolare attenzione alle esigenze delle PMI innovative che operano alle frontiere della tecnologia e al trasferimento di tecnologie alle regioni periferiche.

Azioni successive: decisioni sul follow-up

12. Per compiere i rapidi progressi necessari per realizzare una valutazione finale dell’Iniziativa e adottare decisioni concrete nella riunione di dicembre, il Consiglio europeo, tenendo conto della relazione ECOFIN: invita la Commissione, la BEI e le pertinenti formazioni del Consiglio a definire, fatte salve le priorità definite nella proposta della Commissione, un “programma ad avvio rapido” che individui un elenco di progetti in un’Unione allargata, basati su criteri trasparenti e corredati delle relative valutazioni della loro rilevanza per l’integrazione del mercato interno nell’Europa allargata, della redditività economica e finanziaria, dell’impatto sulla crescita e dell’effetto di stimolo esercitato sul capitale privato;

invita la Commissione e la BEI a presentare, in tempo utile per un’accurata preparazione da parte del Comitato economico e finanziario della sessione del Consiglio ECOFIN del 25 novembre, le relazioni finali sull’Iniziativa per la crescita; tali relazioni dovrebbero in particolare:

studiare il modo migliore per accrescere la partecipazione del settore privato al finanziamento dei progetti, anche ricorrendo allo strumento di finanziamento strutturato della BEI;

sviluppare strumenti volti ad attirare il capitale privato, in particolare attraverso la cartolarizzazione degli attivi esistenti, ed esaminare quali attivi potrebbero essere utilizzati a tali scopi;

migliorare il coordinamento delle procedure tra il finanziamento della BEI, i Fondi strutturali, la linea di bilancio RTE e il sesto programma quadro;

definire un quadro per una valutazione complessiva dell’iniziativa dopo 5 anni tutte le formazioni pertinenti del Consiglio contribuiranno a tale valutazione. La Commissione riferirà annualmente al Consiglio europeo nella relazione di primavera.

13. Il Consiglio è inoltre invitato a finalizzare proposte intese a eliminare gli ostacoli tecnici, giuridici e amministrativi che si frappongono alle RTE, con particolare riguardo alle tratte transfrontaliere, ai partenariati pubblico/privato (PPP), ai progetti di innovazione e di ricerca e sviluppo; la Commissione chiarirà inoltre i principi del SEC 95 sul trattamento contabile nazionale dei PPP, per assicurare una maggiore trasparenza compresa la registrazione delle garanzie statali nei conti nazionali e il trattamento dei meccanismi di cartolarizzazione.

14. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a completare l’Iniziativa per la crescita con programmi nazionali di crescita. Il Consiglio coordinerà l’Iniziativa per la crescita con tali iniziative in corso a livello nazionale ed europeo, in modo da garantire la complementarità e l’uso ottimale delle risorse, potenziando così l’impatto globale dell’Iniziativa e riferirà al Consiglio europeo di primavera del 2004 sulle azioni intraprese a tale riguardo.

b. creare condizioni favorevoli alla crescita e all’occupazione

Migliorare la competitività dell’economia europea

15. Una strategia integrata in materia di competitività europea implica un’azione orizzontale volta ad assicurare che venga perseguita una serie di politiche per contribuire coerentemente all’obiettivo di migliorare i fattori di competitività per le imprese e l’industria. Le politiche fondamentali a tale proposito riguardano il mercato interno, l’azione a sostegno dell’industria, della ricerca e della tecnologia, con l’alleggerimento degli oneri amministrativi e normativi a necessario supporto. Il Consiglio europeo sottolinea il ruolo centrale del Consiglio “Competitività” nell’assicurare che tale approccio integrato venga applicato sul campo, contribuendo così alla creazione di un contesto favorevole per le imprese, di un mercato interno efficiente e di maggiori attività di ricerca e innovazione. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare nella riunione di dicembre una relazione contenente proposte intese a migliorare il quadro industriale al fine di evitare la deindustrializzazione.

Mercato interno

16. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare le eventuali ulteriori proposte necessarie a completare il mercato interno e a sfruttarne completamente il potenziale, a stimolare l’imprenditorialità e a creare un vero mercato interno dei servizi, con il debito riguardo per l’esigenza di salvaguardare la fornitura e gli scambi di servizi di interesse generale. A tale proposito considera prioritario l’accordo definitivo sul brevetto comunitario. Si invitano gli Stati membri ad aumentare gli sforzi per recepire nel diritto nazionale la normativa in materia di mercato interno entro le scadenze fissate. Il tempestivo recepimento e l’effettiva applicazione delle norme comunitarie in tutti gli Stati membri fornirà la base per la fiducia reciproca su cui deve basarsi un mercato interno allargato.

17. Mercati finanziari pienamente integrati e stabili svolgeranno un ruolo cruciale nell’incanalare i risparmi verso investimenti produttivi e nell’aumentare la crescita economica. Il Consiglio europeo ribadisce la richiesta di rapidi progressi in tutte le componenti principali del piano d’azione per i servizi finanziari, nella prospettiva di una conclusione entro i termini convenuti. Dovrà inoltre essere applicata con maggiore incisività la normativa vigente in questo settore. Il Consiglio europeo si aspetta altresì che i lavori sulla direttiva riguardante le offerte pubbliche d’acquisto, volta a istituire un campo d’attività a livello internazionale, vengano condotti verso una rapida e positiva conclusione sulla scorta degli sforzi di compromesso finora compiuti.

Politiche industriali

18. Il Consiglio e la Commissione devono esaminare le esigenze di settori industriali specifici, specialmente quello manifatturiero, per dare loro la possibilità di aumentare la competitività, segnatamente in vista del loro contributo essenziale alla crescita economica. La normativa europea non dovrebbe penalizzare la competitività dell’UE rispetto a quella delle altre aree economiche più importanti. A tal fine si invita la Commissione a considerare le conseguenze della proposta normativa europea sulle imprese, formulando una globale valutazione dell’impatto sulle medesime. L’imminente proposta sui prodotti chimici, che sarà esaminata dal Consiglio “Competitività” in coordinamento con altre formazioni del Consiglio, sarà il primo caso in cui verrà attuato questo approccio, tenendo in particolare conto dei suoi effetti sulle PMI.

Ricerca e innovazione

19. Uno sviluppo della competitività dell’economia europea in linea con il programma di Lisbona richiede un rinnovato impegno dei settori pubblico e privato verso l’obiettivo di investire il 3% del PIL nella ricerca, prestando un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica, comprese le tecnologie per l’ambiente, allo sviluppo del capitale umano attraverso maggiori investimenti nell’istruzione e nella ricerca, come raccomandato dal Consiglio il 22 settembre 2003. Il Consiglio europeo chiede pertanto:

un forte coinvolgimento degli Stati membri nell’analisi comparativa, nella condivisione delle esperienze e nella preparazione di misure reciprocamente coerenti per incoraggiare gli investimenti pubblici e privati nella ricerca e nell’innovazione;

il rafforzamento del coordinamento tra la ricerca finanziata con fondi pubblici e privati e un maggior utilizzo dei fondi strutturali per i progetti di ricerca e sviluppo tenendo presente il ruolo di detti fondi per promuovere la coesione e tenendo conto delle esigenze specifiche e del potenziale delle varie regioni, compreso quelli degli Stati aderenti. I partenariati pubblico-privato nel settore della ricerca sono un fattore fondamentale per sviluppare nuove tecnologie e consentire all’industria europea ad alta tecnologia di competere a livello mondiale;

progressi rapidi nell’attuazione del piano d’azione eEurope; ciò richiede notevoli sforzi per garantire l’attuazione a livello comunitario del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche e il rafforzamento delle azioni e degli investimenti, specialmente nel settore dell’eGovernment, dell’eHealth e dell’eLearning e per quanto riguarda lo sviluppo di infrastrutture e contenuti per reti a banda larga.

Miglioramento della regolamentazione

20. Una regolamentazione più efficace sia a livello europeo che nazionale è della massima importanza. Le istituzioni devono assicurare la rapida attuazione delle disposizioni dell’accordo interistituzionale “Miglioramento della regolamentazione” per migliorare la qualità della normativa dell’UE, anche tramite valutazioni dell’impatto normativo. La semplificazione della normativa dell’UE e il miglioramento dell’efficienza e della trasparenza delle pubbliche amministrazioni rafforzeranno notevolmente la competitività economica, incoraggiando la fiducia delle imprese e migliorando gli standard del servizio pubblico.

Sviluppare la dimensione sociale

21. La priorità che rivestono in questo frangente le azioni per imprimere dinamismo alla crescita e sviluppare la competitività deve procedere di pari passo con politiche sociali efficaci, e in particolare la creazione di posti di lavoro, che restano parte integrante del modello socio-economico europeo. In linea con la comunicazione della Commissione è necessario rendere più efficaci i processi di coordinamento esistenti sulle politiche adottate dagli Stati membri nel campo della protezione sociale, contribuendo in tal modo alla necessaria modernizzazione dei sistemi di protezione sociale. A tal riguardo il Consiglio dovrebbe esaminare la comunicazione della Commissione sul coordinamento aperto nel settore della protezione sociale ed elaborare conclusioni operative in tempo per il Consiglio europeo di primavera del 2004, nel rispetto del principio di sussidiarietà e della diversità dei sistemi nazionali.

22. Particolare importanza rivestono negli Stati membri sistemi pensionistici che offrano prestazioni adeguate, sostenibili finanziariamente e capaci di rispondere alle sfide della modernizzazione. Sebbene di competenza degli Stati membri, i loro lavori dovrebbero tuttavia essere migliorati rafforzando il coordinamento aperto in questo settore. A tale riguardo:

il Consiglio dovrebbe precisare maggiormente i gruppi di obiettivi posti nel coordinamento aperto sulla protezione sociale – sull’esempio delle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona, che ha chiesto di aumentare, entro il 2010, di cinque anni l’età media effettiva di cessazione dell’attività lavorativa – volti ad assicurare la sostenibilità e l’adeguatezza dei sistemi pensionistici rispetto all’evoluzione demografica;

il Consiglio dovrebbe continuare a seguire attentamente gli aspetti di sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici, anche per valutare in che misura le riforme migliorino la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche;

gli Stati membri e le Parti sociali dovrebbero esaminare come tradurre in pratica il rapporto tra politiche dell’occupazione e pensioni alla luce degli obiettivi stabiliti al Consiglio europeo di Barcellona.

23. Il Consiglio europeo attende con interesse di conoscere la relazione della Task Force europea sull’occupazione, diretta da Wim Kok, che dovrà essere presentata alla Commissione e approva la proposta di tenere un vertice sociale straordinario in dicembre per le discussioni iniziali sul seguito da dare a tale relazione.

La dimensione ambientale

24. Ulteriori azioni per migliorare la sostenibilità e la protezione ambientale contribuiranno ad incrementare la crescita. Gli obiettivi ambientali faranno da catalizzatore per l’innovazione e la modernizzazione in settori chiave come l’energia e i trasporti e per promuovere nuovi investimenti in tecnologie pulite e più efficaci sul piano energetico e delle risorse. La messa a punto, entro il 2003, del piano d’azione della Commissione sulle tecnologie ambientali contribuirà alla loro promozione e divulgazione. Il Consiglio chiede inoltre una sollecita approvazione della proposta di direttiva sull’uso dei meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto all’interno del sistema comunitario per lo scambio di emissioni di gas ad effetto serra che promuoverà la diffusione delle tecnologie pulite salvaguardando la competitività dell’industria europea.

III. RAFFORZAMENTO DELLO SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA

Gestione delle frontiere comuni dell’Unione

25. Il Consiglio europeo sottolinea che con l’imminente allargamento le frontiere dell’Unione si amplieranno e rammenta l’interesse comune di tutti gli Stati membri a instaurare una gestione più efficace delle frontiere, in particolare per migliorare la sicurezza dei cittadini.

26. Nel ricordare le conclusioni della riunione di Salonicco, il Consiglio europeo accoglie con favore l’intenzione della Commissione di esaminare rapidamente la possibilità di assegnare 140 milioni di euro previsti per il periodo 2004-2006 per far fronte alle esigenze più pressanti in questo settore, con particolare riguardo al sostegno alla gestione delle frontiere esterne, all’attuazione del programma d’azione in materia di rimpatrio e allo sviluppo del Sistema d’informazione visti (VIS).

27. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza della piena attuazione del piano per la gestione delle frontiere esterne e dell’istituzione del centro per le frontiere aeree e di due centri per le frontiere marittime e ancora in sospeso. Tutti questi centri dovrebbero operare in stretta cooperazione ed essere coordinati dall’organo comune di esperti delle frontiere esterne.

28. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’intenzione della Commissione di presentare una proposta per la creazione di un organismo di gestione delle frontiere per migliorare la cooperazione concreta in tema di gestione delle frontiere esterne in tempo utile affinché il Consiglio raggiunga un accordo politico sui principali elementi entro la fine dell’anno. Questa proposta si baserà sull’esperienza dell’organo comune di esperti delle frontiere esterne.

29. Il Consiglio europeo prende atto dello studio svolto per conto della Commissione sulle frontiere marittime e invita il Consiglio GAI a elaborare un programma di lavoro al riguardo, da adottare entro la fine dell’anno.

Controllo dei flussi migratori

30. Il Consiglio europeo conferma l’assoluta priorità politica attribuita alla questione dell’immigrazione e ribadisce il suo impegno per giungere a un approccio equilibrato tra, da un lato, l’urgente necessità di mettere fine all’immigrazione clandestina e lottare contro la tratta di esseri umani e, dall’altro, l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati legali, conformemente ai principi e alle priorità stabiliti dai Consigli europei di Salonicco, Siviglia, Laeken e Tampere.

31. Si impegna a ricorrere, nell’ambito dell’impostazione globale definita a Salonicco, a tutti gli strumenti appropriati delle relazioni esterne dell’UE, inclusi i partenariati rafforzati con i paesi terzi interessati, per perseguire la strategia dell’UE volta a lottare contro l’immigrazione clandestina. In questo contesto, il Consiglio europeo: esorta la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a compiere ogni sforzo per agevolare la positiva conclusione, da parte della Comunità, di accordi di riammissione. Invita il Consiglio e la Commissione a presentare, all’inizio del prossimo anno, una relazione in cui si individuino in particolare le priorità di una politica comune in materia di riammissione e le misure adottate per assicurare lo sviluppo positivo di tale politica,

riafferma che una politica comune di rimpatrio è un elemento chiave di una politica efficace e globale in materia di immigrazione e invita il Consiglio e la Commissione ad attribuire la massima priorità all’attuazione del piano d’azione adottato nel novembre 2002. In tale contesto accoglie con favore l’intenzione della Commissione di presentare una proposta, in cui si tenga conto delle prospettive finanziarie, per fornire sostegno finanziario al rimpatrio, nella piena osservanza dei principi umanitari e del rispetto della dignità della persona, degli immigrati illegali e delle persone la cui richiesta di asilo è stata respinta verso i paesi d’origine e di transito,

prende atto con soddisfazione dei lavori in corso nell’Unione e nelle sedi internazionali (ICAO, G8) sull’introduzione di identificatori biometrici nei visti, titoli di soggiorno e passaporti; esorta il Consiglio GAI a giungere entro il 2003 ad un accordo politico sulle due proposte di regolamenti del Consiglio relativi agli identificatori biometrici, presentate dalla Commissione, e a prendere le decisioni necessarie sullo sviluppo del Sistema d’informazione visti (VIS) e del Sistema d’Informazione Schengen (SIS) II, nel pieno rispetto del calendario previsto per l’introduzione del SIS II.

32. Inoltre, riconoscendo che ogni Stato membro è responsabile del numero di immigrati legali ammessi nel suo territorio, conformemente alla sua legislazione e secondo la sua situazione specifica, ivi compresi i mercati del lavoro, il Consiglio europeo prende atto dell’avvio, da parte della Commissione, di uno studio sul rapporto tra immigrazione legale e clandestina e invita tutti gli Stati membri, gli Stati aderenti e gli Stati candidati a cooperare pienamente a tal fine con la Commissione.

33. Il Consiglio europeo esorta il Consiglio GAI a completare urgentemente i lavori sulle proposte di direttive riguardanti l’ammissibilità e le procedure in materia d’asilo, al fine di rispettare i termini stabiliti dai Consigli europei di Siviglia e di Salonicco, ossia la fine del 2003, e consentire all’Unione di affrontare gli abusi e l’inefficienza in materia di asilo, pur nel pieno rispetto della Convenzione di Ginevra e delle sue tradizioni umanitarie.

Cooperazione giudiziaria e di polizia

34. Il Consiglio europeo esorta a proseguire gli sforzi volti a una più stretta cooperazione di polizia, giudiziaria e doganale e a rafforzare la cooperazione in materia di applicazione della legge, in particolare per quanto concerne la lotta concreta contro le gravi forme di criminalità e il terrorismo.

35. Riafferma l’importanza della lotta contro il traffico di droga e chiede di adottare, possibilmente entro il 2003, la proposta di decisione quadro del Consiglio elaborata al riguardo dalla Commissione.

36. Accoglie con favore l’approvazione del regolamento del Consiglio sulla responsabilità genitoriale e in materia matrimoniale che, consentendo il riconoscimento e l’esecuzione in tutta la Comunità delle decisioni nazionali, migliorerà considerevolmente l’accesso dei cittadini alla giustizia per le questioni che hanno un impatto diretto sulla loro vita di ogni giorno. Tale regolamento rappresenta in particolare un passo importante verso la creazione di un quadro giuridico coerente per l’affidamento e la tutela dei minori.

IV. VARIE

Agricoltura portoghese

37. A seguito delle conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen, il Consiglio europeo, tenendo conto delle nuove prospettive politiche per l’agricoltura adottate dal Consiglio “Agricoltura” nel giugno 2003, prende atto della relazione della Commissione sulla situazione dell’agricoltura portoghese e in particolare della raccomandazione secondo cui la prossima generazione dei programmi per lo sviluppo rurale dovrebbe continuare a sostenere i miglioramenti attuati nell’ambito dell’adeguamento strutturale dell’agricoltura portoghese. La Commissione è invitata a presentare a tempo debito una nuova relazione a tal fine.

38. Nel frattempo il Consiglio europeo accoglie con favore la proposta della Commissione di prorogare l’accordo riguardante i problemi connessi allo sviluppo della produzione di latte nelle isole Azzorre e invita il Consiglio a esaminarla il più presto possibile.

Banca centrale europea

39. Il Consiglio europeo ha accolto favorevolmente la nomina di Jean-Claude Trichet a presidente della Banca centrale europea.

V. RELAZIONI ESTERNE OMC

40. Il Consiglio europeo deplora l’esito negativo della riunione ministeriale dell’OMC a Cancun e la battuta d’arresto che ne consegue per l’agenda di Doha per lo sviluppo, ma sottolinea che l’impegno dell’UE a favore dell’approccio multilaterale nell’ambito della politica commerciale rimane invariato. L’UE dovrebbe pertanto rimanere disponibile a riprendere quanto prima i negoziati nell’ambito della suddetta agenda. Il Consiglio europeo invita la Commissione a riflettere sulla strategia dell’UE e a esplorare insieme ai principali protagonisti dell’OMC la possibilità di futuri progressi nell’ambito dell’agenda di Doha, rilevando che sarà indispensabile un impegno da parte di tutti affinché i negoziati possano riprendere con successo. Il Consiglio europeo invita la Commissione a tenere pienamente al corrente, se necessario, il Consiglio “Affari generali e relazioni esterne”.

Iniziativa “Europa ampliata-nuovi vicini”

41. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi compiuti sull’Iniziativa “Europa ampliata-nuovi vicini” della Commissione. Esorta il Consiglio e la Commissione a portare avanti i lavori per l’attuazione di questa iniziativa al fine di garantire un approccio globale equilibrato e proporzionato, compreso uno strumento finanziario che risponda all’esigenza di promuovere la cooperazione transfrontaliera e regionale/transnazionale sulle frontiere esterne dell’Unione allargata.

Partenariato euromediterraneo

42. Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza cruciale della regione mediterranea e la sua determinazione a sviluppare il partenariato euromediterraneo. Al riguardo sottolinea l’esigenza di sostenere attivamente lo sviluppo economico della regione attraverso l’adozione di iniziative concrete e di potenziare il dialogo politico e la cooperazione in campo culturale. Confida sul risultato positivo dell’imminente riunione ministeriale del partenariato euromediterraneo che si terrà a Napoli.

Dimensione settentrionale

43. Il Consiglio europeo ha approvato il secondo piano d’azione sulla dimensione settentrionale 2004-2006 al fine di continuare ad attuare oltre il 2003 le politiche nell’ambito della dimensione settentrionale. Ha sottolineato che la dimensione settentrionale assumerà maggiore importanza nel contesto dell’allargamento dell’UE e contribuirà significativamente a far progredire la nuova politica di vicinato dell’Unione in tutta la regione.

Moldova

44. L’Unione europea ribadisce il suo costante sostegno agli sforzi dell’OSCE a favore di una soluzione politica globale della questione della Transdnestria nella Repubblica moldova.

45. L’Unione europea accoglie positivamente i progressi compiuti nel corso di quest’anno e sottolinea la necessità di un approccio costruttivo al fine di portare a termine tale processo.

46. L’Unione europea esorta la Federazione russa e l’Ucraina a svolgere, insieme all’OSCE, il loro ruolo di mediatori. Quanto al completamento del ritiro delle forze russe, l’Unione europea esorta la Federazione russa ad adottare tutte le misure necessarie per rispettare l’impegno di Istanbul/Porto entro la fine dell’anno.

Relazioni con il mondo arabo

47. Ricordando le conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco che sottolineano l’esigenza di promuovere un dialogo politico più stretto con i paesi del mondo arabo, il Consiglio europeo invita la Commissione e l’Alto rappresentante a proseguire l’elaborazione di un piano di lavoro dettagliato, tenendo pienamente conto delle politiche e dei programmi esistenti quali il processo di Barcellona, il quadro CCG e l’iniziativa Nuovi vicini, e a riferire al Consiglio europeo del dicembre 2003. Medio oriente

48. L’Unione europea esprime il suo fermo impegno a favore dell’obiettivo chiaro di due stati, Israele e uno stato palestinese vitale e democratico, che vivano uno accanto all’altro in pace e sicurezza, nell’ambito di una pace globale in Medio oriente come stabilito nella tabella di marcia.

49. Il Consiglio europeo è profondamente preoccupato per la situazione nella regione e constata che, nonostante il sostegno fornito dalla comunità internazionale alla ricerca di una soluzione giusta e duratura, le parti interessate hanno compiuto sforzi insufficienti per cogliere l’opportunità di pace stabilita nella tabella di marcia, come sottolineato dalla recente dichiarazione ministeriale del Quartetto rilasciata il 26 settembre scorso. Al contrario, la crescente violenza è causa di sempre maggiore sofferenza e morte per entrambi i popoli israeliano e palestinese e mette in pericolo la sicurezza nella regione e oltre.

50. Il Consiglio europeo invita pertanto entrambe le parti – Israele e Autorità palestinese – a tener fede agli impegni presi al vertice di Aqaba il 4 giugno 2003.

51. Il Consiglio europeo esorta tutte le parti della regione ad attuare immediatamente politiche che conducano al dialogo e ai negoziati. Le relazioni dell’UE con chi agirà in senso contrario subiranno inevitabilmente le ripercussioni di tale comportamento.

52. Il Consiglio europeo accoglie con favore le iniziative della società civile di entrambe le parti ed è pronto a sostenerne ulteriormente gli sforzi volti a promuovere il ravvicinamento, la creazione di un clima di fiducia e la ricerca di una pace duratura.

53. Il Consiglio europeo condanna fermamente l’intensificarsi di attentati suicidi e altri atti di violenza che si sono verificati nelle ultime settimane e invita tutte le parti ad astenersi da qualsiasi provocazione che possa aggravare ulteriormente la tensione.

54. Il Consiglio europeo condanna fermamente il vile attentato terroristico che ha causato la morte di tre cittadini statunitensi vicino al check-point di Eretz nella striscia di Gaza il 15 ottobre ed esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. L’UE si aspetta che i responsabili siano consegnati alla giustizia.

55. Gli attacchi terroristici contro Israele non hanno nessuna giustificazione. Il Consiglio europeo ribadisce che la lotta contro il terrorismo in tutte le sue forme rimane una delle priorità dell’Unione europea nonché dell’intera comunità internazionale e che è dovere di tutti i paesi, in particolare di quelli della regione, cooperare attivamente nella lotta al terrorismo e astenersi da qualsiasi sostegno diretto o indiretto a organizzazioni terroristiche.

56. Il Consiglio europeo sottolinea nuovamente che l’Autorità palestinese deve dimostrare concretamente la sua determinazione nella lotta contro la violenza estremista ed esorta l’Autorità palestinese e il suo Presidente a compiere immediatamente passi decisivi per consolidare tutti i servizi di sicurezza palestinesi sotto il chiaro controllo di un Primo ministro e di un Ministro degli interni con i debiti poteri e per far fronte a individui e gruppi che conducono e progettano attentati terroristici.

57. Il Consiglio europeo riconosce il diritto di Israele di proteggere i suoi cittadini dagli attentati terroristici. Esorta il governo israeliano a fare il massimo sforzo, nell’esercizio di tale diritto, per evitare vittime civili e a non compiere alcuna azione che aggravi la difficile situazione umanitaria ed economica del popolo palestinese. Esorta altresì Israele ad astenersi da misure punitive non conformi al diritto internazionale, incluse le esecuzioni extragiudiziali.

58. Il Consiglio europeo è particolarmente preoccupato per il tracciato del cosiddetto muro di sicurezza nella Cisgiordania occupata. La prevista deviazione del tracciato rispetto alla “linea verde” potrebbe pregiudicare futuri negoziati e rendere fisicamente impossibile l’attuazione della soluzione dei due Stati. Arrecherebbe ai palestinesi ulteriori sofferenze sotto il profilo umanitario ed economico. Migliaia di palestinesi ad ovest del muro sono tagliati fuori dai servizi essenziali in Cisgiordania mentre i palestinesi ad est del muro perderanno l’accesso alle terre e alle risorse idriche.

59. Il Consiglio europeo esorta Israele a invertire la sua politica di insediamento e a smantellare gli insediamenti costruiti dopo il marzo 2001.

60. Il Consiglio europeo ribadisce la determinazione dell’Unione europea a contribuire a tutti gli aspetti dell’attuazione della tabella di marcia e rileva l’importanza e l’urgenza dell’istituzione di un meccanismo credibile ed efficace di monitoraggio da parte di un’entità esterna.

Iraq

61. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione all’unanimità della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1511.

62. Il Consiglio europeo conferma la determinazione dell’UE e l’impegno a svolgere un ruolo importante nella ricostruzione politica ed economica dell’Iraq, nel quadro delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I seguenti elementi saranno essenziali per il successo: adeguate condizioni di sicurezza; un ruolo forte e vitale dell’ONU; un programma realistico per il passaggio della responsabilità politica al popolo iracheno; istituzione di un fondo donatori multilaterale e trasparente per canalizzare il sostegno della comunità internazionale.

63. Il Consiglio europeo conferma che l’UE contribuirà attivamente al successo della Conferenza dei donatori che si terrà a Madrid il 24 ottobre. In tale occasione l’UE annuncerà un impegno di 200 milioni di euro per il 2003-2004 a carico del bilancio comunitario.

64. Il Consiglio europeo esorta tutti i paesi della regione a contribuire attivamente alla stabilità dell’Iraq e a sostenere il processo di ricostruzione politica ed economica del paese. Un Iraq prospero, stabile e sovrano, di cui sia preservata l’integrità territoriale, sarà essenziale per la stabilità all’interno e oltre i confini della regione.

65. Il Consiglio europeo invita l’Alto Rappresentante e la Commissione ad elaborare una strategia a medio termine per le relazioni dell’UE con l’Iraq e a riferire al riguardo entro marzo 2004.

Iran

66. Il Consiglio europeo ha passato in rassegna gli ultimi sviluppi delle relazioni con l’Iran.

67. Il Consiglio europeo ribadisce la sua grave preoccupazione per il programma nucleare iraniano e dà pieno sostegno alla risoluzione del Consiglio dei Governatori dell’AIEA del 12 settembre. L’Unione si attende che l’Iran cooperi pienamente con l’AIEA per attuare tale risoluzione. Il Consiglio europeo rinnova l’invito all’Iran affinché firmi, ratifichi e attui tempestivamente e incondizionatamente il protocollo aggiuntivo dell’AIEA relativo alle salvaguardie e agisca immediatamente in conformità dello stesso. Inoltre invita l’Iran a sospendere tutte le attività di ritrattamento dell’uranio e correlate al suo arricchimento. Il Consiglio europeo respinge la prospettiva di una proliferazione nucleare nella regione, già lungi dall’essere stabile.

68. L’Unione europea continua a essere disposta a esplorare vie per sviluppare una più ampia cooperazione con l’Iran. Ciò può essere realizzato soltanto attraverso un’accresciuta fiducia internazionale nella natura pacifica del programma nucleare iraniano e con miglioramenti nei settori dei diritti dell’uomo, della lotta al terrorismo e per quanto riguarda la posizione dell’Iran sul processo di pace in Medio Oriente.

Premio Nobel per la pace

69. Il Consiglio europeo, nell’esprimere la sua ammirazione per tutti coloro che si battono per i diritti dell’uomo, si congratula con Shirin Ebadi per il Premio Nobel per la pace conferitole come riconoscimento del suo impegno per la democrazia e la difesa dei diritti dell’uomo in Iran. Kosovo

70. Il Consiglio europeo ha confermato che il dialogo tra Belgrado e Pristina sulle questioni pratiche costituisce un elemento chiave della strategia della Comunità internazionale “standards before status” (rispetto degli standard prima dello status), fondata sulla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Esso rappresenta inoltre un passo fondamentale verso la normalizzazione nel Kosovo e per un ulteriore ravvicinamento agli standard europei, nel quadro del processo di stabilizzazione e associazione. Il Consiglio europeo ha pertanto accolto con favore l’avvio di tale dialogo a Vienna il 14 ottobre, ma esprime disappunto per la scelta di non parteciparvi fatta da alcuni interlocutori fondamentali.

71. Il Consiglio europeo ha sottolineato l’importanza di istituire nel mese di novembre gruppi di lavoro tecnici in tema di energia, trasporti e comunicazioni, rimpatriati e persone scomparse. A tal fine, ha esortato entrambe le parti a provvedere ai necessari preparativi e ad impegnarsi in modo costruttivo e senza riserve in questo processo su base multietnica. Il Consiglio europeo ha espresso sostegno agli sforzi del Rappresentante speciale del Segretario generale dell’ONU Holkeri in questa direzione.

Bolivia

72. Il Consiglio europeo è profondamente preoccupato per i recenti drammatici sviluppi in Bolivia. Deplora gli incidenti violenti che hanno condotto alla perdita di vite umane ed esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Il Consiglio europeo ribadisce il sostegno al governo della Bolivia democraticamente eletto nei suoi sforzi per trovare una soluzione pacifica e costituzionale alla crisi in corso.

73. Il Consiglio europeo esorta il governo boliviano al pieno rispetto dei diritti dell’uomo in tale processo.

74. Il Consiglio europeo invita tutte le forze politiche sociali ed economiche della Bolivia ad astenersi dalla violenza e ad impegnarsi in un dialogo responsabile e costruttivo con il governo boliviano. Tale dialogo deve riconoscere nel Parlamento la legittima istituzione democratica per la creazione del consenso.

75. Il Consiglio europeo sottolinea quanto sia importante che il popolo boliviano cerchi soluzioni ai suoi numerosi problemi e le attui nel quadro della democrazia e delle sue istituzioni e nel pieno rispetto dello stato di diritto.

Guatemala

76. Il Consiglio europeo è preoccupato per la serie inquietante di disordini e violenze, alcuni dei quali si sono verificati recentemente nella stessa corte costituzionale, che ha segnato la preparazione delle prossime elezioni politiche in Guatemala.

77. L’Unione europea auspica che siano garantite elezioni libere e trasparenti e che cessino le violenze e gli atti intimidatori che turbano la fase preelettorale. Si rallegra dei primi lavori effettuati dalla missione europea di osservazione elettorale e dell’accoglienza riservatale dalle autorità guatemalteche. Continuerà a seguire attentamente la situazione.

Regione dei Grandi Laghi

78. Il Consiglio europeo plaude ai progressi conseguiti in Africa centrale in vista della stabilizzazione politica dei paesi interessati e afferma di essere pronto a contribuire alla ricostruzione economica, istituzionale e sociale nella regione dei Grandi Laghi Il Consiglio europeo si congratula con Sua Santità Papa Giovanni Paolo II in occasione del 25º anniversario del suo pontificato.