Penale

Wednesday 10 December 2003

L’ impegno europeo contro la corruzione. Strasburgo, 4 dicembre 2003

Limpegno europeo contro la corruzione

Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo lotta contro la corruzione: strumenti e raccomandazioni, Strasburgo, 4 dicembre 2003

Il Parlamento europeo,

vista la comunicazione della Commissione “lotta contro la corruzione: strumenti e raccomandazioni” (COM(2003) 317),

– visto il progetto di Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione che sarà aperto alla firma il 9-11 dicembre prossimo;

vista la sua risoluzione del 20 novembre 2002 sull’iniziativa del Regno di Danimarca in vista dell’adozione da parte del Consiglio di un progetto di decisione quadro relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato,

vista la decisione quadro del Consiglio del 13 giugno 2002 relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri (2002/584/GAI),

vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1995 “sulla lotta alla corruzione in Europa” e la sua risoluzione del 6 ottobre 1998 “su una politica dell’Unione contro la corruzione”,

vista la risoluzione di Strasburgo del 7 novembre 2000 dei ministri responsabili della funzione pubblica e della pubblica amministrazione,

vista la raccomandazione dell’OCSE del 2003 “sulle linee guida per gestire i conflitti di interesse nell’amministrazione pubblica”,

visti gli articoli 29, 31 e 34 del trattato UE,

visti l’articolo 47, paragrafo 2 e l’articolo 163 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni e il parere della commissione giuridica e per il mercato interno,

A. considerando che la lotta contro la corruzione a livello mondiale troverà nelle futura Convenzione delle Nazioni Unite uno strumento efficace anche grazie al contributo offerto in fase di negoziati dall’Unione Europea;

B. considerando che la decisione quadro sul mandato d’arresto europeo ha inserito la corruzione come uno dei trentadue reati che rientrano nel campo di applicazione del mandato europeo e per il quale non sarà più richiesta la doppia incriminazione;

C. considerando che l’entrata in vigore della decisone quadro sul mandato d’arresto europeo il 1° gennaio 2004 rende urgente la definizione a livello europeo degli elementi essenziali del reato di corruzione, attiva e passiva, nel settore pubblico come in quello privato, e delle sanzioni ad esso applicabili;

D. considerando che la maggior parte degli Stati membri non ha ancora firmato e/o ratificato le convenzioni del Consiglio d’Europa per la lotta contro la corruzione nel settore civile e penale, mentre invece quasi tutti gli Stati candidati hanno già aderito e ratificato entrambe le convenzioni;

E. considerando che, nonostante il fatto che la convenzione dell’OCSE sulla lotta alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali sia stata ratificata da tutti gli Stati membri, solo pochi casi di corruzione abbiano fatto oggetto di un’inchiesta nel quadro di questa convenzione;

F. considerando che la cooperazione giudiziaria sia all’interno dell’Unione europea che con i paesi terzi è un fattore fondamentale per arginare la corruzione;

G. considerando che, accanto alla creazione degli strumenti legislativi e di valutazione, è necessaria la sensibilizzazione dell’opinione pubblica europea circa i danni che la corruzione provoca al buon funzionamento delle istituzioni democratiche, alla convivenza civile, alla competitività delle imprese e, in termini generali, dell’economia europea;

H. considerando che la lotta alla corruzione può avere successo soltanto a condizione che tutte le componenti della società ne riconoscano il carattere indispensabile, in particolare la classe dirigente e politica che deve, per prima, rispettare le norme anticorruzione di cui chiede l’effettiva attuazione;

I. considerando che la corruzione di uomini politici fa perdere fiducia ai cittadini verso tutta la classe politica, che essa mina la credibilità dei partiti politici e dei loro dirigenti e che ciò ha portato, in alcune situazioni, ad una grave disaffezione dell’opinione pubblica verso la politica;

J. considerando che per prevenire e combattere efficacemente la corruzione occorre garantire che i titolari di una funzione pubblica agiscano nell’esclusivo interesse della collettività e che pertanto non debbano persistere situazioni di conflitto di interessi e che obiettivo primario nella lotta contro la corruzione è di rendere più trasparente il legame fra autorità pubblica e affari;

K. considerando che la corruzione della classe politica, oltre che una violazione del diritto penale, costituisce una violazione dei principi della democrazia e delle leggi della trasparenza, delle leggi del libero commercio, dell’imparzialità delle istituzioni e che su tali fondamenti sono basati lo stato di diritto e il principio dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge;

L. considerando che i fondi destinati alla corruzione vengono sottratti ai controlli giuridici e fiscali, sicché la prevenzione della corruzione deve prevedere severe misure contro il falso in bilancio, l’evasione fiscale e il riciclaggio;

M. considerando che la libertà e il pluralismo dei mezzi di informazione sono condizioni essenziali perché si possa creare nell’opinione pubblica la consapevolezza della gravità dei fenomeni della corruzione e perché fatti di corruzione della classe politica possano essere denunciati dai giornalisti in modo libero e indipendente;

N. ritiene che la libertà di stampa e di informazione debba rispettare pienamente i diritti delle persone sottoposte ad indagine, in particolare quello ad essere considerate innocenti sino a sentenza di condanna definitiva;

O. considerando che la libertà dell’informazione e dei media nei riguardi della corruzione è considerata uno dei dodici principi guida definiti dal primo Forum mondiale di lotta alla corruzione, tenutosi a Washington il 24-26 febbraio 1999 e che nella sua risoluzione del 20 novembre 2002 sulla concentrazione nei mezzi d’informazione, questo Parlamento chiedeva espressamente alla Commissione di sottoporre alla Convenzione una proposta di base giuridica che tutelasse il principio del pluralismo e della libertà dei mezzi di informazione e di provvedere alla stesura di una direttiva;

Quadro legislativo comunitario e internazionale

1. plaude al completamento dei lavori della commissione ad hoc per i negoziati della convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e sollecita gli Stati membri e i paesi candidati all’adesione all’UE a sottoscrivere e quindi a ratificare rapidamente questo strumento globale contro la corruzione;

2. deplora che la criminalizzazione della corruzione passiva dei funzionari pubblici internazionali, il finanziamento illecito dei partiti politici e l’efficace monitoraggio della convenzione non siano sufficientemente trattati nel progetto di convenzione delle Nazioni Unite e chiede quindi agli Stati membri, ai paesi aderenti e alla Commissione di fare esplicite dichiarazioni alla conferenza delle Nazioni Unite per la firma di detto progetto, che si svolgerà a Merida (Messico) dal 9 all’11 dicembre 2003 affinché l’inserimento di questi aspetti sia preso in considerazione dalla futura conferenza degli Stati firmatari della convenzione;

3. Invita:

– la Presidenza del Consiglio a sottoscrivere la Convenzione delle Nazioni Unite per quanto rientra nelle competenze dell’Unione europea (artt. 24 e 38 TUE in analogia con la procedura seguita per gli accordi UE/USA) e

– la Commissione a firmare la stessa Convenzione per quanto di competenza della Comunità e sollecita la consultazione del Parlamento europeo su ambedue i profili di competenza.

4. accoglie con favore l’adozione da parte del Consiglio il 22 luglio 2003 della decisione quadro relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato;

5. invita gli Stati membri ad adoperarsi affinché la decisione quadro sul mandato d’arresto europeo possa essere trasposta in diritto interno entro il 1° gennaio 2004;

6. invita il Consiglio ad adottare in tempi brevi le due proposte di decisioni quadro relative alla confisca di beni e all’esecuzione nell’Unione europea degli ordini di confisca che obbligheranno gli Stati membri a garantire il reciproco riconoscimento delle decisioni di blocco dei beni, incluse quelle relative ai proventi di attività di corruzione;

7. invita la Commissione a colmare tutti gli ambiti non toccati delle vigenti convenzioni internazionali in materia di corruzione e ad avanzare contemporaneamente proposte intese a conseguire un livello di coordinamento e di consolidazione giuridica a livello dellUE, segnatamente nel proposito di rendere palese la sua volontà risoluta di introdurre e mettere in atto una cultura anti-corruzione ad ogni livello della vita politica, pubblica e privata;

8. sollecita gli Stati membri a sottoscrivere senza ulteriori indugi tutte le convenzioni internazionali aperte alla ratifica in questo campo, ed esorta la Commissione ad adottare una politica di esplicita denuncia (“name and shame”) degli Stati membri che non hanno ottemperato ai loro impegni in materia di ratifica;

9. deplora il fatto che alcuni Stati membri non abbiano ratificato e notificato entro il 1° dicembre 2001 il secondo protocollo della convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee e la Convenzione relativa alla lotta contro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità europee o degli Stati membri dell’Unione europea, come richiesto dalla “Strategia dell’Unione europea per l’inizio del nuovo millennio sulla prevenzione ed il controllo della criminalità organizzata” del marzo 2000; rinnova, quindi, l’invito agli Stati membri che ancora non lo avessero fatto a ratificare e notificare i testi summenzionati entro il 1° gennaio 2004;

10. invita il Consiglio ad adottare in tempi brevi la proposta di direttiva relativa alla tutela penale degli interessi finanziari della Comunità nella quale è proposta una definizione comune della corruzione attiva e passiva a danno degli interessi finanziari delle Comunità, su cui il Parlamento ha già espresso il proprio parere il 29 novembre 2001;

11. invita i dieci Stati membri che ancora non hanno firmato e/o ratificato la convenzione penale del Consiglio d’Europa in materia di lotta contro la corruzione, entrata in vigore il 1° luglio 2002, a firmarla e/o ratificarla entro il 1° gennaio 2004; invita parimenti i tredici Stati membri che non hanno ancora ratificato la convenzione civile sulla corruzione del Consiglio d’Europa a ratificarla entro il 1° gennaio 2004;

12. invita la Commissione, se la data del 1° gennaio 2004 non fosse stata rispettata, a trasformare le convenzioni esistenti a livello comunitario in materia di lotta alla corruzione, in strumenti legislativi vincolanti in base agli articoli 29, 31, lettera e, e 34, paragrafo 2, lettera b, del trattato UE;

13. chiede alla Commissione di preparare l’adesione della Comunità europea alle due convenzioni del Consiglio d’Europa sulla corruzione, invita i due Stati membri ancora non aderenti ad entrare a far parte del Gruppo Greco del Consiglio d’Europa e chiede agli Stati membri e agli Stati candidati di sostenere senza riserve, in seno al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, la domanda di adesione della Comunità europea;

14. invita la Commissione e il Consiglio a predisporre, per una fase ulteriore, la creazione di un sistema di valutazione autonomo da quello del Consiglio d’Europa, per verificare la corretta attuazione da parte degli Stati membri della legislazione anticorruzione nei vari campi d’azione dell’Unione europea;

15. invita la Commissione a richiedere a Paesi candidati e Stati membri sforzi equivalenti nella lotta alla corruzione ed invita la Commissione ad elaborare una lista di principi per migliorare la lotta contro la corruzione, valida non solo nei paesi candidati, ma anche negli Stati membri, sulla base dei venti principi guida del Consiglio d’Europa, elaborando dei rapporti biennali da sottoporre al Consiglio, al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali;

16. ribadisce che Eurojust e Europol devono essere le sedi idonee per garantire la cooperazione giudiziaria e di polizia fra le autorità nazionali in materia di lotta alla corruzione e invita entrambi gli organismi a considerare i casi di corruzione transfrontaliera come una delle priorità di azione a livello europeo;

17. è favorevole al rafforzamento del ruolo di Europol e allesame di unarmonizzazione dei principi riguardanti la protezione dei testimoni e degli autori di denunce, pur tenendo in debita considerazione i diritti della difesa e le garanzie procedurali;

18. ritiene che occorra rafforzare il coordinamento dell’attività investigativa attraverso un potenziamento di Eurojust;

19. invita gli Stati membri e gli Stati candidati a dotarsi di organismi specializzati nella lotta alla corruzione, di migliorare gli strumenti investigativi a disposizione e di istituire reti e punti di contatto nazionali, amministrativi e giudiziari, incaricati di trattare specificamente i fatti di corruzione, in modo da facilitare la cooperazione internazionale nel settore;

20. auspica l’istituzione, al più presto, della procura europea indipendente, con poteri di attività investigativa e di azione penale, che sarà incaricata, tra l’altro, di trattare gli atti di corruzione commessi ai danni degli interessi finanziari della Comunità;

Impegno politico e sensibilizzazione

21. invita la Commissione ad elaborare delle proposte volte a introdurre norme, unitamente a codici di buone prassi, per prevenire ed evitare i conflitti di interesse di autorità pubbliche il cui operato possa essere condizionato da tali interessi nel settore privato, come la proprietà di mezzi di comunicazione, la titolarità di concessioni pubbliche, e ad elaborare delle linee guida in materia di conflitti di interesse, sul modello di quelle elencate dall’OCSE nella raccomandazione del giugno 2003 sulla gestione dei conflitti di interesse nell’amministrazione pubblica;

22. ritiene che il pluralismo dei mezzi di comunicazione e la libertà di informazione siano fattori essenziali di una efficace strategia anticorruzione, sia a livello nazionale che a livello europeo, ed esorta pertanto la Commissione a verificare che tali principi, ripresi anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dal progetto di Costituzione europea, siano correttamente rispettati dagli Stati membri;

23. invita pertanto la Commissione, come richiesto da questo Parlamento nella sua risoluzione del 20 novembre 2002 succitata, a presentare una direttiva per la salvaguardia del pluralismo dei media, come condizione per permettere ai media di svolgere un ruolo attivo e indipendente al fine di garantire una corretta informazione del pubblico in ordine alla prevenzione e al contrasto della corruzione negli Stati membri;

24. ritiene che, sebbene si siano già conseguiti importanti risultati nel settore finanziario, sia richiesto ancora molto lavoro per assicurare condizioni omogenee e affinché tutto il settore, nellUnione, sia permeato da una cultura anti-corruzione. Occorre anche impegnarsi per assicurare in particolar modo che il giornalismo finanziario sia esente da ogni forma corruzione;

25. concorda con la Commissione sulla necessità di garantire la massima trasparenza in materia di finanziamento dei partiti politici e di spese elettorali e invita la Commissione ad elaborare proposte volte ad introdurre norme e buone prassi per rendere trasparente il finanziamento dei partiti e le spese elettorali e ad evitare conflitti d’interesse, così come annunciato nella comunicazione;

26. ritiene fermamente che la vita politica dovrebbe essere resa più trasparente e comprendere un pubblico registro degli interessi finanziari e di altro tipo per tutti i titolari di incarichi politici a livello dellUE così come a livello nazionale, regionale e locale. Tale prassi dovrebbe venire estesa anche ai membri della magistratura e ai funzionari di organizzazioni quasi-governative;

27. invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre norme comuni per l’assunzione delle prove, per l’elaborazione di specifiche tecniche investigative, per la protezione dei denuncianti, delle vittime e dei testimoni di atti di corruzione e per la confisca dei proventi della corruzione allo scopo di facilitare l’attività investigativa e giudiziaria e il corretto perseguimento dei reati di corruzione;

Prevenzione della corruzione

28. invita gli Stati membri a rafforzare la prevenzione della corruzione attraverso l’adozione di severe misure di repressione del falso in bilancio, dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro di provenienza illecita;

29. ritiene che la corruzione si prevenga garantendo la giusta trasparenza dei processi decisionali, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’attività amministrativa;

30. si compiace che nelle nuove direttive sugli appalti si preveda l’obbligo di escludere dagli appalti qualsiasi offerente che sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per reati di corruzione, frode o partecipazione alla criminalità organizzata e invita la Commissione a monitorare l’efficacia delle nuove norme, anche negli accordi di finanziamento con gli Stati terzi;

31. è dellavviso che la Commissione dovrebbe incoraggiare programmi intesi a radicare una cultura anti-corruzione in tutta la società, a cominciare dalleducazione civica nelle scuole e dallintroduzione di codici di comportamento e di unetica professionale. A tal fine, i procedimenti intentati con successo dovrebbero ricevere maggiore pubblicità, quale misura dissuasiva oltre che per elevare il livello di consapevolezza del pubblico;

32. ritiene che leggi semplici e chiare riducano il potere della burocrazia e rappresentino un mezzo adeguato per limitare la portata della corruzione; reputa che la Commissione dovrebbe riesaminare i regolamenti vigenti al fine di sfrondare e semplificare la legislazione UE, soprattutto in materia di mercato interno;

33. concorda con la Commissione nell’invito ai firmatari della Carta delle associazioni professionali europee a rafforzare ulteriormente i loro sistemi di autoregolamentazione a sostegno della lotta contro la criminalità e contro la corruzione, e a vegliare sulla qualità della messa in atto dei codici di condotta;

34. concorda con la Commissione sull’importanza dell’indipendenza dei revisori legali dei conti, invita pertanto la Commissione a rendere vincolanti le raccomandazioni esistenti in materia, stabilendo il divieto ai revisori di effettuare una revisione qualora esista un legame con il cliente che ne potrebbe compromettere l’indipendenza; invita inoltre la Commissione a presentare una proposta di direttiva per definire norme armonizzate riguardo alla professione dei revisori dei conti;

35. concorda con la Commissione sulla necessità che gli Stati membri promuovano la responsabilità delle persone giuridiche, così come previsto dalle convenzioni del Consiglio d’Europa, delle Nazioni Unite e dell’Unione europea in materia di lotta alla corruzione;

36. invita la Commissione a rinnovare gli sforzi per continuare i negoziati in seno all’OMC, sulla base dell’agenda di Doha, nonostante il fallimento del vertice di Cancun, in particolare al fine di concludere gli accordi sulla trasparenza delle procedure doganali e delle regole applicabili agli appalti pubblici, come strumento di lotta alla corruzione nel commercio internazionale;

37. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti nazionali e ai paesi candidati.