Enti pubblici
Anche lo Stato si accorge di Internet. Nella direttiva 6.8.2004 (in G.U. 29.9.2004) le linee guida per l’ e-learning
Anche lo Stato si accorge di Internet. Nella direttiva 6.8.2004 (in G.U. 29.9.2004) le linee guida per le-learning
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIRETTIVA 6 agosto 2004
Progetti formativi in modalita’ e-learning nelle pubbliche amministrazioni. (GU n. 229 del 29-9-2004) MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE
e
IL MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA
Visto l’art. 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante
«Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri»;
Visto il decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, recante
«Norme in materia di sistemi informativi automatizzati delle
amministrazioni pubbliche, a norma dell’art. 2, comma 1, della legge
23 ottobre 1992, n. 421» e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme
generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche», ed in particolare l’art. 7-bis introdotto
dalla legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
9 agosto 2001, recante «Delega di funzioni del Presidente del
Consiglio dei Ministri in materia di innovazione e tecnologie al
Ministro senza portafoglio, dott. Lucio Stanca»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
29 novembre 2002, recante «Delega di funzioni del Presidente del
Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro
senza portafoglio, avv. Luigi Mazzella»;
Vista la direttiva del Ministro per la funzione pubblica in data
13 dicembre 2001, recante «Formazione e valorizzazione del personale
delle pubbliche amministrazioni»;
Vista la direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie
in data 21 dicembre 2001, recante «Linee guida in materia di
digitalizzazione dell’amministrazione»;
Viste le «Linee guida del Governo per lo sviluppo della societa’
dell’informazione nella legislatura», del giugno 2002;
Vista la direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie
in data 20 dicembre 2002, recante «Linee guida in materia di
digitalizzazione dell’amministrazione» per l’anno 2003;
Vista la direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie
in data 18 dicembre 2003, recante «Linee guida in materia di
digitalizzazione dell’amministrazione» per l’anno 2004;
E m a n a n o
la seguente direttiva in materia di progetti formativi in modalita’
e-learning nelle pubbliche amministrazioni.
1. Premessa.
La presente direttiva e’ rivolta alle amministrazioni dello Stato,
ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le
istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad
ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, gli enti pubblici
non economici nazionali, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale
delle pubbliche amministrazioni (ARAN), le agenzie di cui al decreto
legislativo 30 luglio 1999, n. 300; resta ferma, comunque, la
competenza dello Stato di cui all’art. 117, secondo comma, lettera
r), della Costituzione.
La direttiva 13 dicembre 2001, recante: «Formazione e
valorizzazione del personale delle pubbliche amministrazioni» –
emanata dal Ministro per la funzione pubblica di concerto con il
Ministro per l’innovazione e le tecnologie – in tema di e-learning,
evidenzia, tra l’altro, che l’adozione delle nuove tecnologie
informatiche comporta notevoli investimenti iniziali e richiede
un’accurata pianificazione, in modo da poter tenere nella debita
considerazione, oltre agli obiettivi primari della formazione, le
esigenze dei destinatari della stessa e l’opportunita’ di fare
ricorso alle tradizionali metodologie d’aula per un’adeguata
integrazione, ove necessaria.
La materia, come e’ noto, ha anche formato oggetto del documento
con il quale il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, nel mese
di giugno del 2002, ha impartito le «Linee guida del Governo per lo
sviluppo della societa’ dell’informazione nella legislatura». Tra i
programmati interventi sul sistema Paese e’ compreso, infatti,
l’e-learning, il cui impiego pone l’esigenza di affrontare le
problematiche connesse alla formazione con nuove strategie,
finalizzate, da un lato a venire incontro alle esigenze di
aggiornamento dei singoli destinatari; dall’altro a soddisfare
quelle, parimenti rilevanti, di natura organizzativa. Inoltre, gli
standard – da definire con il Dipartimento della funzione pubblica –
devono assicurare adeguati livelli di servizio, il riutilizzo dei
contenuti e l’allineamento ai modelli europei.
Piu’ recentemente, il decreto del Ministro dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca, di concerto con il Ministro per
l’innovazione e le tecnologie, in data 17 aprile 2003, ha
rappresentato una testimonianza ed una conferma del significativo
cambiamento in atto: si fa qui riferimento, in particolare, ai
criteri e alle procedure di accreditamento dei corsi di studio a
distanza delle universita’ statali e non statali e delle istituzioni
universitarie abilitate e allo specifico richiamo alle «prescrizioni
tecniche» per l’adozione di un’architettura di sistema in grado di
gestire e rendere accessibili all’utente i corsi di studio a distanza
(articoli 1 e 2).
Il Consiglio europeo di Lisbona di marzo 2000 ha invitato i Governi
nazionali a favorire una rapida accelerazione informatica che
consenta di adottare i livelli formativi e informativi necessari per
la Societa’ Europa del terzo millennio, fissando come ambizioso
obiettivo strategico del successivo decennio, quello di trasformare
l’economia europea in quella basata sulla conoscenza piu’ competitiva
e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica
sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore
coesione sociale. Connesso a tale obiettivo, e’ stato sviluppato il
piano di azione eEurope 2005, che ha inserito l’e-learning tra le
proprie azioni prioritarie.
Al riguardo si segnala che, in ambito europeo, le pubbliche
amministrazioni hanno manifestato in maniera univoca un elevato
interesse nei confronti delle nuove tecnologie informatiche; le
stesse, infatti, attraverso una rete capillare e pervasiva – quale e’
certamente la rete Internet – offrono l’opportunita’ di accelerare e
di ottimizzare la diffusione delle informazioni e della conoscenza
attraverso soluzioni virtuali, che consentono di abbattere vincoli di
tempo e di spazio, difficilmente superabili facendo ricorso
unicamente ai tradizionali processi formativi, e informativi, in uso
fino ad oggi.
In molti Paesi, inoltre, e’ in corso un processo di armonizzazione
dei rispettivi sistemi informativi, nella prospettiva di realizzare,
sia a livello nazionale che a livello intergovernativo,
l’interoperabilita’ sotto il duplice profilo dei contenuti e dei
servizi offerti; cio’ anche come risposta all’invito ai Governi
nazionali, rivolto dal Consiglio europeo di Lisbona, ad imprimere una
rapida accelerazione al programma di informatizzazione, in vista del
raggiungimento dei livelli formativi e informativi di cui la Societa’
europea necessita nel terzo millennio.
2. Obiettivi.
La direttiva sulla formazione del dicembre 2001, precedentemente
citata, indica esplicitamente (punto 6) che i mutamenti organizzativi
in atto, l’introduzione di nuove metodologie, l’esistenza di una rete
nazionale e il diffondersi del telelavoro devono portare a ripensare
i luoghi e le tecniche della formazione. In particolare, la direttiva
(punto 3) chiarisce che le metodologie di formazione a distanza
consentono di ampliare il numero dei destinatari e di realizzare una
formazione continua che garantisca livelli minimi comuni di
conoscenze.
Pertanto, la presente direttiva intende promuovere una corretta
utilizzazione di dette nuove metodologie e tecnologie nel campo della
formazione a distanza, fornendo indicazioni metodologiche di
carattere generale e rinviando, per il resto, alle allegate «Linee
guida per i progetti formativi in modalita’ e-learning nelle
pubbliche amministrazioni», elaborate dal Centro nazionale per
l’informatica nella pubblica amministrazione, che formano parte
integrante della presente direttiva.
Il sopra richiamato ripensamento delle procedure tecniche attinenti
alla formazione, conseguente alle nuove tecnologie comporta, in primo
luogo, la necessita’ di tener presente che il processo di e-learning
non consiste nella sola distribuzione e diffusione in rete di
materiale: esso, per contro, esige che vengano messi a disposizione e
forniti servizi didattici on-line. La progettazione delle attivita’
formative deve quindi prestare attenzione anche agli aspetti relativi
alla gestione ed al coordinamento del programma di formazione nel suo
complesso, oltre che alle metodologie proprie della formazione a
distanza (e-learning), in modo che l’iniziativa venga realizzata
nella maniera piu’ soddisfacente in termini di efficienza e di
efficacia.
Il programma di formazione nel suo complesso deve infatti essere
esplicitato, come indicato dalla legge n. 3 del 2003, in un piano
annuale di formazione del personale, compreso quello in posizione di
comando o fuori ruolo, tenendo conto dei fabbisogni rilevati, delle
competenze necessarie in relazione agli obiettivi, nonche’ della
programmazione delle assunzioni e delle innovazioni normative e
tecnologiche. Il piano di formazione indica gli obiettivi e le
risorse finanziarie necessarie, nei limiti di quelle a tale scopo
disponibili, prevedendo l’impiego delle risorse interne, di quelle
statali e comunitarie, nonche’ le metodologie formative da adottare
in riferimento ai diversi destinatari.
I progetti formativi in modalita’ e-learning pongono, di fatto, una
serie di problematiche, alcune delle quali sono strettamente legate
alla vera e propria formazione, mentre altre riguardano i profili
organizzativi e tecnici connessi alla realizzazione di un progetto di
automazione, che non puo’ essere affidato alla sola competenza
dell’ufficio preposto alla formazione, ma deve prevedere il
coinvolgimento della dirigenza ai piu’ alti livelli, dei responsabili
delle risorse umane e dei sistemi informativi, nonche’ degli uffici
comunque e a vario titolo interessati.
3. La gestione ed il coordinamento.
Il processo di e-learning si inserisce nel piu’ ampio quadro del
complesso degli interventi formativi e, pertanto si avvale di quelle
«strutture […] che assicurino la pianificazione e la programmazione
delle attivita’ formative» richiamate dal punto 3 della direttiva del
2001, anche al fine di curare le varie fasi del processo formativo
descritte al punto 5 della medesima direttiva.
Pertanto, anche con specifico riferimento al processo formativo in
modalita’ e-learning ed alle sue fasi, l’amministrazione si avvale di
dette strutture o, comunque, di una figura di riferimento dotata
della necessaria capacita’ professionale – presente nella propria
organizzazione interna e non necessariamente coincidente con il
responsabile della progettazione – che coordini le attivita’
didattiche, garantisca adeguati livelli di servizio, dialoghi con le
parti: «la domanda», rappresentata dai discenti, «l’offerta»,
costituita, ad esempio, dal tutor e dal team tecnico.
In caso di affidamento all’esterno, la ditta appaltatrice dovra’
fornire un proprio responsabile di progetto che sara’ l’interlocutore
del coordinatore interno. Quest’ultimo, poi, tenuto conto del compito
che e’ chiamato a svolgere, deve necessariamente essere munito di
competenza e autorevolezza tali da poter coinvolgere la dirigenza e i
discenti in un progetto innovativo che presenti importanti
implicazioni organizzative e, nel contempo, controllare l’operato e
l’apporto del personale messo a disposizione dalla ditta o dalle
ditte esterne all’organizzazione dell’amministrazione committente.
4. L’impatto organizzativo.
I progetti formativi in modalita’ e-learning hanno – come accennato
– un impatto rilevante sull’organizzazione del lavoro. Sin dalla fase
della progettazione e’ pertanto auspicabile il coinvolgimento attivo
degli uffici interessati, con particolare riguardo a quelli preposti
alla formazione, e agli uffici dei responsabili dei sistemi
informativi. L’aggiornamento del personale degli uffici addetti alla
formazione e la collaborazione con l’ufficio preposto alla gestione
dei sistemi informativi sono, inoltre, presupposti indispensabili per
il successo del progetto formativo.
Tenuto conto, poi, della circostanza che la modalita’ di formazione
e-learning permette di erogare la prestazione senza che il dipendente
debba allontanarsi dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano
posti vincoli temporali, per tutta la durata della formazione si
rende necessaria anche una ridistribuzione dei carichi di lavoro e la
predisposizione di apposite postazioni di lavoro o di piccoli
laboratori locali destinati all’utilizzo del materiale didattico ed
allo svolgimento di eventuali attivita’ di supporto; dovra’, inoltre,
essere previsto un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle
attivita’ didattiche programmate.
Va altresi’ considerato che, in molti casi, il dipendente avra’
anche bisogno di acquisire la necessaria familiarita’ con uno
strumento nuovo, o che comunque non usa abitualmente, quindi il
percorso formativo dovra’ iniziare con l’alfabetizzazione
informatica: per tutta la sua durata dovranno essere assicurati un
adeguato supporto tecnico ed una sistemazione logistica che
consentano di utilizzare a pieno le potenzialita’ della modalita’
e-learning, oltre che un congruo numero di ore settimanali da
dedicare alle anzidette attivita’ didattiche.
5. I ruoli.
Le amministrazioni devono porre particolare attenzione nella scelta
delle figure che intervengono in un processo di e-learning, sia che
esse vengano individuate nell’ambito della singola amministrazione,
sia che le stesse vengano reperite presso i possibili fornitori del
percorso formativo, che rappresentano l’offerta.
Sul versante della domanda, e’ importante la creazione di una
figura interna a una o piu’ amministrazioni (oppure la
riqualificazione di una figura gia’ presente nell’area delle risorse
umane), che abbia specifica esperienza in materia e adeguata
conoscenza delle persone e delle problematiche inerenti il contesto e
sia in grado di coordinare gli interventi da effettuare, di dialogare
con le parti (che rappresentano, rispettivamente, la domanda e
l’offerta), nonche’ di promuovere un’effettiva innovazione nei
processi formativi.
Il versante dell’offerta presenta, nell’ambito delle funzioni
fondamentali del processo di e-learning (progettazione,
realizzazione, erogazione) una serie di fasi complesse, e conseguenti
relativi ruoli eventualmente anche sovrapposti, quali: il
coordinatore del progetto complessivo (project manager), il
progettista didattico (instructional designer), l’esperto dei
contenuti, il gruppo (team) di sviluppo, il docente (mentor), il
tutor di processo/animatore ed il gruppo (team) tecnico. Per quanto
concerne tutte le anzidette figure si rinvia a quanto riportato nel
documento, allegato, che contiene le «Linee guida» sopra richiamate
(punto 4).
6. Principi guida per la qualita’ dei progetti di e-learning.
La formazione, in tutte le sue modalita’, costituisce un processo
articolato in piu’ fasi che richiede il supporto ed il monitoraggio
delle amministrazioni committenti per tutta la sua durata.
In previsione di cio’, le «Linee guida» forniscono indicazioni – di
ordine metodologico e sotto il profilo tecnologico – per lo sviluppo
di progetti di qualita’ e ad esse pertanto si rinvia.
In questa sede si ritiene, comunque, opportuno richiamare le fasi e
le componenti critiche, evidenziando che la consapevolezza della
dirigenza ed il responsabile supporto che essa puo’ cosi’ offrire
sono sicuramente due elementi indispensabili per il buon esito di un
progetto di formazione in modalita’ e-learning.
In particolare, l’amministrazione deve:
a) effettuare una preliminare ricognizione dei profili dei
destinatari, delle loro esigenze, del loro fabbisogno formativo;
b) valutare il relativo impatto organizzativo nel proprio ambito;
c) individuare, sempre nel proprio ambito, il soggetto che deve
promuovere il progetto e successivamente coordinarlo e gestirlo;
d) effettuare una ricognizione del livello di alfabetizzazione
informatica dei destinatari della formazione;
e) procedere ad una preliminare ricognizione delle
strutture/infrastrutture tecnologiche (server, rete, postazione
individuale) disponibili in funzione degli interventi di formazione
auspicati e una pianificazione delle spese necessarie per la
dotazione;
f) individuare i profili delle figure professionali via via
coinvolte nei vari stadi del progetto;
g) adottare la metodologia didattica del processo di e-learning
il piu’ possibile idonea a realizzare l’interattivita’, la
multimedialita’ e la collaborazione tra i diversi soggetti
interessati, tenendo conto del ruolo attivo dell’utente e
dell’importanza della classe virtuale;
h) potenziare le strutture tecnologiche (server, rete e
postazioni di lavoro), in modo da garantire un’adeguata erogazione e
fruizione dei contenuti multimediali;
i) creare e gestire il materiale che viene prodotto,
strutturandolo in «unita’ autoconsistenti», eventualmente anche
riutilizzabili in varie combinazioni da inserire nella piattaforma
(learning object);
j) assicurare la piattaforma tecnologica costituita da componenti
software interoperabili, in grado di registrare il percorso delle
attivita’ del discente e di permettere anche l’interazione tra
discenti (comunita’ virtuale);
k) provvedere al continuo monitoraggio del progetto e del
processo di e-learning, nonche’ alla valutazione del livello
professionale dei partecipanti.
Nell’insieme delle attivita’ che caratterizzano questo tipo di
formazione, l’interoperabilita’ delle singole componenti e la
«portabilita» dei materiali didattici sono requisiti essenziali a
tutela e garanzia degli investimenti a tal fine effettuati, dal
momento che rendono possibile la cooperazione tra amministrazioni ed
assicurano l’indipendenza dal fornitore. Proprio in previsione di
cio’ sono stati costituiti gli enti di standardizzazione, con il
compito di fornire indicazioni di dettaglio sugli standard che i
fornitori di soluzioni tecnologiche, servizi e contenuti dovrebbero
adottare per la propria offerta.
A questo proposito non bisogna dimenticare che le attivita’ di
e-learning sono rivolte a destinatari eterogenei per quanto concerne
il ruolo rivestito, le specifiche competenze possedute e il grado di
familiarita’ acquisito con l’impiego degli strumenti disponibili in
rete. Pertanto puo’ rendersi necessaria una corretta integrazione tra
formazione a distanza e formazione in aula, ovvero anche la
realizzazione di un progetto di formazione misto, per il quale e’
comunque essenziale la presenza effettiva (in aula), soprattutto
quando il percorso formativo e’ rivolto ad un’utenza che ha scarsa
dimestichezza con le pratiche della formazione on-line.
Si sottolinea, infine, che il monitoraggio e la valutazione
costituiscono le leve per assicurare il livello della formazione e il
raggiungimento dei risultati attesi, relativamente ai contenuti, al
grado di corrispondenza del progetto e delle azioni intraprese alle
concrete esigenze di formazione del personale, nonche’ agli aspetti
qualitativi sotto i profili operativo e gestionale.
7. Componenti di costo di un progetto di e-learning.
L’amministrazione dovra’ provvedere ad un’analisi dei costi tenendo
conto di tutte le componenti che concorrono a formare un progetto di
e-learning. Complessivamente – come viene meglio indicato nelle
allegate «Linee guida» (punto 6) – si possono individuare quattro
aree principali:
1) l’organizzazione;
2) i servizi (progettazione, erogazione, gestione e
monitoraggio);
3) le tecnologie (piattaforme e infrastrutture);
4) i contenuti (produzione e manutenzione).
Per progettare e realizzare un sistema e-learning si devono
valutare le varie soluzioni indicate, tra loro integrabili, che
comprendono offerte di prodotti differenti o provenienti da diversi
fornitori, come indicato nelle «Linee guida» alle quali si rinvia
ancora una volta.
8. Ruolo del Centro nazionale per l’informatica nella pubblica
amministrazione (CNIPA) e del Dipartimento della funzione pubblica.
Il CNIPA e il Dipartimento della funzione pubblica, nell’ambito
delle rispettive competenze, assumono un ruolo di coordinamento e di
monitoraggio dei progetti di formazione in e-learning delle
amministrazioni pubbliche.
Il CNIPA ha redatto un vademecum esplicativo delle «Linee guida» e
curera’ la definizione di un profilo applicativo che consenta di
garantire la portabilita’ e la riusabilita’ dei materiali didattici,
nonche’ la cooperazione applicativa tra i sistemi delle
amministrazioni.
Al fine di agevolare l’individuazione e l’organizzazione delle
risorse pubbliche disponibili in rete e di dare visibilita’ ai
progetti locali e alle migliori pratiche, e’ prevista – entro il
primo semestre del 2005 – la costruzione di un portale sul tema
dell’e-learning aperto a tutte le pubbliche amministrazioni.
L’iniziativa si propone di favorire il riuso e di ottimizzare
l’impiego delle risorse umane e finanziarie prevedendo, tra i
contenuti del portale, anche una raccolta digitale di learning
objects, realizzati attraverso i progetti formativi delle
amministrazioni pubbliche.
Il CNIPA, inoltre, sviluppera’ attivita’ di sperimentazione di
soluzioni tecnologiche innovative e mettera’ a disposizione delle
amministrazioni una piattaforma per l’e-learning sincrono e asincrono
che potra’ essere utilizzata per valutare l’efficacia didattica dei
materiali interattivi e per effettuare una sperimentazione –
dell’e-learning stesso – senza investimenti iniziali. La piattaforma
sara’ disponibile anche per le amministrazioni di medio-piccole
dimensioni che intendano sfruttare le economie di scala derivanti
dalla soluzione in parola.
In attuazione di quanto previsto dall’art. 7-bis del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165 – come integrato dall’art. 4 della
legge 16 gennaio 2003, n. 3 – il Dipartimento della funzione
pubblica, nell’esercizio dei propri compiti di indirizzo e
coordinamento, svolgera’ un’azione di supporto alle amministrazioni
per la redazione dei piani di formazione del personale, fornendo
indicazioni specifiche in relazione alla particolare modalita’ di
erogazione (indicatori di qualita’, format dedicati, procedure di
elaborazione).
La comunicazione, al Dipartimento della funzione pubblica, dei
piani formativi delle amministrazioni consentira’, poi, la
costituzione di una banca dati sulla formazione nel settore pubblico.
Tale base informativa, per la quale e’ previsto uno specifico
approfondimento sull’e-learning, sara’ messa a disposizione delle
amministrazioni per favorire la diffusione di modelli, progetti
formativi, contenuti.
Il Dipartimento della funzione pubblica fornira’ strumenti per la
valutazione delle attivita’ formative, offrendo i mezzi per un
approfondito esame dei risultati conseguiti con le varie modalita’ di
erogazione (aula, e-learning, sistema integrato) e promuovera’, nel
contempo, «iniziative di accompagnamento e formazione» per
l’attuazione della citata direttiva 13 dicembre 2001, nonche’
iniziative sperimentali, finalizzate all’individuazione di nuove
figure professionali.
Il Centro nazionale per l’informatica nella pubblica
amministrazione e il Dipartimento della funzione pubblica della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, congiuntamente, cureranno
l’organizzazione di seminari informativi e la predisposizione di
materiali formativi/informativi multimediali.
Roma, 6 agosto 2004
Il Ministro
per l’innovazione e le tecnolologie
Stanca
Il Ministro per la funzione pubblica
Mazzella
Registrato alla Corte dei conti il 13 settembre 2004
Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri,
registro n. 9, foglio n. 227
Allegato
Linee guida per i progetti formativi in modalita’ e-learning nelle
pubbliche amministrazioni
1. Obiettivi.
Obiettivo primario delle presenti «Linee guida» elaborate dal
Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione e’
quello di promuovere in tutte le pubbliche amministrazioni un
corretto impiego delle nuove metodologie e tecnologie per la
formazione dei propri dipendenti, in sintonia con il percorso
individuato dalla direttiva 13 dicembre 2001 – emanata dal Ministro
per la funzione pubblica di concerto con il Ministro per
l’innovazione e le tecnologie – recante: «Formazione e valorizzazione
del personale delle pubbliche amministrazioni».
La direttiva in parola ha gia’ offerto l’opportunita’ di
evidenziare che l’introduzione di nuove tecnologie, l’esistenza di
una rete nazionale e il diffondersi del telelavoro sono importanti
eventi, che richiedono, necessariamente, una riflessione sui luoghi
dove la formazione avviene e sulle modalita’ tecniche che la
disciplinano.
In sede di progettazione delle attivita’ formative dovranno
quindi essere tenute in debita considerazione anche le metodologie di
formazione a distanza (e-learning), atte a migliorare l’efficienza e
l’efficacia della formazione. La modalita’ e-learning non deve,
pero’, essere vista come alternativa a quella tradizionale, ma
piuttosto come una nuova possibilita’ che si aggiunge a quelle
tradizionali.
Un progetto formativo in modalita’ e-learning presenta
implicazioni di ordine organizzativo, tecnologico e metodologico, che
comportano importanti investimenti iniziali e deve, quindi, essere
attentamente monitorato e valutato nei vari stadi di sviluppo.
Inoltre, gli elevati costi di produzione dei materiali didattici
destinati alla formazione a distanza di alta qualita’ rendono
opportuna la collaborazione tra strutture diverse per un intelligente
riuso dei materiali stessi, che, a tal fine, devono essere progettati
secondo gli standard internazionali che assicurano la portabilita’ su
diversi ambienti operativi.
La complessita’ dei progetti di questo tipo potra’ anche
comportare il ricorso all’esternalizzazione, ma cio’ non esime dalla
partecipazione attiva alla fase di progettazione, di erogazione, di
monitoraggio e di verifica. Occorre, quindi, prevedere un’adeguata
attivita’ formativa del personale degli uffici preposti alla
formazione, che dovra’ essere posto in grado di operare al meglio nel
nuovo contesto ambientale che si e’ formato alla luce delle
modificazioni intervenute nel tempo.
Questo documento, oltre a fornire indicazioni sulle metodologie e
sull’impatto organizzativo, intende anche evidenziare l’importanza
delle tecnologie e dei problemi tecnici connessi alla produzione ed
all’impiego di materiali didattici conformi agli standard e, quindi –
come accennato – portabili e riusabili.
2. La gestione ed il coordinamento.
I progetti di formazione in modalita’ e-learning, al pari di
molti progetti formativi tradizionali, si sviluppano in linea con i
processi di cambiamento che spesso comportano la definizione di nuovi
obiettivi e di nuovi profili professionali.
L’individuazione di questi ultimi, e delle conseguenti necessita’
formative, e’ un compito che non puo’ essere affidato all’esterno
della struttura dell’amministrazione, perche’ presuppone una profonda
conoscenza della missione e del modo di operare della stessa, delle
varie attribuzioni di competenze esistenti e dei rapporti interni tra
le diverse unita’ operative.
Il ruolo attivo dell’amministrazione non deve, tuttavia,
limitarsi alla sola fase progettuale – nella quale devono comunque
essere previste anche le attivita’ di gestione ed i relativi costi –
ma occorre un controllo continuo e vigile durante tutte le fasi del
processo.
In particolare, nella fase di erogazione del servizio la gestione
operativa richiede una puntuale attivita’ di coordinamento, nonche’
una scrupolosa azione di verifica del raggiungimento degli obiettivi
e di monitoraggio. A tal fine e’ necessario prevedere una figura
manageriale interna all’amministrazione – non necessariamente
coincidente con il responsabile della progettazione – che coordini le
attivita’ didattiche, garantisca i livelli di servizio, dialoghi con
le parti: la domanda, rappresentata dai discenti, e l’offerta (tutor,
team tecnico, ecc.).
Nel caso, poi, di affidamento all’esterno la ditta appaltatrice
dovra’ garantire un proprio responsabile di progetto, che sara’
l’interlocutore del coordinatore interno, che e’ una figura, per
quanto detto, di grande rilievo, come del resto evidenziato nella
direttiva che precede.
Si sottolinea, da ultimo, che le tradizionali attivita’ di
monitoraggio possono essere svolte sia utilizzando risorse interne,
sia facendo ricorso a societa’ specializzate esterne
all’amministrazione; in ogni caso le risorse umane e quelle
economiche ritenute necessarie devono essere adeguatamente valutate
nell’ambito dei costi da sostenere per la realizzazione del progetto.
3. L’impatto organizzativo.
La direttiva del 13 dicembre 2001 – sopra-richiamata – ha
sottolineato l’esigenza che i piani formativi nascano nell’ambito
organizzativo al quale sono destinati ed ha anche evidenziato che
detti piani, a loro volta, hanno un impatto sull’organizzazione del
lavoro. Questa considerazione e’, a maggiore ragione, vera e fondata
per quanto concerne i progetti formativi in modalita’ e-learning.
Negli enti pubblici molto spesso questa tipologia di progetti
viene avviata e gestita dall’area preposta alla formazione, che –
anche in relazione all’evoluzione legislativa e tecnologica che sta
coinvolgendo la pubblica amministrazione nel suo complesso – si
tende, ora, a dotare in maniera sempre piu’ consistente di autonomia
gestionale, tecnico/operativa e finanziaria.
In buona sostanza, l’attivita’ svolta nel campo della formazione
genera interventi innovativi che, a loro volta, poi, producono
ulteriori elementi di innovazione.
Negli enti caratterizzati da una struttura e da una
organizzazione particolarmente solide, la competenza in materia di
attivita’ formative e’ affidata ad un apposito nucleo – costituito
nell’ambito dell’area preposta alla formazione – che svolge compiti
di coordinamento e di assistenza sul piano metodologico e si occupa,
inoltre, di rilevare le esigenze che, sotto questo profilo,
interessano l’intera struttura dell’ente. Esiste, poi, una rete di
referenti, distribuiti nelle diverse aree dell’ente stesso, che
svolgono un ruolo fondamentale di rilevazione delle esigenze
formative – anche di settore – di programmazione delle relative
attivita’, di valutazione del grado di apprendimento e dell’impatto
che ne deriva.
Nell’ampio scenario organizzativo sinteticamente delineato,
risulta evidente che l’attivita’ di formazione in e-learning
contribuisce certamente a creare una conoscenza condivisa su temi
specifici che interessano diverse competenze e rappresenta, quindi,
un volano valido per il conseguimento di concreti obiettivi di
innovazione sul piano organizzativo e sul piano tecnologico.
La fase di progettazione della formazione in e-learning richiede
il coinvolgimento attivo degli uffici interessati, degli uffici che
si occupano della formazione – che devono affrontare problematiche
nuove e utilizzare nuove metodologie e tecnologie – e degli uffici
dei responsabili dei sistemi informativi. L’aggiornamento dei
dipendenti degli uffici addetti alla formazione e la loro
collaborazione con gli uffici competenti in materia di sistemi
informativi sono presupposti indispensabili per il successo del
progetto formativo.
La fase di erogazione, malgrado diffuse considerazioni
ottimistiche sulla flessibilita’ dell’e-learning, presenta notevoli
problemi organizzativi. Infatti, la modalita’ e-learning permette di
erogare servizi di formazione senza che il dipendente debba
allontanarsi dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano imposti
vincoli temporali; essa, pero’, richiede comunque una ridistribuzione
dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da prevedere
un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle attivita’
didattiche programmate, nonche’ la predisposizione di apposite
stazioni di lavoro o di piccoli laboratori locali, destinati alla
fruizione dei materiali didattici ed allo svolgimento delle attivita’
collaborative. In molti casi, inoltre, il dipendente avra’ bisogno di
acquisire familiarita’ con uno strumento che non usa abitualmente e
il percorso formativo dovra’ quindi iniziare con l’alfabetizzazione
informatica.
In presenza di queste circostanze, il dipendente durante il
periodo di formazione dovra’ essere posto nella condizione di
disporre di un adeguato supporto tecnico e di una sistemazione
logistica che gli permettano di utilizzare a pieno le potenzialita’
offerte dalla modalita’ e-learning.
Va anche considerato che le infrastrutture tecnologiche (server,
reti, stazioni di lavoro) disponibili presso l’amministrazione sono
state disegnate in previsione di un normale carico di lavoro degli
uffici e sara’ quindi necessario verificare che le stesse siano
adeguate anche ai fini dell’attivita’ formativa. Da questo punto di
vista la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale
inadeguatezza potrebbe far fallire anche un progetto ottimo sotto il
profilo didattico.
Qualora, poi, l’amministrazione scelga di rivolgersi ad un
fornitore di servizi tecnologici (ASP – Application Service Provider,
oppure LSP – Learning Service Provider), andra’ verificata
l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovra’ essere
assicurata l’interoperabilita’ con gli eventuali sistemi presenti.
4. I ruoli.
Le figure che intervengono in un processo di e-learning sono qui
analizzate distinguendo la posizione della P.A. – che rappresenta la
domanda di formazione – da quella dei possibili fornitori del
percorso formativo, che rappresentano l’offerta.
Dal lato della domanda – come anticipato nella direttiva – e’
essenziale prevedere una figura interna a una o piu’ amministrazioni
(oppure la riqualificazione di una figura gia’ presente nell’area
delle risorse umane) che conosca il contesto ambientale e le
problematiche che esso pone, nonche’ le persone con le quali viene in
contatto e sia pertanto in grado di coordinare gli interventi da
effettuare, di dialogare con le parti (che rappresentano, come
accennato, da un lato la domanda, dall’altro l’offerta), di
promuovere, in definitiva, un concreto cambiamento nei processi
formativi.
L’anzidetta figura dovra’ svolgere funzioni di:
coordinamento e pianificazione degli interventi, per valutare i
fabbisogni formativi e valorizzare le risorse umane; e cio’ non solo
alla luce delle esigenze dell’organizzazione ma anche tenendo in
debita considerazione le peculiari caratteristiche, le inclinazioni,
le motivazioni delle persone coinvolte;
comunicazione tra domanda e offerta, ovvero interfaccia tra
l’amministrazione e i fornitori dei servizi di formazione on-line; a
questo proposito si richiede il possesso di competenze in materia di
e-learning che consentano di cogliere e rappresentare le esigenze
dell’organizzazione e di valutare adeguatamente le proposte formulate
dalla parte che rappresenta l’offerta;
change management, ovvero promozione e sviluppo graduale della
cultura dell’e-learning, anche attraverso un’opportuna pianificazione
dell’attivita’ di formazione (programmando la verifica e l’eventuale
aggiornamento delle competenze informatiche, per es. in modalita’
blended).
Dal lato dell’offerta le funzioni fondamentali di un processo di
e-learning sono: la progettazione, la produzione, l’erogazione del
servizio.
Sotto questo profilo, le competenze necessarie sono molteplici e
variamente distribuite, oltre che reperibili nell’ambito delle
funzioni e delle fasi in precedenza indicate.
Qui di seguito sono elencate le funzioni in cui si concentra una
serie di ruoli complessi e che possono essere variamente distribuite
– o anche parzialmente sovrapposte – in relazione alla scala
territoriale di riferimento, alla complessita’ del progetto, alla
circostanza che il progetto venga realizzato all’interno
dell’amministrazione, ovvero venga fatto ricorso a forme di
outsourcing.
Si tratta delle funzioni di:
project manager, che e’ responsabile dell’organizzazione e
della gestione complessiva del progetto, di cui inoltre pubblica i
contenuti; gestisce gli accessi al sistema; aggiorna il catalogo
dell’offerta formativa; crea le classi virtuali; coordina i tutor e
ne raccoglie e integra i report;
instructional designer, che definisce le metodologie didattiche
ed elabora i contenuti e lo storyboard per la traduzione nel formato
multimediale programmato;
esperto dei contenuti, che definisce i contenuti e ne cura
l’armonizzazione (puo’ essere una o piu’ persone);
team di sviluppo: che e’ un insieme di figure che realizza e
implementa i contenuti formativi e comprende:
il progettista dell’architettura tecnologica;
il content editor, che cura, controlla, approva e aggiorna i
contenuti;
il multimedia developer, che realizza la versione multimediale
dei contenuti.
docente/mentor, che cura il processo di erogazione dei
contenuti formativi e quello di apprendimento attraverso varie
tipologie di attivita’, volte tutte a fornire un supporto per quanto
attiene, in particolare, all’impatto con il materiale impiegato e la
migliore comprensione dello stesso. Nello specifico, questa figura
svolge i seguenti compiti:
e’ responsabile della gestione e del monitoraggio di una
classe virtuale durante l’intero percorso didattico (attraverso
sessioni live, sistemi automatici tipo quiz, correzione di progetti
ed elaborati);
offre un contributo ai fini della comprensione dei contenuti
del corso, rispondendo tempestivamente ai quesiti e alle richieste di
chiarimento su chat, forum e e-mail;
propone gli aggiornamenti dei contenuti del corso in
relazione all’andamento effettivo della classe, in quanto, osservando
da vicino le esigenze dei discenti e monitorando le attivita’ e’ in
grado di comprenderne i punti di forza e le eventuali lacune da
colmare;
valuta i discenti durante il percorso formativo ed al termine
dello stesso;
tutor di processo/animatore, che
segue il percorso formativo del discente, per il quale
diventa un valido punto di riferimento;
assiste e supporta il discente e la classe virtuale,
monitorando i vari stadi di apprendimento anche tramite il sistema di
«tracciamento»;
supporta il discente dal punto di vista emotivo e
motivazionale;
presta attenzione ai feed-back dei discenti e suggerisce
eventuali aggiornamenti dei materiali, se necessari;
svolge un ruolo di mediatore nell’ambito del gruppo e funge
da «animatore» della classe virtuale sollecitando, con opportuni
interventi sul forum, i discenti alla discussione;
team tecnico: che e’ formato da coloro che gestiscono gli
aspetti tecnici (hardware e software di base e LAN) del progetto di
e-learning.
5. Principi guida per la qualita’ dei progetti di e-learning.
Un progetto di e-learning puo’ essere di svariate dimensioni: la
sua portata e’ un elemento importante ai fini della progettazione
dell’intervento formativo da effettuare, che, nell’ambito della P.A.,
deve comunque tenere conto del profilo dei destinatari, degli
obiettivi da raggiungere, della tipologia dei contenuti e del
contesto nel quale viene realizzato.
Il procedimento di formazione di questo tipo va studiato
analizzandone preliminarmente le dimensioni e deve poi essere
progettato non solo in funzione del materiale che a tal fine si rende
necessario apprestare, ma anche in vista della realizzazione di
servizi che siano poi effettivamente utili per l’utente e della
creazione di strumenti – riferiti ad uno specifico ambiente di
apprendimento o ad una delle piattaforme disponibili in commercio –
adeguati a sostenere un processo interattivo e collaborativo tra i
vari attori.
I fattori che occorre analizzare per progettare l’intervento
formativo on-line, e che vanno poi valutati ai fini della
determinazione della portata dello stesso, attengono: alla dimensione
dell’ente (che possono essere: enti di piccole dimensioni, enti di
grandi dimensioni, o raggruppamenti di enti), all’estensione a
livello territoriale (potendosi trattare di amministrazioni centrali
e di amministrazioni locali), al comparto di appartenenza dell’ente
(sanita’, scuola, ecc.), al livello degli strumenti tecnologici in
atto disponibili presso l’Ente stesso – ai quali fa riferimento anche
il citato decreto 17 aprile 2003 concernente i corsi di studio a
distanza – alla professionalita’ e alle specifiche competenze dei
destinatari ai quali l’intervento formativo e’ diretto.
Tenuto conto di tutto cio’, e’ opportuno procedere ad un’analisi
del fabbisogno di formazione all’interno della singola
amministrazione, in termini di: grado di alfabetizzazione
informatica, compiti istituzionalmente attribuiti e funzioni svolte,
dotazione di infrastrutture (sedi, aule) e apparecchiature
informatiche (hardware e software).
Le scelte possono dunque articolarsi su una molteplicita’ di
parametri e dovrebbero essere operate alla luce di numerose e
diversificate condizioni obiettive strettamente connesse alla domanda
di formazione in termini di vincoli o peculiari esigenze.
Va peraltro tenuto presente che qualsiasi intervento richiede
comunque la preventiva adozione di iniziative indispensabili ai fini
di un proficuo avvio del progetto di formazione, quali:
ricognizione (a livello centrale e a livello decentrato) delle
strutture/infrastrutture disponibili, in funzione degli interventi di
formazione programmati e pianificazione delle spese che e’ necessario
effettuare per il raggiungimento dei prefissati obiettivi;
interventi di alfabetizzazione informatica, laddove necessari,
per dotare l’utenza quanto meno di adeguata competenza nell’impiego
degli strumenti informatici. Questo tipo di intervento deve essere
progettato in modo da non frapporre alcun ostacolo in sede di accesso
al progetto di formazione, ma favorire, al contrario, un primo
approccio agli strumenti e alla cultura propri dell’e-learning o una
maggiore familiarita’ e confidenza con gli stessi se l’utente ha gia’
superato le difficolta’ che inevitabilmente si presentano in sede di
primo impatto; sotto questo profilo, in molti casi potrebbe trattarsi
di interventi formativi in modalita’ blended.
A questo proposito, va anche considerato che un processo
formativo on-line non consiste nella mera diffusione in rete di
materiale, ma anche – e soprattutto – nel rendere disponibili, per
l’utente e il gruppo di lavoro (la classe virtuale – CV) un complesso
di servizi.
In un processo di e-learning l’attenzione deve essere incentrata
sull’utente, cui attribuire il ruolo di principale attore; in buona
sostanza, la formazione dovrebbe essere intesa come un percorso a cui
l’utente partecipa attivamente, quindi come un processo interattivo e
di reciproca collaborazione tra le parti che al processo stesso
intervengono: concezione, questa, ben lontana da quella che vede la
formazione muoversi in unica direzione, che va dal docente al
discente.
Per erogare i servizi secondo le diverse modalita’ interattive,
il sistema di e-learning utilizza piattaforme/ambienti di
apprendimento che consentono la fruizione dei contenuti attraverso
vari strumenti – che dovrebbero essere previsti gia’ in fase di
progettazione secondo le necessita’ dell’intervento formativo –
quali:
comunicazione e interazione tra le persone (docenti, tutor,
esperti della materia, altri discenti, supporto tecnico, ecc.),
attraverso sessioni live, servizi di posta elettronica (e-mail),
forum, bacheca, chat;
interattivita’ con i materiali: ad esempio con il ricorso ad
esercitazioni con feedback o simulazioni su casi di studio;
strumenti di valutazione, e autovalutazione, sia del singolo
discente che dell’intera classe, che rivestono importanza e peso
decisivi nello svolgimento del processo formativo;
monitoraggio continuo, per controllare l’efficienza,
l’efficacia e, piu’ in generale, la qualita’ del processo di
e-learning.
=====================================================================
FASE | ATTIVITA’
=====================================================================
Individuazione dei destinatari |
della formazione e delle loro |
esigenze |
———————————————————————
Rilevazione dei dati sul personale|
relativi a natura e competenza del|
target |
———————————————————————
|Analisi dei fabbisogni
|individuali, dei ruoli e delle
|esigenze organizzative, alla luce
|delle norme che attribuiscono
|nuovi compiti all’amministrazione,
|tenuto anche conto della
|programmazione delle assunzioni,
Individuazione del fabbisogno |della disciplina contrattuale e
formativo |degli accordi sindacali
———————————————————————
Progettazione vincolata alla |
normativa generale sugli appalti e|
servizi, al mercato, alle |
caratteristiche tecniche della |
formazione, nonche’ alle dotazioni|
tecnologiche e alle metodologie da|Attenzione agli obiettivi
impiegare |dell’azione formativa
———————————————————————
|Considerazione delle
|caratteristiche
|dell’organizzazione
———————————————————————
|Considerazione delle risorse
|finanziarie
———————————————————————
|Considerazione del numero e delle
|aree professionali del personale
———————————————————————
|Analisi della dotazione hardware e
|software
———————————————————————
|Scelta tra le piattaforme
|tecnologiche e gli ambienti di
|apprendimento che consentono la
|fruizione dei contenuti attraverso
|vari strumenti
———————————————————————
|Definizione dei programmi
|didattici
———————————————————————
|Definizione delle metodologie
|didattiche
———————————————————————
|Definizione dei contenuti relativi
|ai programmi didattici
———————————————————————
|Scelta delle modalita’ di
|erogazione (blended, on line in
|modalita’ sincrona, on line in
|modalita’ asincrona, off line)
———————————————————————
|Definizione del sistema di
|verifica e valutazione individuale
———————————————————————
|Definizione del sistema di
|valutazione e di monitoraggio del
|programma formativo
———————————————————————
|Erogazione dei corsi secondo le
Erogazione |modalita’ del piano di formazione
———————————————————————
|Valutazione dell’intervento
|formativo in termini di
|apprendimento, crescita delle
|competenze individuali e
Monitoraggio e valutazione |cambiamento organizzativo
———————————————————————
|Rimodulazione del piano formativo
|a seconda delle criticita’
Aggiornamento del piano di |rilevate nella fase di
formazione |monitoraggio
Tab. 1. Il processo di e-learning.
5.1. Progettazione di un’attivita’ di e-learning.
Le metodologie didattiche.
L’approccio metodologico adottato per un corso erogato in
modalita’ e-learning dovrebbe sempre impiegare al meglio tutte le
specifiche opportunita’ che la rete offre, in particolare
l’interattivita’ e la multimedialita’.
Gli interventi di e-learning di qualita’ elevata andrebbero
realizzati attraverso percorsi di progettazione incentrati sui
fabbisogni formativi rilevati in fase di analisi. Il corsista dovra’
essere stimolato a giocare un ruolo attivo, a tal fine disponendo, in
primo luogo, di materiali multimediali caratterizzati da un’elevata
interattivita’ (struttura ipertestuale navigabile finemente, presenza
di animazioni esplicative, di laboratori virtuali, di test e di
apposite linkografie che consentano di integrare nel percorso le
risorse disponibili in rete). Inoltre l’attivita’ del corsista dovra’
inserirsi in un ambiente di «interazione socializzante» (la classe
virtuale), che gli consenta un elevato livello di interazioni con il
docente, i tutor e i colleghi.
In questo contesto, rappresentano aspetti particolarmente
qualificanti di un intervento di e-learning:
il ruolo attivo dell’utente;
l’importanza della classe virtuale, che comporta l’inserimento
dell’utente in un apposito ambiente di apprendimento in comune al
quale e’ preposto, sotto il profilo organizzativo, un docente/mentor
esperto dei contenuti.
Dal punto di vista dell’apprendimento, gli obiettivi vengono
raggiunti con maggiore facilita’ quando gli utenti ne avvertono
consapevolmente la necessita’, ovvero quando gli stessi percepiscono
l’utilita’ dell’apprendimento e il divario, in atto esistente, tra
cio’ che sanno e quanto ancora potrebbero apprendere.
E’ utile quindi che il percorso formativo proposto sia cosi’
strutturato: life-centered (contestualizzato rispetto all’esperienza
personale dei corsisti), task-centered (contestualizzato rispetto
allo svolgimento di compiti operativi), problem-centered (basato
sulla risoluzione di problemi): si tratta, in sostanza, di
organizzare l’esperienza formativa in modo che essa sia strettamente
e direttamente collegata ai problemi reali e non puramente teorica e
astratta. A questo scopo, e’ importante coinvolgere gli utenti
proponendo loro attivita’ da svolgere, e progetti integrati, con
materiali caratterizzati da elevati livelli di interattivita’.
Affinche’ il ruolo attivo e il coinvolgimento siano costanti per
tutta la durata del corso puo’ essere utile sviluppare alcune
ulteriori scelte opzionali quali, ad esempio:
sollecitare il discente a produrre materiali proponendo
esercitazioni o progetti da sviluppare in un preciso arco temporale;
pianificare le attivita’ da svolgere, fornendo un calendario o
un’agenda settimanale che suggerisca il ritmo di studio consigliato
ricordando gli appuntamenti presi e gli impegni da rispettare: dalla
consegna dei progetti ai momenti di interazione sincrona.
Ogni caso richiede certamente un adeguato grado di flessibilita’
nella gestione del ritmo di apprendimento dei discenti; l’impiego di
un’agenda consente, peraltro, di stimolare le loro motivazioni e di
sincronizzare la classe puntando su attivita’ basate sulla reciproca
collaborazione, nonche’ di coordinare il lavoro dei vari corsi nel
caso in cui l’utente ne stia seguendo piu’ di uno in parallelo.
Per favorire l’interazione con i materiali e’ possibile offrire
ai corsisti alcuni strumenti specifici, quali:
navigazione «fine»: cioe’ navigazione dei materiali con
un’interfaccia semplice, che permetta al discente di riconoscere a
che punto si trova, che cosa ha gia’ visionato, quale e’ il percorso
consigliato, ecc.;
laboratori virtuali (con possibili simulazioni interattive): si
tratta di animazioni che simulano le fasi piu’ significative di un
processo. Quando le simulazioni sono interattive il discente puo’
intervenire nella dinamica del processo e modificarne alcuni
parametri;
esercizi interattivi, da svolgere in ambienti di vario tipo,
finalizzati all’approfondimento delle modalita’ di «traduzione in
pratica» degli insegnamenti teorici; possono essere utilizzati per
stimolare la curiosita’, favorire il recupero e la razionalizzazione
delle conoscenze preesistenti, oppure per consolidare
l’apprendimento;
test di verifica, rafforzamento e autovalutazione: possono
essere semplici domande a risposte chiuse, analisi di casi e di siti
web, relazioni a tema, progetti piu’ articolati (eventualmente da
sviluppare in gruppo). E’ importante che questi test siano
distribuiti lungo tutto il percorso (all’inizio, in itinere, e al
termine del percorso formativo) e che siano impostati e monitorati
efficacemente (si veda in proposito il punto 5.2);
applicazioni: l’obiettivo di questi strumenti e’ di rafforzare
e consolidare i contenuti del corso, rendendoli effettivamente
applicabili nella pratica. Puo’ trattarsi di: esercizi svolti, casi
di studio, esempi concreti, esempi di «inadeguatezza». La scelta del
formato di erogazione dipende dall’articolazione dell’applicazione e
dal medium piu’ adatto per renderla efficace;
linkografie/bibliografie: in questo caso i materiali possono
essere integrati con apposite selezioni ragionate operate su siti
web, che possono facilitare l’interazione in rete dell’utente.
E’ fondamentale per il successo di questo tipo di apprendimento
che il corsista sia inserito all’interno di una classe virtuale, in
modo che si senta parte integrante di un gruppo, sia spinto a
partecipare alle discussioni proposte dal tutor e a sviluppare propri
elaborati con spirito collaborativo. E’ anche utile creare
un’atmosfera informale, basata su rispetto reciproco, collaborazione,
fiducia, sincerita’, apertura agli altri, diffuso gradimento.
Con lo sviluppo di teorie che vedono come principale stimolo
all’apprendimento l’interazione sociale e con il diffondersi della
formazione a distanza, nasce – e acquista sempre piu’ significato –
il concetto di «comunita’ di apprendimento», improntata allo scambio
reciproco di informazioni su un argomento di comune interesse, da
realizzare non piu’ in un ben individuato luogo fisico, ma in un
determinato arco di tempo, dedicato appunto alle tematiche oggetto
della formazione.
Si sottolinea, infine, che durante tutto lo svolgimento del
percorso didattico dovrebbero essere costantemente reperibili il
docente/mentor, in quanto persona esperta per quanto attiene ai
contenuti del processo formativo, ed il tutor di processo, la cui
professionalita’ e’ improntata all’uso delle tecnologie ed alla
gestione delle dinamiche didattico-comunicative dell’e-learning.
5.1.2. I contenuti.
I contenuti formativi, tradotti in materiali da inserire nella
piattaforma, devono garantire:
differenti modalita’ di fruizione,
multimedialita’ e interattivita’: ipertesto, audio-video,
animazioni, simulazioni e laboratori virtuali, esercitazioni –
valutate e non – ecc.
La struttura ormai diffusamente accettata e’ quella del Learning
Object (LO), «unita’ autoconsistenti» e riutilizzabili in varie
combinazioni.
Un modulo didattico (un argomento) puo’ richiedere
un’articolazione in parti, a loro volta costituite da piu’ unita’ e
organizzate in un percorso distinto in varie fasi. Nella
predisposizione dei contenuti formativi e nella scelta dell’approccio
e degli strumenti didattici da impiegare occorre tenere conto della
tipologia dei singoli contenuti e dello scopo cui la formazione mira.
Di conseguenza, a titolo di esempio, la possibilita’ del riutilizzo
delle citate «unita’ autoconsistenti» dovrebbe tenere in debita
considerazione il fenomeno dell’obsolescenza e la circostanza che il
materiale didattico richiede una revisione frequente e non puo’,
quindi, essere riutilizzato a lungo.
Per quanto attiene alla fruizione, dovrebbe essere prevista, di
volta in volta, una combinazione di canali di erogazione (on line
sincrono, on line asincrono, off line), e la formazione di classi
virtuali attraverso cui sviluppare una continua interattivita’.
Infine, riveste, particolare importanza la possibilita’ di effettuare
il cosiddetto «tracciamento» (tracking) del percorso formativo, delle
attivita’ del singolo utente e della classe virtuale nel suo insieme.
In buona sostanza si tratta di registrare tutto il percorso formativo
del discente al fine di permettere al tutor di conoscere – in
concreto e nelle varie fasi – lo stadio di apprendimento del discente
stesso.
Si ricorda ancora una volta che l’adozione diffusa
dell’e-learning richiede un preventivo programma di formazione
sull’uso della piattaforma adottata, per i formatori e per i
destinatari ultimi della formazione stessa. La scarsa conoscenza
delle modalita’ di uso degli strumenti utilizzati puo’ compromettere
i risultati del progetto.
I contenuti multimediali delle lezioni erogate tramite una
piattaforma di e-learning possono concretizzarsi in varie forme. I
contenuti in streaming audio/video implicano la presenza di uno
streaming server e di player appositi per il formato di streaming
sulle postazioni dell’utente. L’erogazione in streaming richiede,
inoltre, una disponibilita’ di banda internet/intranet notevole e
variabile in relazione al numero di lezioni organizzate in
contemporanea. Questo aspetto, oltre ad incidere sulle decisioni in
merito alla convenienza, o meno, di acquisire sistemi propri, ovvero
di utilizzare la modalita’ ASP (Application Service Provider),
influenza anche indirettamente i programmi di formazione.
Infatti, se i corsi da effettuare contemporaneamente non sono
numerosi e’ preferibile progettare percorsi di formazione a piccoli
gruppi per volta, oppure optare per CBT/WBT (Computer Based
Training/Web Basic Training) su CD-Rom. Moduli di formazione WBT,
anche all’interno di un sistema LMS (Learning Management System),
possono utilizzare sistemi alternativi allo streaming per erogare
contenuti audio/video; normalmente essi prevedono il download di
sequenze filmate pure o «incapsulate» tramite plug-in multimediali
(Flash Player). Si tratta comunque di filmati digitali (avi, mpeg)
che richiedono codec appositi ed implicano anch’essi notevoli
disponibilita’ di banda.
I sistemi di virtual classroom sono invece rivolti alla
formazione sincrona e quindi all’interazione, in tempo reale, tra
docente e discenti. Questi sistemi sono propriamente basati su
«communication servers» e comportano applicativi e architetture
server dedicate. Essi inoltre non implicano ulteriori requisiti per
le postazioni client, dal momento che utilizzano prevalentemente
tecnologia flash client e gli impegni di banda di trasmissione sono
sostanzialmente paragonabili a quelli dei sistemi di streaming live.
5.1.3. Le tecnologie.
Questi ultimi anni sono stati caratterizzati – come accennato –
da cambiamenti fondamentali nel campo delle tecnologie, che hanno
fortemente influenzato l’architettura dei sistemi formativi (TBL,
Technology Based Learning) che sono arrivati ad una fase –
genericamente definita di terza generazione – in cui sono stati
ottimizzati il riutilizzo e l’efficienza nei processi di manutenzione
dei sistemi e dei contenuti di e-learning. Cio’ consente la
realizzazione di processi virtuosi per valorizzare al massimo
l’investimento a suo tempo effettuato.
Il disegno delle architetture di sistema e’ giunto, dunque, ad
una definizione codificata e ormai largamente condivisa, basata su
due livelli, e le componenti tecnologiche di un sistema di e-learning
si possono descrivere in termini di moduli del sistema e di
infrastruttura di comunicazione.
Allo stato, non ha piu’ senso identificare un sistema e-learning
in una singola piattaforma monolitica e omni-comprensiva; e’, per
contro, preferibile concepire tale sistema come costituito da piu’
componenti e sottocomponenti, software interoperabili grazie
all’adozione di standard internazionali, ed ottimizzato per gestire
razionalmente le singole attivita’ eterogenee che un processo
formativo a distanza su internet puo’ sottendere.
In particolare, una descrizione semplificata dei sotto-moduli
presenti in un sistema e-learning completo, comprende:
1) learning content management system (LCMS): e’ il modulo
dedicato al processo di creazione, gestione e archiviazione dei
contenuti didattici e che ne consente «l’assemblaggio» e la
condivisione tramite archivi digitali (Digital Repository). Esso
eventualmente integra sistemi di authoring per la produzione delle
citate «unita’ autoconsistenti» e per il loro aggiornamento;
2) learning management system (LMS): e’ il modulo dedicato
all’erogazione dei corsi e al tracciamento delle attivita’ di
formazione, nonche’ alla gestione delle attivita’ amministrative (ad
esempio: iscrizione dei discenti, gestione di classi, etc.); esso
puo’ integrare sistemi di testing;
3) classe virtuale (virtual classroom – VC): e’ il modulo che
consente l’organizzazione di eventi dal vivo; il docente, ad esempio,
comunica in tempo reale in video, in audio e scambiando dati con i
discenti collegati al sistema. Il modulo consente anche la
registrazione degli eventi e delle interazioni, al fine di riproporle
in modalita’ asincrona, e l’integrazione con strumenti idonei a porre
in comunicazione tra loro, e a fare cooperare, discenti e docenti e i
primi tra loro. Detti strumenti possono essere di tipo sincrono
(lavagna virtuale, condivisione di applicazioni e documenti, chat,
etc.) e asincrono (e-mail, forum, faq, ecc.);
4) sistema di gestione delle competenze: e’ il modulo che
supporta la rilevazione delle competenze, la identificazione dei
fabbisogni formativi e la proposta dei relativi percorsi formativi
(puo’ essere incluso nei sistemi 1 o 2 sopra elencati).
Le suddette componenti possono essere in tutto o in parte
presenti nel sistema di e-learning in relazione alle esigenze del
progetto. La struttura modulare e l’esistenza di standard di
interoperabilita’ ampiamente condivisi consentono, dunque, la
costruzione di un sistema completo e-learning – anche mediante
l’utilizzo di componenti fornite da differenti costruttori –
contraddistinto da caratteristiche peculiari il cui principale punto
di forza e’ rappresentato:
dalla diffusione dei Learning Objects – detti anche Reusable
Learning Objects (RLOs) – che applicano il concetto di
riutilizzabilita’ ad una delle componenti piu’ onerose all’interno di
un processo di e-learning: la produzione di contenuti in
auto-istruzione o SW didattico (courseware). La progettazione e la
produzione di materiali didattici secondo tale filosofia prevedono
una parcellizzazione ed indicizzazione di contenuti a livello ben
piu’ «granulare» rispetto ai precedenti sistemi, cosi’ da consentire
anche per la componente courseware la massima riutilizzabilita’ e
portabilita’ fra sistemi ed all’interno di percorsi formativi
diversi.
dal livello di «granularita» dei contenuti (dimensione dei LO),
lasciato libero all’autore, o al produttore, dei contenuti stessi,
anche se e’ generalmente preferibile definire ed adottare un’elevata
«granularita» dei contenuti, caratteristica che gioca un ruolo
determinante ai fini della loro riutilizzabilita’. Inoltre, una
elevata «granularita» favorisce una maggiore tracciabilita’
(tracking), consentendo sistemi avanzati che supportano la
personalizzazione dinamica nella sequenzializzazione dei contenuti
(sequencing);
dalla comparsa e rapida affermazione, a livello internazionale,
di specifiche e di standard di interoperabilita’ basati su tecnologie
XML e Web services per il settore e-learning, riconosciuti e
condivisibili tra produttori di sistemi e contenuti su scala
internazionale.
Sta ora rapidamente consolidandosi come standard de facto – data
la sua rapida diffusione e impiego – il set di specifiche redatto
dall’ente IMS Global Learning Consortium, che raggruppa oltre
cinquanta operatori del mercato internazionale.
Le varie specifiche dell’ente predetto sono state adottate
nell’ambito di numerose iniziative nazionali – e di settore – ed
hanno consentito di personalizzare differenti profili applicativi,
per l’interoperabilita’ dei sistemi informativi pubblici e differenti
settori specifici (istruzione, medicina, difesa, ecc.).
Il livello di interoperabilita’ di un sistema di e-learning e’
identificabile sulla base dei seguenti parametri:
integrazione del concetto di Learning Object durante tutto il
percorso di creazione, archiviazione, gestione, erogazione e
tracciamento di contenuti in autoistruzione, cosi’ da consentire la
massima flessibilita’ di riutilizzo dei contenuti e l’adattamento a
specifici percorsi e a condizioni di erogazione eterogenee;
maggiore uso possibile della tecnologia XML nella descrizione
di strutture di dati (ad esempio: contenuti, dati anagrafici, test
valutativi, profili e competenze);
impostazione architetturale organizzata per componenti modulari
gia’ espressa o esprimibile secondo formati aperti ed interoperabili.
L’attivita’ svolta dagli enti di standardizzazione nel settore
dell’e-learning e’ particolarmente vasta e gli obiettivi che gli
stessi perseguono consistono nel fornire indicazioni di dettaglio
sugli standard che i fornitori di soluzioni tecnologiche, servizi e
contenuti dovrebbero proporre nelle loro offerte. La tendenza e’
dunque quella di costruire specifiche per ognuna delle componenti e
dei servizi presenti in un sistema di e-learning, nonche’ per il
formato dei contenuti.
Questa situazione, unita alla circostanza che diverse
organizzazioni si stanno occupando di standardizzazione nel settore,
ha portato alla nascita, negli ultimi anni, di decine di specifiche
per l’interoperabilita’ dei vari sistemi e dati coinvolti in un
processo di e-learning, che, peraltro, non sono facilmente
applicabili integralmente. Si parla, allora, di profili applicativi
specifici che enti ed organismi pubblici utilizzano, come
sottoinsieme delle regole standard, nel proprio campo di attivita’:
ne sono un esempio SCORM (Sharable Courseweare Object Reference
Model) – adottato dal Ministero della difesa e dal Ministero del
lavoro USA – e le specifiche eGif elaborate dal Governo inglese.
Al riguardo, si preannuncia in questa sede che – in esito
all’emanazione delle presenti «Linee guida» – su indicazione del
Ministro per l’innovazione e le tecnologie, il Centro nazionale per
l’informatica nella pubblica amministrazione elaborera’ e proporra’
ai Ministri competenti un «profilo applicativo» per la pubblica
amministrazione italiana.
Per quanto concerne la progettazione di un’infrastruttura di
comunicazione per un sistema di e-learning, le considerazioni che
seguono partono dal presupposto che le problematiche legate alla
conversione da un metodo tradizionale di formazione in aula al metodo
di e-learning siano gia’ state risolte (conversione dei contenuti,
ri-progettazione dei corsi e del programma di formazione, ecc.), al
pari di quelle relative alla gestione dei contenuti.
Cio’ premesso, vengono qui identificate, e formano oggetto di
attenzione, tre aree collegate all’infrastruttura verticale: server,
rete e postazione di lavoro individuale.
Per quanto concerne l’area server va deciso se e’ il caso di
dotarsi di un LMS proprio, o se e’ preferibile acquisire il servizio
all’esterno (ASP). Nel primo caso sara’ necessario dotarsi di una
opportuna infrastruttura – sia hardware che software – e degli skill
sistemistici per l’amministrazione e la gestione dell’infrastruttura.
Nel secondo caso dovranno essere risolte le problematiche connesse al
collegamento con un centro di erogazione servizi remoto, esterno alla
rete intranet, in termini di dimensionamento della banda internet in
entrata/uscita e gestione delle politiche di routing e sicurezza.
La rete e’ l’area che solitamente comporta le maggiori necessita’
in termini di adeguamento alle esigenze dei servizi di e-learning. Le
problematiche da affrontare e risolvere riguardano, per un verso, la
gestione delle politiche di sicurezza nell’accesso da parte di
applicazioni esterne alla rete intranet, per altro verso l’accesso
degli utenti ad una vasta gamma di applicazioni esterne.
Un’altra esigenza meritevole di attenzione attiene
all’adeguamento della capacita’ di banda all’aumento di traffico
generato da applicazioni web based e multimediali ed alla gestione
del movimento dei dati su una serie di protocolli non «standard» per
una rete intranet.
La necessita’ di supportare applicazioni multimediali nei servizi
di e-learning su una rete di trasporto di dati interessa inoltre sia
l’infrastruttura di rete geografica che l’infrastruttura di rete
locale. Tali applicazioni richiedono comunicazioni simultanee fra
gruppi di computer con trasmissione dei pacchetti IP in modalita’
multicast, in un processo conosciuto genericamente come
«comunicazione multipunto».
Devono, inoltre, essere adeguatamente considerati gli aspetti
collegati ai requisiti hardware e software delle postazioni client,
che consentono di fruire dei contenuti di e-learning. Sotto questo
profilo, relativamente all’hardware e’ necessario disporre di una
stazione di lavoro attrezzata per gestire contenuti multimediali
esigenti in termini di potenza di calcolo, memoria e periferiche
audio/video. La configurazione software dovra’ essere compatibile con
il sistema di formazione e-learning prescelto in termini di:
caratteristiche del software di base, tipo e versione del software di
navigazione, presenza dei componenti richiesti per la fruizione dei
contenuti multimediali, con la conseguente esigenza di prevedere la
gestione di una software distribution degli applicativi mancanti.
5.2. Erogazione di un’attivita’ di e-learning.
I servizi
La fase di erogazione di un’attivita’ di e-learning inizia al
momento della fruizione dei contenuti da parte dell’utente e puo’
avvenire con diverse modalita’, che vengono qui di seguito indicate:
on-line in modalita’ sincrona, attraverso lo strumento della
classe virtuale (CV), in cui gli utenti/discenti interagiscono con un
docente o tutor della materia: durante la sessione live i discenti
possono parlare, utilizzare materiali in vari formati, navigare sul
web sotto la guida del tutor, scrivere su una lavagna, fare dei test,
formare gruppi di lavoro guidati;
on-line in modalita’ asincrona, con una fruizione di contenuti
interattivi che favoriscono la partecipazione attiva dell’utente
singolo, o della classe virtuale, al processo di apprendimento; puo’
trattarsi di testi, ipertesti, voce, animazioni, organizzati dai
docenti e dagli editor multimediali e fruibili dalla rete;
off line, con l’utilizzo di supporti, quali testi cartacei,
CD-rom, video, DVD, altri materiali scaricabili, con possibilita’ di
stampa dei contenuti in formato testo o immagine.
E’ anche possibile una combinazione tra le precedenti soluzioni.
Non bisogna poi dimenticare – ripetesi – che le attivita’ di
e-learning sono rivolte a destinatari eterogenei, a livello di ruoli,
competenze, familiarita’ con gli strumenti di rete. Pertanto puo’
essere necessaria una adeguata e corretta integrazione tra la
formazione a distanza – cosi’ come sopra descritta – e la formazione
in aula, ovvero la costruzione di un formato di e-learning blended,
per il quale l’intervento formativo in aula resta fondamentale,
soprattutto quando si tratta di una utenza che ha ancora poca
dimestichezza con le pratiche della formazione on line.
5.3. Monitoraggio e valutazione di un’attivita’ di e-learning.
Il monitoraggio e la valutazione costituiscono due fattori
fondamentali a garanzia del livello di qualita’ della formazione
nelle varie fasi che la caratterizzano e sotto il profilo dei
risultati raggiunti.
La citata direttiva 13 dicembre 2001 ha gia’ offerto
l’opportunita’ di sottolineare l’importanza delle attivita’ di
monitoraggio e valutazione, prevedendo espressamente che «La
formazione dovra’ essere sviluppata attraverso un sistema di governo,
di monitoraggio e controllo che consenta di valutarne l’efficacia e
la qualita». Nella stessa direttiva, inoltre, viene evidenziato che
le azioni di monitoraggio e di valutazione hanno lo scopo di rilevare
la qualita’ dei contenuti, il grado di corrispondenza del progetto e
delle azioni alle esigenze del personale, nonche’ la qualita’ sotto
il profilo operativo e gestionale: rientrano in questo contesto
l’adeguatezza degli strumenti di formazione alle attivita’ a cui si
riferiscono ed i sistemi di controllo della qualita’ durante i
percorsi formativi.
Nel documento in parola, inoltre, e’ dato rilievo all’attivita’
di valutazione delle competenze al fine dell’individuazione del
fabbisogno formativo e della definizione di politiche e piani di
sviluppo, nonche’, e soprattutto, all’attivita’ di valutazione degli
interventi formativi. Sotto questo profilo occorre individuare non
soltanto il gradimento dei singoli partecipanti, ma anche il loro
livello e la loro capacita’ di apprendimento e i risultati da
ciascuno raggiunti: l’obiettivo, infatti, e’ quello di verificare la
portata del cambiamento che si e’ verificato nell’amministrazione in
esito alle attivita’ formative effettuate.
Anche le azioni di monitoraggio di un processo formativo di
e-learning – che prevede sia la presenza in aula che la formazione a
distanza (blended) – si inquadrano nel percorso delineato e
comprendono attivita’ di valutazione, che possono essere finalizzate
alla stima:
della gestione delle azioni formative;
dei risultati dei processi formativi;
delle competenze, cioe’ alla corretta individuazione dei
fabbisogni formativi e al raggiungimento dei risultati formativi
attesi.
5.3.1. Valutazione delle competenze.
Per «competenza» si intende qui l’integrazione di conoscenze, di
capacita’ e comportamenti organizzativi che la persona e’ in grado di
porre in atto per realizzare i risultati professionali richiesti dal
processo di erogazione di un servizio, sia esso interno o esterno
all’organizzazione.
La valutazione delle competenze presuppone che siano
preliminarmente definiti:
i processi fondamentali di servizio che caratterizzano
l’organizzazione;
i profili professionali di riferimento e il loro posizionamento
rispetto ai processi anzidetti;
le specifiche professionalita’ di ciascun profilo (in relazione
alle diverse fasi dei processi) e gli elementi che le caratterizzano;
i processi che consentono di giudicare il patrimonio di
competenze posseduto dalle persone e di stimarne il livello
acquisito.
La valutazione delle competenze – che richiede comunque sempre
anche l’autovalutazione da parte del destinatario dell’azione
formativa – e’ compito del dirigente responsabile dell’azione e si
realizza attraverso il confronto tra il profilo di competenza atteso
e quello posseduto.
5.3.2. Monitoraggio.
Il monitoraggio consiste nella rilevazione sistematica dei dati –
di natura organizzativa, gestionale e attinenti alla funzionalita’
(anche tecnologica) – legati ai processi di erogazione dell’attivita’
formativa. Questa rilevazione e’ finalizzata al controllo,
all’eventuale modifica e, in ultima analisi, all’ottimizzazione dei
processi formativi stessi.
Durante l’azione di monitoraggio vengono rilevati, e ponderati,
gli indicatori necessari a verificare – prima dell’avvio del progetto
(ex ante), durante lo svolgimento (in itinere) e dopo la conclusione
dello stesso (ex post) – la corrispondenza tra il programma definito
e la sua realizzazione, compresa l’analisi degli eventuali elementi
critici o di rischio.
Formano oggetto di attenzione del monitoraggio:
i processi di erogazione della formazione sia in aula che a
distanza, ovvero:
gli strumenti per il trasferimento dei contenuti (moduli
didattici in vari format, loro relativa qualita’ e completezza,
efficacia didattica e comunicativa);
la tipologia della docenza (sincrona e asincrona);
l’assistenza didattica e motivazionale svolta a distanza.
le funzionalita’ del sistema organizzativo /gestionale
/logistico (ambienti, infrastrutture, sistemi di registrazione,
iscrizione e tracking);
le funzionalita’ della piattaforma di gestione in relazione al
loro impatto sull’erogazione dei percorsi formativi.
La raccolta e l’elaborazione dei dati forniti dall’azione di
monitoraggio, anche nei percorsi blended, puo’ essere gestita
integralmente dal sistema: e’ essenziale a tal fine provvedere ad una
verifica dello spettro dei dati «tracciabili» e delle funzioni di
elaborazione predisposte.
5.3.3. Valutazione degli interventi formativi.
L’attivita’ di valutazione – intesa come ponderazione e
interpretazione di dati ed elementi rilevati durante l’azione
formativa e a valle dei processi realizzati – e’ finalizzata a
evidenziare i risultati raggiunti, in termini di modifiche verificate
e riscontrabili. Questa valutazione, che attiene, sia alle persone
coinvolte che all’organizzazione nel suo complesso, si basa sulla
misurazione dei risultati oggetto di osservazione, che sulla
quantificazione del divario riscontrato rispetto agli standard
(parametri ed indicatori che ciascuna amministrazione deve rilevare),
qualitativi e quantitativi, definiti in fase di progettazione.
Degli strumenti di valutazione vanno verificate:
l’affidabilita’, cioe’ la persistenza di osservazione nel tempo
e in contesti differenti;
la validita’ e l’efficacia, che non devono essere soggette a
possibili azioni di disturbo da parte di fenomeni esterni;
l’utilita’, cioe’ la capacita’ di valutare esattamente
l’oggetto al quale sono destinati.
6. Componenti di costo di un progetto di e-learning.
Gli elementi di costo di un progetto complesso possono essere
rappresentati con diverse modalita’ che, in relazione alla dimensione
del progetto stesso, tengono conto:
1. delle fasi in cui esso si articola;
2. delle componenti del sistema e delle risorse umane;
3. dei rapporti con i fornitori.
Si indicano, qui di seguito, le componenti di costo definite
sulla base delle modalita’ di esecuzione del progetto e delle
dimensioni prese in considerazione.
Per quanto attiene alle fasi in cui si articola, l’e-learning
puo’ essere descritto come un processo che comprende i seguenti
sotto-processi:
a) analisi;
b) disegno;
c) sviluppo;
d) implementazione;
e) valutazione.
Per quanto riguarda le componenti del sistema e le risorse umane,
la struttura dei costi sottesa ad un sistema e-learning – come
accennato nella direttiva – e’ in larga parte commisurata all’insieme
dei seguenti fattori:
1. analisi organizzativa;
2. servizi (progettazione, erogazione, gestione e
monitoraggio);
3. tecnologie (piattaforme e infrastrutture);
4. contenuti (produzione e manutenzione).
Questi ultimi rappresentano la componente tendenzialmente piu’
onerosa, in termini economici, qualitativi o organizzativi. Il motivo
di fondo e’ legato alla necessita’ di disporre di figure
professionali specifiche per il processo di generazione dei materiali
(almeno per quanto concerne il Project Manager, l’Instructional
Designer, l’esperto dei contenuti e il team di sviluppo).
Cio’ impone un’attenta valutazione in ordine alle opzioni da
operare circa:
1. l’acquisizione di materiali cosiddetti off-the-shelves,
ossia a catalogo;
2. la progettazione e la costruzione dei materiali:
a. da parte della stessa amministrazione;
b. da parte del fornitore.
La scelta da effettuare e’ legata ad un esame comparativo che
tiene conto, da un lato, della rispondenza dei contenuti alle
esigenze formative dello specifico progetto; dall’altro, dell’impegno
economico che viene richiesto.
Per le altre componenti, come detto, esistono varie soluzioni
disponibili e tra loro integrabili – che possono essere offerte anche
da differenti prodotti/fornitori – per progettare e realizzare un
sistema e-learning.
Per quanto riguarda i rapporti con i fornitori, nell’ambito delle
varie piattaforme, uno dei criteri economici piu’ significativi da
considerare per la scelta di soluzioni e componenti tecnologiche
differenti e’ rappresentato dalla valutazione del modello di licenze
proposto dal fornitore. Quest’ultimo, infatti, potra’ fortemente
influenzare, a parita’ di funzionalita’ tecniche offerte, la scelta
in base alla valutazione economica dei differenti sistemi.
Esistono diversi modelli di licenze per i singoli componenti, che
presentano caratteristiche economiche diverse; al riguardo il
progettista dovra’ identificare e farsi indicare nel dettaglio, dal
fornitore, la tipologia di licenza adottata per ogni specifico
componente fornito.
I modelli di licenze attualmente utilizzati per i vari componenti
e-learning (in particolare, LMS, LCMS e VC) sono:
a) licenze off line, a licenza installata su singolo pc:
prevedono un costo a postazione senza interazione/verifica su server
centrale e sono particolarmente impiegate per sistemi e tool autore;
possono essere a nominativo o a installazione fisica: il secondo tipo
e’ preferibile in quanto, a parita’ di utenze acquisite, consente
l’accesso a qualunque utente;
b) licenze a utenti nominali: prevedono un costo a postazione
per utente nominale registrato, senza possibilita’ di variare i
nominativi iscritti; la verifica puo’ essere effettuata su base
unicamente contrattuale o mediante autenticazione/verifica su server
centrale;
c) licenze a utenti non nominali: sono analoghe alle
precedenti, ma offrono, inoltre, la possibilita’ di riallocazione
della stessa licenza ad un altro utente;
d) licenze a utenti concorrenti: prevedono un costo per ogni
utente collegato in contemporanea al server centrale; sono molto
usate per piattaforme sincrone e stanno comparendo anche in
unaversione che presenta opzioni per sistemi LMS asincroni. Per
paragonare i costi di licenze a utenti concorrenti a quelli di
licenze a utenti nominali (seats) occorre valutare quanti utenti
saranno contemporaneamente attivi rispetto a quelli iscritti al
servizio;
e) licenze a server (CPU): prevedono un costo a server centrale
a volte piu’ elevato rispetto a quelli dei modelli precedenti; nel
caso di valutazione alternativa a quella di licenze ad utenti non
nominali, occorre stimare il numero prevedibile di utenti che il
server centrale deve supportare;
f) servizi ASP: prevedono l’erogazione di servizi con un
sistema installato presso terzi, con licenze a consumo e possibilita’
di quantificazione a corso/mese/utente. Poiche’ esistono molte
tipologie di servizi ASP e’ opportuno considerare se i relativi costi
includono quelli di connettivita’ e housing/hosting della soluzione
e, inoltre, se esistono limiti massimi di corsi e durate temporali
minime per la sottoscrizione al servizio.
L’Ente che intende avviare corsi di e-learning per i propri
dipendenti, deve tener conto, infine, delle seguenti voci:
costi ripartiti su piu’ attivita’ formative:
computer e accessori adeguati;
installazione adeguata per connessione rete;
disponibilita’ di soluzioni hardware (server dedicati,
connessioni veloci, consumi di utilizzo);
personale tecnico di servizio;
tempo da dedicare al corso per partecipante;
acquisti di materiali di supporto;
spese generali per utenze di ufficio (elettricita’, telefono,
riscaldamento, etc.);
promozione istituzionale,
costi diretti per singolo corso:
spese di trasferta, per ciascun partecipante, relative alla
sua eventuale partecipazione a sessioni di formazione da svolgere in
aula;
oneri connessi alla realizzazione di eventuali sessioni di
formazione in aula (affitto di locali attrezzati, spese di viaggio e
soggiorno sostenute per i docenti, spese per materiali di consumo e
per materiali didattici).
7. Considerazioni finali.
L’emanazione, da parte del Centro nazionale per l’informatica
nella pubblica amministrazione, di queste «Linee guida» – che, come
detto, formano parte integrante della direttiva in materia di
e-learning delle pubbliche amministrazioni – testimonia l’attenzione
rivolta al processo innovativo che sempre piu’ in questi anni, sta
caratterizzando l’attivita’ di formazione, alla luce di un crescente
e maggiormente diffuso impiego delle nuove tecnologie informatiche.
Questo fenomeno trova adeguata spiegazione se si considerano i
peculiari aspetti, di ordine organizzativo e metodologico – oltre che
tecnologico – propri della formazione in modalita’ e-learning, anche
in considerazione del rilevante impatto che essa presenta
sull’organizzazione del lavoro nel suo complesso e nei suoi
molteplici aspetti.
A questa riflessione di base e’ improntato il documento, il cui
impianto si innesta, in piena sintonia, nel percorso idealmente e
concretamente tracciato con la direttiva 13 dicembre 2001, cui ha
fatto seguito il programma di interventi sul sistema Paese contenuto
nelle «Linee guida» emanate nel giugno 2002 dal Ministro per
l’innovazione e le tecnologie, fino ad arrivare, piu’ recentemente,
al decreto 17 aprile 2003 riguardante le Universita’.
Al pari delle iniziative richiamate, anche la presente – che le
segue in ordine temporale – e’ una tangibile espressione
dell’interesse, e dell’impegno, che negli ultimi anni il Governo
italiano – come molti altri in ambito europeo – sta dedicando al
raggiungimento dell’obiettivo di imprimere una sensibile
accelerazione allo sviluppo delle conoscenze con il ricorso a
soluzioni virtuali. E cio’, nella consapevolezza che esse sono
finalizzate all’interoperabilita’ dei contenuti e, in ultima analisi,
dei servizi resi agli utenti, il cui livello qualitativo e’, in larga
misura, condizionato dalla progettazione didattica e
dall’architettura tecnologica.