Enti pubblici

Thursday 30 September 2004

Anche lo Stato si accorge di Internet. Nella direttiva 6.8.2004 (in G.U. 29.9.2004) le linee guida per l’ e-learning

Anche lo Stato si accorge di Internet. Nella direttiva 6.8.2004 (in G.U. 29.9.2004) le linee guida per le-learning

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 

  DIRETTIVA 6 agosto 2004 

  Progetti formativi in modalita’ e-learning nelle pubbliche amministrazioni. (GU n. 229 del 29-9-2004)  MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE

                                  e

                IL MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA

  Visto  l’art.  5  della  legge  23 agosto  1988,  n.  400,  recante

«Disciplina  dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza

del Consiglio dei Ministri»;

  Visto  il  decreto  legislativo  12 febbraio  1993,  n. 39, recante

«Norme   in   materia  di  sistemi  informativi  automatizzati  delle

amministrazioni  pubbliche, a norma dell’art. 2, comma 1, della legge

23 ottobre 1992, n. 421» e successive modificazioni ed integrazioni;

  Visto  il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme

generali   sull’ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze  delle

amministrazioni pubbliche», ed in particolare l’art. 7-bis introdotto

dalla   legge   16 gennaio   2003,   n.   3,   recante  «Disposizioni

ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»;

  Visto  il  decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri del

9 agosto  2001,  recante  «Delega  di  funzioni  del  Presidente  del

Consiglio  dei  Ministri  in  materia  di innovazione e tecnologie al

Ministro senza portafoglio, dott. Lucio Stanca»;

  Visto  il  decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri del

29 novembre  2002,  recante  «Delega  di  funzioni del Presidente del

Consiglio  dei  Ministri  in materia di funzione pubblica al Ministro

senza portafoglio, avv. Luigi Mazzella»;

  Vista  la  direttiva  del Ministro per la funzione pubblica in data

13 dicembre  2001, recante «Formazione e valorizzazione del personale

delle pubbliche amministrazioni»;

  Vista  la  direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie

in  data  21 dicembre  2001,  recante  «Linee  guida  in  materia  di

digitalizzazione dell’amministrazione»;

  Viste  le  «Linee  guida del Governo per lo sviluppo della societa’

dell’informazione nella legislatura», del giugno 2002;

  Vista  la  direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie

in  data  20  dicembre  2002,  recante  «Linee  guida  in  materia di

digitalizzazione dell’amministrazione» per l’anno 2003;

  Vista  la  direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie

in  data  18 dicembre  2003,  recante  «Linee  guida  in  materia  di

digitalizzazione dell’amministrazione» per l’anno 2004;

                            E m a n a n o

la  seguente  direttiva in materia di progetti formativi in modalita’

e-learning nelle pubbliche amministrazioni.

  1. Premessa.

  La  presente direttiva e’ rivolta alle amministrazioni dello Stato,

ivi  compresi  gli  istituti  e  scuole  di  ogni ordine e grado e le

istituzioni  educative,  le aziende ed amministrazioni dello Stato ad

ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, gli enti pubblici

non  economici  nazionali,  l’Agenzia per la rappresentanza negoziale

delle  pubbliche amministrazioni (ARAN), le agenzie di cui al decreto

legislativo  30 luglio  1999,  n.  300;  resta  ferma,  comunque,  la

competenza  dello  Stato  di cui all’art. 117, secondo comma, lettera

r), della Costituzione.

  La    direttiva    13 dicembre   2001,   recante:   «Formazione   e

valorizzazione  del  personale  delle  pubbliche  amministrazioni»  –

emanata  dal  Ministro  per  la  funzione pubblica di concerto con il

Ministro  per  l’innovazione e le tecnologie – in tema di e-learning,

evidenzia,   tra  l’altro,  che  l’adozione  delle  nuove  tecnologie

informatiche  comporta  notevoli  investimenti  iniziali  e  richiede

un’accurata  pianificazione,  in  modo  da  poter tenere nella debita

considerazione,  oltre  agli  obiettivi  primari della formazione, le

esigenze  dei  destinatari  della  stessa  e  l’opportunita’  di fare

ricorso   alle   tradizionali   metodologie  d’aula  per  un’adeguata

integrazione, ove necessaria.

  La  materia,  come  e’ noto, ha anche formato oggetto del documento

con  il quale il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, nel mese

di giugno  del  2002, ha impartito le «Linee guida del Governo per lo

sviluppo  della  societa’ dell’informazione nella legislatura». Tra i

programmati  interventi  sul  sistema  Paese  e’  compreso,  infatti,

l’e-learning,  il  cui  impiego  pone  l’esigenza  di  affrontare  le

problematiche   connesse   alla   formazione   con  nuove  strategie,

finalizzate,   da   un  lato  a  venire  incontro  alle  esigenze  di

aggiornamento   dei  singoli  destinatari;  dall’altro  a  soddisfare

quelle,  parimenti  rilevanti,  di natura organizzativa. Inoltre, gli

standard  – da definire con il Dipartimento della funzione pubblica –

devono  assicurare  adeguati  livelli  di servizio, il riutilizzo dei

contenuti e l’allineamento ai modelli europei.

  Piu’   recentemente,   il  decreto  del  Ministro  dell’istruzione,

dell’universita’  e  della  ricerca,  di concerto con il Ministro per

l’innovazione   e    le   tecnologie,   in  data  17 aprile  2003,  ha

rappresentato  una  testimonianza  ed  una conferma del significativo

cambiamento  in  atto:  si  fa  qui  riferimento,  in particolare, ai

criteri  e  alle  procedure  di  accreditamento dei corsi di studio a

distanza  delle universita’ statali e non statali e delle istituzioni

universitarie  abilitate e allo specifico richiamo alle «prescrizioni

tecniche»  per  l’adozione  di un’architettura di sistema in grado di

gestire e rendere accessibili all’utente i corsi di studio a distanza

(articoli 1 e 2).

  Il Consiglio europeo di Lisbona di marzo 2000 ha invitato i Governi

nazionali   a  favorire  una  rapida  accelerazione  informatica  che

consenta  di adottare i livelli formativi e informativi necessari per

la  Societa’  Europa  del  terzo  millennio,  fissando come ambizioso

obiettivo  strategico  del successivo decennio, quello di trasformare

l’economia europea in quella basata sulla conoscenza piu’ competitiva

e  dinamica  del mondo, in grado di realizzare una crescita economica

sostenibile  con  nuovi  e  migliori  posti  di lavoro e una maggiore

coesione  sociale.  Connesso a tale obiettivo, e’ stato sviluppato il

piano  di  azione  eEurope  2005, che ha inserito l’e-learning tra le

proprie azioni prioritarie.

  Al  riguardo  si  segnala  che,  in  ambito  europeo,  le pubbliche

amministrazioni  hanno  manifestato  in  maniera  univoca  un elevato

interesse  nei  confronti  delle  nuove  tecnologie  informatiche; le

stesse, infatti, attraverso una rete capillare e pervasiva – quale e’

certamente  la rete Internet – offrono l’opportunita’ di accelerare e

di  ottimizzare  la  diffusione delle informazioni e della conoscenza

attraverso soluzioni virtuali, che consentono di abbattere vincoli di

tempo   e   di    spazio,  difficilmente  superabili  facendo  ricorso

unicamente  ai tradizionali processi formativi, e informativi, in uso

fino ad oggi.

  In  molti Paesi, inoltre, e’ in corso un processo di armonizzazione

dei  rispettivi sistemi informativi, nella prospettiva di realizzare,

sia   a   livello   nazionale   che   a   livello   intergovernativo,

l’interoperabilita’  sotto  il  duplice  profilo  dei contenuti e dei

servizi  offerti;  cio’  anche  come  risposta  all’invito ai Governi

nazionali, rivolto dal Consiglio europeo di Lisbona, ad imprimere una

rapida  accelerazione al programma di informatizzazione, in vista del

raggiungimento dei livelli formativi e informativi di cui la Societa’

europea necessita nel terzo millennio.

  2. Obiettivi.

  La  direttiva  sulla  formazione del dicembre 2001, precedentemente

citata, indica esplicitamente (punto 6) che i mutamenti organizzativi

in atto, l’introduzione di nuove metodologie, l’esistenza di una rete

nazionale  e il diffondersi del telelavoro devono portare a ripensare

i luoghi e le tecniche della formazione. In particolare, la direttiva

(punto  3)  chiarisce  che  le  metodologie  di formazione a distanza

consentono  di ampliare il numero dei destinatari e di realizzare una

formazione   continua   che   garantisca  livelli  minimi  comuni  di

conoscenze.

  Pertanto,  la  presente  direttiva  intende promuovere una corretta

utilizzazione di dette nuove metodologie e tecnologie nel campo della

formazione   a   distanza,   fornendo  indicazioni  metodologiche  di

carattere  generale  e  rinviando, per il resto, alle allegate «Linee

guida   per  i  progetti  formativi  in  modalita’  e-learning  nelle

pubbliche   amministrazioni»,  elaborate  dal  Centro  nazionale  per

l’informatica  nella  pubblica  amministrazione,  che  formano  parte

integrante della presente direttiva.

  Il sopra richiamato ripensamento delle procedure tecniche attinenti

alla formazione, conseguente alle nuove tecnologie comporta, in primo

luogo,  la necessita’ di tener presente che il processo di e-learning

non  consiste  nella  sola  distribuzione  e  diffusione  in  rete di

materiale: esso, per contro, esige che vengano messi a disposizione e

forniti  servizi  didattici on-line. La progettazione delle attivita’

formative deve quindi prestare attenzione anche agli aspetti relativi

alla gestione ed al coordinamento del programma di formazione nel suo

complesso,  oltre  che  alle  metodologie  proprie della formazione a

distanza  (e-learning),  in  modo  che  l’iniziativa venga realizzata

nella  maniera  piu’  soddisfacente  in  termini  di  efficienza e di

efficacia.

  Il  programma  di  formazione nel suo complesso deve infatti essere

esplicitato,  come  indicato  dalla  legge n. 3 del 2003, in un piano

annuale  di formazione del personale, compreso quello in posizione di

comando  o  fuori ruolo, tenendo conto dei fabbisogni rilevati, delle

competenze  necessarie  in  relazione  agli  obiettivi, nonche’ della

programmazione  delle  assunzioni  e  delle  innovazioni  normative e

tecnologiche.  Il   piano  di  formazione  indica  gli  obiettivi e le

risorse  finanziarie  necessarie,  nei  limiti di quelle a tale scopo

disponibili,  prevedendo  l’impiego  delle risorse interne, di quelle

statali  e  comunitarie, nonche’ le metodologie formative da adottare

in riferimento ai diversi destinatari.

  I progetti formativi in modalita’ e-learning pongono, di fatto, una

serie  di  problematiche, alcune delle quali sono strettamente legate

alla  vera  e  propria  formazione, mentre altre riguardano i profili

organizzativi e tecnici connessi alla realizzazione di un progetto di

automazione,  che  non  puo’  essere  affidato  alla  sola competenza

dell’ufficio   preposto   alla   formazione,  ma  deve  prevedere  il

coinvolgimento della dirigenza ai piu’ alti livelli, dei responsabili

delle  risorse  umane e dei sistemi informativi, nonche’ degli uffici

comunque e a vario titolo interessati.

  3. La gestione ed il coordinamento.

  Il  processo  di  e-learning si inserisce nel piu’ ampio quadro del

complesso  degli interventi formativi e, pertanto si avvale di quelle

«strutture […] che assicurino la pianificazione e la programmazione

delle attivita’ formative» richiamate dal punto 3 della direttiva del

2001,  anche  al  fine di curare le varie fasi del processo formativo

descritte al punto 5 della medesima direttiva.

  Pertanto,  anche con specifico riferimento al processo formativo in

modalita’ e-learning ed alle sue fasi, l’amministrazione si avvale di

dette  strutture  o,  comunque,  di  una figura di riferimento dotata

della  necessaria  capacita’  professionale  – presente nella propria

organizzazione  interna  e  non  necessariamente  coincidente  con il

responsabile   della   progettazione  –  che  coordini  le  attivita’

didattiche,  garantisca adeguati livelli di servizio, dialoghi con le

parti:   «la   domanda»,  rappresentata  dai  discenti,  «l’offerta»,

costituita, ad esempio, dal tutor e dal team tecnico.

  In  caso  di  affidamento all’esterno, la ditta appaltatrice dovra’

fornire un proprio responsabile di progetto che sara’ l’interlocutore

del coordinatore interno. Quest’ultimo, poi, tenuto conto del compito

che  e’  chiamato  a  svolgere, deve necessariamente essere munito di

competenza e autorevolezza tali da poter coinvolgere la dirigenza e i

discenti   in   un   progetto   innovativo  che  presenti  importanti

implicazioni  organizzative  e, nel contempo, controllare l’operato e

l’apporto  del  personale  messo  a  disposizione dalla ditta o dalle

ditte esterne all’organizzazione dell’amministrazione committente.

  4. L’impatto organizzativo.

  I progetti formativi in modalita’ e-learning hanno – come accennato

– un impatto rilevante sull’organizzazione del lavoro. Sin dalla fase

della  progettazione e’ pertanto auspicabile il coinvolgimento attivo

degli  uffici interessati, con particolare riguardo a quelli preposti

alla   formazione,   e  agli  uffici  dei  responsabili  dei  sistemi

informativi.  L’aggiornamento del personale degli uffici addetti alla

formazione  e  la collaborazione con l’ufficio preposto alla gestione

dei sistemi informativi sono, inoltre, presupposti indispensabili per

il successo del progetto formativo.

  Tenuto conto, poi, della circostanza che la modalita’ di formazione

e-learning permette di erogare la prestazione senza che il dipendente

debba  allontanarsi  dal  proprio luogo di lavoro e senza che vengano

posti  vincoli  temporali,  per  tutta  la durata della formazione si

rende necessaria anche una ridistribuzione dei carichi di lavoro e la

predisposizione  di  apposite  postazioni  di  lavoro  o  di  piccoli

laboratori  locali  destinati all’utilizzo del materiale didattico ed

allo svolgimento di eventuali attivita’ di supporto; dovra’, inoltre,

essere previsto un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle

attivita’ didattiche programmate.

  Va  altresi’  considerato  che,  in molti casi, il dipendente avra’

anche  bisogno  di  acquisire  la  necessaria  familiarita’  con  uno

strumento  nuovo,  o  che  comunque  non  usa abitualmente, quindi il

percorso    formativo    dovra’   iniziare   con   l’alfabetizzazione

informatica:  per  tutta  la sua durata dovranno essere assicurati un

adeguato   supporto   tecnico   ed  una  sistemazione  logistica  che

consentano  di  utilizzare  a  pieno le potenzialita’ della modalita’

e-learning,  oltre  che  un  congruo  numero  di  ore  settimanali da

dedicare alle anzidette attivita’ didattiche.

  5. I ruoli.

  Le amministrazioni devono porre particolare attenzione nella scelta

delle  figure  che intervengono in un processo di e-learning, sia che

esse  vengano  individuate nell’ambito della singola amministrazione,

sia  che  le stesse vengano reperite presso i possibili fornitori del

percorso formativo, che rappresentano l’offerta.

  Sul  versante  della  domanda,  e’  importante   la creazione di una

figura   interna   a   una   o   piu’   amministrazioni   (oppure  la

riqualificazione  di una figura gia’ presente nell’area delle risorse

umane),   che  abbia  specifica  esperienza  in  materia  e  adeguata

conoscenza delle persone e delle problematiche inerenti il contesto e

sia in grado di coordinare gli interventi da effettuare, di dialogare

con  le  parti  (che  rappresentano,  rispettivamente,  la  domanda e

l’offerta),   nonche’  di  promuovere  un’effettiva  innovazione  nei

processi formativi.

  Il  versante  dell’offerta  presenta,  nell’ambito  delle  funzioni

fondamentali    del    processo    di    e-learning   (progettazione,

realizzazione, erogazione) una serie di fasi complesse, e conseguenti

relativi   ruoli   eventualmente   anche   sovrapposti,   quali:   il

coordinatore   del   progetto   complessivo   (project  manager),  il

progettista   didattico   (instructional   designer),  l’esperto  dei

contenuti,  il  gruppo  (team)  di  sviluppo, il docente (mentor), il

tutor  di  processo/animatore ed il gruppo (team) tecnico. Per quanto

concerne  tutte  le anzidette figure si rinvia a quanto riportato nel

documento,  allegato,  che contiene le «Linee guida» sopra richiamate

(punto 4).

  6. Principi guida per la qualita’ dei progetti di e-learning.

  La  formazione,  in tutte le sue modalita’, costituisce un processo

articolato  in  piu’ fasi che richiede il supporto ed il monitoraggio

delle amministrazioni committenti per tutta la sua durata.

  In previsione di cio’, le «Linee guida» forniscono indicazioni – di

ordine  metodologico e sotto il profilo tecnologico – per lo sviluppo

di progetti di qualita’ e ad esse pertanto si rinvia.

  In questa sede si ritiene, comunque, opportuno richiamare le fasi e

le  componenti  critiche,  evidenziando  che  la consapevolezza della

dirigenza  ed  il  responsabile  supporto che essa puo’ cosi’ offrire

sono  sicuramente due elementi indispensabili per il buon esito di un

progetto di formazione in modalita’ e-learning.

  In particolare, l’amministrazione deve:

    a) effettuare   una  preliminare  ricognizione  dei  profili  dei

destinatari, delle loro esigenze, del loro fabbisogno formativo;

    b) valutare il relativo impatto organizzativo nel proprio ambito;

    c) individuare,  sempre  nel proprio ambito, il soggetto che deve

promuovere il progetto e successivamente coordinarlo e gestirlo;

    d) effettuare  una  ricognizione  del livello di alfabetizzazione

informatica dei destinatari della formazione;

    e) procedere    ad    una    preliminare    ricognizione    delle

strutture/infrastrutture   tecnologiche   (server,  rete,  postazione

individuale)  disponibili  in funzione degli interventi di formazione

auspicati   e  una  pianificazione  delle  spese  necessarie  per  la

dotazione;

    f)  individuare  i  profili  delle  figure  professionali via via

coinvolte nei vari stadi del progetto;

    g) adottare  la  metodologia didattica del processo di e-learning

il   piu’   possibile   idonea   a  realizzare  l’interattivita’,  la

multimedialita’   e   la   collaborazione   tra  i  diversi  soggetti

interessati,   tenendo   conto   del   ruolo   attivo  dell’utente  e

dell’importanza della classe virtuale;

    h) potenziare   le   strutture   tecnologiche   (server,  rete  e

postazioni  di lavoro), in modo da garantire un’adeguata erogazione e

fruizione dei contenuti multimediali;

    i) creare   e   gestire   il   materiale   che   viene  prodotto,

strutturandolo   in  «unita’  autoconsistenti»,  eventualmente  anche

riutilizzabili  in  varie  combinazioni da inserire nella piattaforma

(learning object);

    j) assicurare la piattaforma tecnologica costituita da componenti

software  interoperabili,  in  grado  di registrare il percorso delle

attivita’  del  discente  e  di  permettere  anche  l’interazione tra

discenti (comunita’ virtuale);

    k) provvedere   al  continuo  monitoraggio  del  progetto  e  del

processo   di   e-learning,  nonche’  alla  valutazione  del  livello

professionale dei partecipanti.

  Nell’insieme  delle  attivita’  che  caratterizzano  questo tipo di

formazione,   l’interoperabilita’   delle  singole  componenti  e  la

«portabilita»  dei  materiali  didattici  sono requisiti essenziali a

tutela  e  garanzia  degli  investimenti  a  tal fine effettuati, dal

momento   che rendono possibile la cooperazione tra amministrazioni ed

assicurano  l’indipendenza  dal  fornitore.  Proprio in previsione di

cio’  sono  stati  costituiti  gli  enti di standardizzazione, con il

compito  di  fornire  indicazioni  di  dettaglio sugli standard che i

fornitori  di  soluzioni tecnologiche, servizi e contenuti dovrebbero

adottare per la propria offerta.

  A  questo  proposito  non  bisogna  dimenticare che le attivita’ di

e-learning  sono rivolte a destinatari eterogenei per quanto concerne

il  ruolo rivestito, le specifiche competenze possedute e il grado di

familiarita’  acquisito  con l’impiego degli strumenti disponibili in

rete. Pertanto puo’ rendersi necessaria una corretta integrazione tra

formazione   a  distanza  e  formazione  in  aula,  ovvero  anche  la

realizzazione  di  un  progetto  di formazione misto, per il quale e’

comunque  essenziale  la  presenza  effettiva  (in aula), soprattutto

quando  il  percorso  formativo e’ rivolto ad un’utenza che ha scarsa

dimestichezza con le pratiche della formazione on-line.

  Si  sottolinea,  infine,  che  il  monitoraggio  e  la  valutazione

costituiscono le leve per assicurare il livello della formazione e il

raggiungimento  dei  risultati attesi, relativamente ai contenuti, al

grado  di  corrispondenza del progetto e delle azioni intraprese alle

concrete  esigenze  di formazione del personale, nonche’ agli aspetti

qualitativi sotto i profili operativo e gestionale.

  7. Componenti di costo di un progetto di e-learning.

  L’amministrazione dovra’ provvedere ad un’analisi dei costi tenendo

conto  di tutte le componenti che concorrono a formare un progetto di

e-learning.  Complessivamente  –  come  viene  meglio  indicato nelle

allegate  «Linee  guida»  (punto  6) – si possono individuare quattro

aree principali:

    1) l’organizzazione;

    2)    i    servizi   (progettazione,   erogazione,   gestione   e

monitoraggio);

    3) le tecnologie (piattaforme e infrastrutture);

    4) i contenuti (produzione e manutenzione).

  Per  progettare  e  realizzare  un  sistema  e-learning  si  devono

valutare  le  varie  soluzioni  indicate,  tra  loro integrabili, che

comprendono  offerte  di prodotti differenti o provenienti da diversi

fornitori,  come  indicato  nelle  «Linee guida» alle quali si rinvia

ancora una volta.

  8.  Ruolo  del  Centro  nazionale  per l’informatica nella pubblica

amministrazione (CNIPA) e del Dipartimento della funzione pubblica.

  Il  CNIPA  e  il  Dipartimento della funzione pubblica, nell’ambito

delle  rispettive competenze, assumono un ruolo di coordinamento e di

monitoraggio   dei   progetti   di  formazione  in  e-learning  delle

amministrazioni pubbliche.

  Il  CNIPA ha redatto un vademecum esplicativo delle «Linee guida» e

curera’  la  definizione  di  un  profilo applicativo che consenta di

garantire  la portabilita’ e la riusabilita’ dei materiali didattici,

nonche’   la   cooperazione   applicativa   tra   i   sistemi   delle

amministrazioni.

  Al  fine  di  agevolare  l’individuazione  e l’organizzazione delle

risorse  pubbliche  disponibili  in  rete  e  di  dare visibilita’ ai

progetti  locali  e  alle  migliori  pratiche, e’ prevista – entro il

primo  semestre  del  2005  –  la  costruzione di un portale sul tema

dell’e-learning   aperto   a   tutte  le  pubbliche   amministrazioni.

L’iniziativa  si  propone  di  favorire  il  riuso  e  di ottimizzare

l’impiego  delle  risorse  umane  e  finanziarie  prevedendo,  tra  i

contenuti  del  portale,  anche  una  raccolta  digitale  di learning

objects,   realizzati   attraverso   i   progetti   formativi   delle

amministrazioni pubbliche.

  Il  CNIPA,  inoltre,  sviluppera’  attivita’  di sperimentazione di

soluzioni  tecnologiche  innovative  e  mettera’ a disposizione delle

amministrazioni una piattaforma per l’e-learning sincrono e asincrono

che  potra’  essere utilizzata per valutare l’efficacia didattica dei

materiali   interattivi   e  per  effettuare  una  sperimentazione  –

dell’e-learning  stesso – senza investimenti iniziali. La piattaforma

sara’  disponibile  anche  per  le  amministrazioni  di medio-piccole

dimensioni  che  intendano  sfruttare  le economie di scala derivanti

dalla soluzione in parola.

  In  attuazione  di  quanto  previsto  dall’art.  7-bis  del decreto

legislativo  30 marzo 2001, n. 165 – come integrato dall’art. 4 della

legge  16 gennaio  2003,  n.  3  –  il  Dipartimento  della  funzione

pubblica,   nell’esercizio   dei   propri   compiti  di  indirizzo  e

coordinamento,  svolgera’  un’azione di supporto alle amministrazioni

per  la  redazione  dei  piani  di formazione del personale, fornendo

indicazioni  specifiche  in  relazione  alla particolare modalita’ di

erogazione  (indicatori  di  qualita’,  format dedicati, procedure di

elaborazione).

  La  comunicazione,  al  Dipartimento  della  funzione pubblica, dei

piani   formativi   delle   amministrazioni   consentira’,   poi,  la

costituzione di una banca dati sulla formazione nel settore pubblico.

Tale  base  informativa,  per  la  quale  e’  previsto  uno specifico

approfondimento  sull’e-learning,  sara’  messa  a disposizione delle

amministrazioni  per  favorire  la  diffusione  di  modelli, progetti

formativi, contenuti.

  Il  Dipartimento  della funzione pubblica fornira’ strumenti per la

valutazione  delle  attivita’  formative,  offrendo  i  mezzi  per un

approfondito esame dei risultati conseguiti con le varie modalita’ di

erogazione  (aula,  e-learning, sistema integrato) e promuovera’, nel

contempo,   «iniziative   di   accompagnamento   e   formazione»  per

l’attuazione   della   citata  direttiva  13 dicembre  2001,  nonche’

iniziative  sperimentali,  finalizzate  all’individuazione  di  nuove

figure professionali.

  Il    Centro    nazionale    per   l’informatica   nella   pubblica

amministrazione  e  il  Dipartimento  della  funzione  pubblica della

Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri,  congiuntamente, cureranno

l’organizzazione  di  seminari  informativi  e  la predisposizione di

materiali formativi/informativi multimediali.

    Roma, 6 agosto 2004

                                                Il Ministro

                                  per l’innovazione e le tecnolologie

                                                Stanca

Il Ministro per la funzione pubblica

             Mazzella

Registrato alla Corte dei conti il 13 settembre 2004

Ministeri  istituzionali,  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri,

registro n. 9, foglio n. 227

Allegato

Linee  guida  per  i progetti formativi in modalita’ e-learning nelle

                      pubbliche amministrazioni

     1. Obiettivi.

    Obiettivo  primario  delle  presenti  «Linee guida» elaborate dal

Centro  nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione e’

quello  di  promuovere  in  tutte  le  pubbliche  amministrazioni  un

corretto   impiego  delle  nuove  metodologie  e  tecnologie  per  la

formazione  dei  propri  dipendenti,  in  sintonia  con  il  percorso

individuato  dalla  direttiva 13 dicembre 2001 – emanata dal Ministro

per   la   funzione   pubblica   di  concerto  con  il  Ministro  per

l’innovazione e le tecnologie – recante: «Formazione e valorizzazione

del personale delle pubbliche amministrazioni».

    La   direttiva  in  parola  ha  gia’  offerto  l’opportunita’  di

evidenziare  che  l’introduzione  di nuove tecnologie, l’esistenza di

una  rete  nazionale  e il diffondersi del telelavoro sono importanti

eventi,  che  richiedono, necessariamente, una riflessione sui luoghi

dove  la  formazione  avviene  e  sulle  modalita’  tecniche  che  la

disciplinano.

    In  sede  di  progettazione  delle  attivita’  formative dovranno

quindi essere tenute in debita considerazione anche le metodologie di

formazione  a distanza (e-learning), atte a migliorare l’efficienza e

l’efficacia  della  formazione.  La  modalita’  e-learning  non deve,

pero’,  essere  vista  come  alternativa  a  quella  tradizionale, ma

piuttosto  come  una  nuova  possibilita’  che  si  aggiunge a quelle

tradizionali.

    Un   progetto   formativo   in   modalita’   e-learning  presenta

implicazioni di ordine organizzativo, tecnologico e metodologico, che

comportano  importanti  investimenti  iniziali e deve, quindi, essere

attentamente monitorato e valutato nei vari stadi di sviluppo.

    Inoltre,  gli elevati costi di produzione dei materiali didattici

destinati  alla  formazione   a  distanza  di  alta  qualita’  rendono

opportuna la collaborazione tra strutture diverse per un intelligente

riuso dei materiali stessi, che, a tal fine, devono essere progettati

secondo gli standard internazionali che assicurano la portabilita’ su

diversi ambienti operativi.

    La   complessita’  dei  progetti  di  questo  tipo  potra’  anche

comportare  il ricorso all’esternalizzazione, ma cio’ non esime dalla

partecipazione  attiva  alla fase di progettazione, di erogazione, di

monitoraggio  e  di  verifica. Occorre, quindi, prevedere un’adeguata

attivita’   formativa   del  personale  degli  uffici  preposti  alla

formazione, che dovra’ essere posto in grado di operare al meglio nel

nuovo   contesto  ambientale  che  si  e’  formato  alla  luce  delle

modificazioni intervenute nel tempo.

    Questo documento, oltre a fornire indicazioni sulle metodologie e

sull’impatto  organizzativo,  intende  anche evidenziare l’importanza

delle  tecnologie  e dei problemi tecnici connessi alla produzione ed

all’impiego di materiali didattici conformi agli standard e, quindi –

come accennato – portabili e riusabili.

    2. La gestione ed il coordinamento.

    I  progetti  di  formazione  in  modalita’ e-learning, al pari di

molti  progetti  formativi tradizionali, si sviluppano in linea con i

processi di cambiamento che spesso comportano la definizione di nuovi

obiettivi e di nuovi profili professionali.

    L’individuazione di questi ultimi, e delle conseguenti necessita’

formative,  e’  un  compito  che non puo’ essere affidato all’esterno

della struttura dell’amministrazione, perche’ presuppone una profonda

conoscenza  della  missione e del modo di operare della stessa, delle

varie attribuzioni di competenze esistenti e dei rapporti interni tra

le diverse unita’ operative.

    Il   ruolo   attivo   dell’amministrazione  non  deve,  tuttavia,

limitarsi  alla  sola  fase progettuale – nella quale devono comunque

essere  previste anche le attivita’ di gestione ed i relativi costi –

ma  occorre  un controllo continuo e vigile durante tutte le fasi del

processo.

    In particolare, nella fase di erogazione del servizio la gestione

operativa  richiede  una puntuale attivita’ di coordinamento, nonche’

una  scrupolosa azione di verifica del raggiungimento degli obiettivi

e  di  monitoraggio.  A  tal  fine e’ necessario prevedere una figura

manageriale   interna   all’amministrazione   –  non  necessariamente

coincidente con il responsabile della progettazione – che coordini le

attivita’  didattiche, garantisca i livelli di servizio, dialoghi con

le parti: la domanda, rappresentata dai discenti, e l’offerta (tutor,

team tecnico, ecc.).

    Nel  caso,  poi, di affidamento all’esterno la ditta appaltatrice

dovra’  garantire  un  proprio  responsabile  di  progetto, che sara’

l’interlocutore  del  coordinatore  interno,  che  e’ una figura, per

quanto  detto,  di  grande  rilievo, come del resto evidenziato nella

direttiva che precede.

    Si  sottolinea,  da  ultimo,  che  le  tradizionali  attivita’ di

monitoraggio  possono  essere svolte sia utilizzando risorse interne,

sia    facendo    ricorso    a    societa’    specializzate   esterne

all’amministrazione;   in   ogni  caso  le  risorse  umane  e  quelle

economiche  ritenute  necessarie devono essere adeguatamente valutate

nell’ambito dei costi da sostenere per la realizzazione del progetto.

    3. L’impatto organizzativo.

    La  direttiva  del  13 dicembre  2001  –  sopra-richiamata  –  ha

sottolineato  l’esigenza  che  i  piani formativi nascano nell’ambito

organizzativo  al   quale  sono  destinati ed ha anche evidenziato che

detti  piani,  a loro volta, hanno un impatto sull’organizzazione del

lavoro.  Questa considerazione e’, a maggiore ragione, vera e fondata

per quanto concerne i progetti formativi in modalita’ e-learning.

    Negli  enti  pubblici  molto  spesso questa tipologia di progetti

viene  avviata  e  gestita  dall’area preposta alla formazione, che –

anche  in  relazione all’evoluzione legislativa e tecnologica che sta

coinvolgendo  la  pubblica  amministrazione   nel  suo  complesso – si

tende,  ora, a dotare in maniera sempre piu’ consistente di autonomia

gestionale, tecnico/operativa e finanziaria.

    In  buona sostanza, l’attivita’ svolta nel campo della formazione

genera  interventi  innovativi  che,  a  loro  volta,  poi, producono

ulteriori elementi di innovazione.

    Negli   enti   caratterizzati   da   una   struttura   e  da  una

organizzazione  particolarmente  solide,  la competenza in materia di

attivita’  formative  e’  affidata ad un apposito nucleo – costituito

nell’ambito  dell’area  preposta alla formazione – che svolge compiti

di  coordinamento e di assistenza sul piano metodologico e si occupa,

inoltre,   di   rilevare  le  esigenze  che,  sotto  questo  profilo,

interessano  l’intera  struttura  dell’ente. Esiste, poi, una rete di

referenti,  distribuiti  nelle  diverse  aree  dell’ente  stesso, che

svolgono   un   ruolo  fondamentale  di  rilevazione  delle  esigenze

formative  –  anche  di  settore  –  di programmazione delle relative

attivita’,  di  valutazione del grado di apprendimento e dell’impatto

che ne deriva.

    Nell’ampio   scenario   organizzativo  sinteticamente  delineato,

risulta   evidente   che  l’attivita’  di  formazione  in  e-learning

contribuisce  certamente  a  creare  una conoscenza condivisa su temi

specifici  che  interessano diverse competenze e rappresenta, quindi,

un  volano  valido  per  il  conseguimento  di  concreti obiettivi di

innovazione sul piano organizzativo e sul piano tecnologico.

    La  fase di progettazione della formazione in e-learning richiede

il  coinvolgimento  attivo degli uffici interessati, degli uffici che

si  occupano  della  formazione – che devono affrontare problematiche

nuove  e  utilizzare  nuove metodologie e tecnologie – e degli uffici

dei   responsabili   dei  sistemi  informativi.  L’aggiornamento  dei

dipendenti   degli   uffici   addetti   alla  formazione  e  la  loro

collaborazione  con  gli  uffici  competenti  in  materia  di sistemi

informativi  sono  presupposti  indispensabili  per  il  successo del

progetto formativo.

    La   fase   di   erogazione,   malgrado   diffuse  considerazioni

ottimistiche  sulla  flessibilita’ dell’e-learning, presenta notevoli

problemi  organizzativi. Infatti, la modalita’ e-learning permette di

erogare   servizi   di  formazione  senza  che  il  dipendente  debba

allontanarsi  dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano imposti

vincoli temporali; essa, pero’, richiede comunque una ridistribuzione

dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da prevedere

un  congruo  numero  di  ore  settimanali  da dedicare alle attivita’

didattiche   programmate,  nonche’  la  predisposizione  di  apposite

stazioni  di  lavoro  o  di piccoli laboratori locali, destinati alla

fruizione dei materiali didattici ed allo svolgimento delle attivita’

collaborative. In molti casi, inoltre, il dipendente avra’ bisogno di

acquisire  familiarita’  con uno strumento che non usa abitualmente e

il  percorso  formativo dovra’ quindi iniziare con l’alfabetizzazione

informatica.

    In  presenza  di  queste  circostanze,  il  dipendente durante il

periodo  di  formazione  dovra’  essere  posto  nella  condizione  di

disporre  di  un  adeguato  supporto  tecnico  e  di una sistemazione

logistica  che  gli permettano di utilizzare a pieno le potenzialita’

offerte dalla modalita’ e-learning.

    Va  anche considerato che le infrastrutture tecnologiche (server,

reti,  stazioni  di lavoro) disponibili presso l’amministrazione sono

state  disegnate  in  previsione di un normale carico di lavoro degli

uffici  e  sara’  quindi  necessario  verificare  che le stesse siano

adeguate  anche  ai fini dell’attivita’ formativa. Da questo punto di

vista  la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale

inadeguatezza  potrebbe far fallire anche un progetto ottimo sotto il

profilo didattico.

    Qualora,  poi,  l’amministrazione  scelga  di  rivolgersi  ad  un

fornitore di servizi tecnologici (ASP – Application Service Provider,

oppure   LSP   –   Learning   Service  Provider),  andra’  verificata

l’adeguatezza  dei  livelli  di  servizio  forniti  e  dovra’  essere

assicurata l’interoperabilita’ con gli eventuali sistemi presenti.

    4. I ruoli.

    Le  figure che intervengono in un processo di e-learning sono qui

analizzate  distinguendo la posizione della P.A. – che rappresenta la

domanda  di  formazione  –  da  quella  dei  possibili  fornitori del

percorso formativo, che rappresentano l’offerta.

    Dal  lato  della  domanda  – come anticipato nella direttiva – e’

essenziale  prevedere una figura interna a una o piu’ amministrazioni

(oppure  la  riqualificazione  di  una figura gia’ presente nell’area

delle  risorse  umane)  che  conosca  il  contesto  ambientale  e  le

problematiche che esso pone, nonche’ le persone con le quali viene in

contatto  e  sia  pertanto  in  grado di coordinare gli interventi da

effettuare,  di  dialogare  con  le  parti  (che  rappresentano, come

accennato,   da   un  lato  la  domanda,  dall’altro  l’offerta),  di

promuovere,  in  definitiva,  un  concreto  cambiamento  nei processi

formativi.

    L’anzidetta figura dovra’ svolgere funzioni di:

      coordinamento e pianificazione degli interventi, per valutare i

fabbisogni  formativi e valorizzare le risorse umane; e cio’ non solo

alla  luce   delle  esigenze  dell’organizzazione  ma anche tenendo in

debita  considerazione le peculiari caratteristiche, le inclinazioni,

le motivazioni delle persone coinvolte;

      comunicazione  tra  domanda  e  offerta, ovvero interfaccia tra

l’amministrazione  e i fornitori dei servizi di formazione on-line; a

questo  proposito si richiede il possesso di competenze in materia di

e-learning  che  consentano  di  cogliere e rappresentare le esigenze

dell’organizzazione e di valutare adeguatamente le proposte formulate

dalla parte che rappresenta l’offerta;

      change  management, ovvero promozione e sviluppo graduale della

cultura dell’e-learning, anche attraverso un’opportuna pianificazione

dell’attivita’  di formazione (programmando la verifica e l’eventuale

aggiornamento  delle  competenze  informatiche,  per es. in modalita’

blended).

    Dal  lato dell’offerta le funzioni fondamentali di un processo di

e-learning  sono:  la  progettazione, la produzione, l’erogazione del

servizio.

    Sotto  questo profilo, le competenze necessarie sono molteplici e

variamente   distribuite,  oltre  che  reperibili  nell’ambito  delle

funzioni e delle fasi in precedenza indicate.

    Qui  di seguito sono elencate le funzioni in cui si concentra una

serie  di ruoli complessi e che possono essere variamente distribuite

–  o  anche  parzialmente  sovrapposte  –  in  relazione  alla  scala

territoriale  di  riferimento,  alla  complessita’ del progetto, alla

circostanza    che   il   progetto   venga   realizzato   all’interno

dell’amministrazione,   ovvero   venga   fatto  ricorso  a  forme  di

outsourcing.

    Si tratta delle funzioni di:

      project  manager,  che  e’  responsabile  dell’organizzazione e

della  gestione  complessiva  del progetto, di cui inoltre pubblica i

contenuti;  gestisce  gli  accessi  al  sistema; aggiorna il catalogo

dell’offerta  formativa;  crea le classi virtuali; coordina i tutor e

ne raccoglie e integra i report;

      instructional designer, che definisce le metodologie didattiche

ed  elabora i contenuti e lo storyboard per la traduzione nel formato

multimediale programmato;

      esperto  dei  contenuti,  che  definisce  i contenuti e ne cura

l’armonizzazione (puo’ essere una o piu’ persone);

      team  di  sviluppo:  che e’ un insieme di figure che realizza e

implementa i contenuti formativi e comprende:

      il progettista dell’architettura tecnologica;

      il  content  editor,  che cura, controlla, approva e aggiorna i

contenuti;

      il  multimedia developer, che realizza la versione multimediale

dei contenuti.

      docente/mentor,   che   cura  il  processo  di  erogazione  dei

contenuti  formativi  e  quello  di  apprendimento  attraverso  varie

tipologie  di attivita’, volte tutte a fornire un supporto per quanto

attiene,  in particolare, all’impatto con il materiale impiegato e la

migliore  comprensione  dello  stesso. Nello specifico, questa figura

svolge i seguenti compiti:

        e’  responsabile  della  gestione  e  del monitoraggio di una

classe  virtuale  durante  l’intero  percorso  didattico  (attraverso

sessioni  live,  sistemi automatici tipo quiz, correzione di progetti

ed elaborati);

        offre  un contributo ai fini della comprensione dei contenuti

del corso, rispondendo tempestivamente ai quesiti e alle richieste di

chiarimento su chat, forum e e-mail;

        propone   gli   aggiornamenti  dei  contenuti  del  corso  in

relazione all’andamento effettivo della classe, in quanto, osservando

da  vicino  le esigenze dei discenti e monitorando le attivita’ e’ in

grado  di  comprenderne  i  punti  di  forza e le eventuali lacune da

colmare;

        valuta i discenti durante il percorso formativo ed al termine

dello stesso;

      tutor di processo/animatore, che

        segue  il  percorso  formativo  del  discente,  per  il quale

diventa un valido punto di riferimento;

        assiste   e  supporta  il  discente  e  la  classe  virtuale,

monitorando i vari stadi di apprendimento anche tramite il sistema di

«tracciamento»;

        supporta   il   discente   dal   punto  di  vista  emotivo  e

motivazionale;

        presta  attenzione  ai  feed-back  dei  discenti e suggerisce

eventuali aggiornamenti dei materiali, se necessari;

        svolge  un  ruolo di mediatore nell’ambito del gruppo e funge

da  «animatore»  della  classe  virtuale  sollecitando, con opportuni

interventi sul forum, i discenti alla discussione;

      team  tecnico:  che  e’  formato  da  coloro che gestiscono gli

aspetti  tecnici  (hardware e software di base e LAN) del progetto di

e-learning.

    5. Principi guida per la qualita’ dei progetti di e-learning.

    Un  progetto di e-learning puo’ essere di svariate dimensioni: la

sua  portata  e’  un  elemento importante ai fini della progettazione

dell’intervento formativo da effettuare, che, nell’ambito della P.A.,

deve  comunque  tenere  conto  del  profilo  dei  destinatari,  degli

obiettivi  da  raggiungere,  della  tipologia  dei  contenuti  e  del

contesto nel quale viene realizzato.

    Il   procedimento  di  formazione  di  questo  tipo  va  studiato

analizzandone   preliminarmente  le  dimensioni  e  deve  poi  essere

progettato non solo in funzione del materiale che a tal fine si rende

necessario  apprestare,  ma  anche  in  vista  della realizzazione di

servizi  che  siano  poi  effettivamente  utili  per l’utente e della

creazione  di  strumenti  –  riferiti  ad  uno  specifico ambiente di

apprendimento  o  ad una delle piattaforme disponibili in commercio –

adeguati  a  sostenere  un processo interattivo e collaborativo tra i

vari attori.

    I  fattori  che  occorre  analizzare  per progettare l’intervento

formativo   on-line,   e   che  vanno  poi  valutati  ai  fini  della

determinazione della portata dello stesso, attengono: alla dimensione

dell’ente  (che  possono  essere: enti di piccole dimensioni, enti di

grandi  dimensioni,  o  raggruppamenti  di  enti),  all’estensione  a

livello  territoriale (potendosi trattare di amministrazioni centrali

e  di  amministrazioni locali), al comparto di appartenenza dell’ente

(sanita’,  scuola,  ecc.),  al livello degli strumenti tecnologici in

atto disponibili presso l’Ente stesso – ai quali fa riferimento anche

il  citato  decreto  17 aprile  2003  concernente i corsi di studio a

distanza  –  alla  professionalita’  e alle specifiche competenze dei

destinatari ai quali l’intervento formativo e’ diretto.

    Tenuto  conto di tutto cio’, e’ opportuno procedere ad un’analisi

del    fabbisogno    di    formazione   all’interno   della   singola

amministrazione,   in   termini   di:   grado   di   alfabetizzazione

informatica,  compiti istituzionalmente attribuiti e funzioni svolte,

dotazione   di   infrastrutture   (sedi,   aule)   e  apparecchiature

informatiche (hardware e software).

    Le  scelte  possono  dunque  articolarsi  su una molteplicita’ di

parametri  e  dovrebbero  essere  operate  alla  luce  di  numerose e

diversificate condizioni obiettive strettamente connesse alla domanda

di formazione in termini di vincoli o peculiari esigenze.

    Va  peraltro  tenuto  presente  che qualsiasi intervento richiede

comunque  la preventiva adozione di iniziative indispensabili ai fini

di un proficuo avvio del progetto di formazione, quali:

      ricognizione  (a livello centrale e a livello decentrato) delle

strutture/infrastrutture disponibili, in funzione degli interventi di

formazione programmati e pianificazione delle spese che e’ necessario

effettuare per il raggiungimento dei prefissati obiettivi;

      interventi  di alfabetizzazione informatica, laddove necessari,

per  dotare  l’utenza quanto meno di adeguata competenza nell’impiego

degli  strumenti  informatici.  Questo tipo di intervento deve essere

progettato in modo da non frapporre alcun ostacolo in sede di accesso

al  progetto  di  formazione,  ma  favorire,  al  contrario, un primo

approccio  agli strumenti e alla cultura propri dell’e-learning o una

maggiore familiarita’ e confidenza con gli stessi se l’utente ha gia’

superato  le difficolta’ che inevitabilmente si presentano in sede di

primo impatto; sotto questo profilo, in molti casi potrebbe trattarsi

di interventi formativi in modalita’ blended.

    A   questo  proposito,  va  anche  considerato  che  un  processo

formativo  on-line  non  consiste  nella  mera  diffusione in rete di

materiale,  ma  anche  – e soprattutto – nel rendere disponibili, per

l’utente e il gruppo di lavoro (la classe virtuale – CV) un complesso

di servizi.

    In  un processo di e-learning l’attenzione deve essere incentrata

sull’utente,  cui  attribuire il ruolo di principale attore; in buona

sostanza, la formazione dovrebbe essere intesa come un percorso a cui

l’utente partecipa attivamente, quindi come un processo interattivo e

di  reciproca  collaborazione  tra  le  parti  che al processo stesso

intervengono:  concezione,  questa, ben lontana da quella che vede la

formazione  muoversi  in  unica  direzione,  che  va  dal  docente al

discente.

    Per  erogare  i servizi secondo le diverse modalita’ interattive,

il   sistema   di   e-learning   utilizza   piattaforme/ambienti   di

apprendimento  che  consentono  la fruizione dei contenuti attraverso

vari  strumenti  –  che  dovrebbero  essere  previsti gia’ in fase di

progettazione  secondo  le  necessita’  dell’intervento  formativo  –

quali:

      comunicazione  e  interazione  tra  le persone (docenti, tutor,

esperti  della  materia,  altri  discenti,  supporto  tecnico, ecc.),

attraverso  sessioni  live,  servizi  di  posta elettronica (e-mail),

forum, bacheca, chat;

      interattivita’  con  i  materiali: ad esempio con il ricorso ad

esercitazioni con feedback o simulazioni su casi di studio;

      strumenti  di  valutazione,  e autovalutazione, sia del singolo

discente  che  dell’intera  classe,  che  rivestono importanza e peso

decisivi nello svolgimento del processo formativo;

      monitoraggio    continuo,    per    controllare   l’efficienza,

l’efficacia  e,  piu’  in  generale,  la  qualita’  del  processo  di

e-learning.

=====================================================================

               FASE               |            ATTIVITA’

=====================================================================

Individuazione dei destinatari    |

della formazione e delle loro     |

esigenze                          |

———————————————————————

Rilevazione dei dati sul personale|

relativi a natura e competenza del|

target                            |

———————————————————————

                                  |Analisi dei fabbisogni

                                  |individuali, dei ruoli e delle

                                  |esigenze organizzative, alla luce

                                  |delle norme che attribuiscono

                                  |nuovi compiti all’amministrazione,

                                   |tenuto anche conto della

                                  |programmazione delle assunzioni,

Individuazione del fabbisogno     |della disciplina contrattuale e

formativo                         |degli accordi sindacali

———————————————————————

Progettazione vincolata alla      |

normativa generale sugli appalti e|

servizi, al mercato, alle         |

caratteristiche tecniche della    |

formazione, nonche’ alle dotazioni|

tecnologiche e alle metodologie da|Attenzione agli obiettivi

impiegare                         |dell’azione formativa

———————————————————————

                                  |Considerazione delle

                                  |caratteristiche

                                   |dell’organizzazione

———————————————————————

                                  |Considerazione delle risorse

                                  |finanziarie

———————————————————————

                                  |Considerazione del numero e delle

                                  |aree professionali del personale

———————————————————————

                                   |Analisi della dotazione hardware e

                                  |software

———————————————————————

                                  |Scelta tra le piattaforme

                                   |tecnologiche e gli ambienti di

                                  |apprendimento che consentono la

                                  |fruizione dei contenuti attraverso

                                  |vari strumenti

———————————————————————

                                  |Definizione dei programmi

                                  |didattici

———————————————————————

                                   |Definizione delle metodologie

                                  |didattiche

———————————————————————

                                  |Definizione dei contenuti relativi

                                   |ai programmi didattici

———————————————————————

                                  |Scelta delle modalita’ di

                                  |erogazione (blended, on line in

                                   |modalita’ sincrona, on line in

                                  |modalita’ asincrona, off line)

———————————————————————

                                  |Definizione del sistema di

                                   |verifica e valutazione individuale

———————————————————————

                                  |Definizione del sistema di

                                  |valutazione e di monitoraggio del

                                   |programma formativo

———————————————————————

                                  |Erogazione dei corsi secondo le

Erogazione                        |modalita’ del piano di formazione

———————————————————————

                                  |Valutazione dell’intervento

                                  |formativo in termini di

                                  |apprendimento, crescita delle

                                   |competenze individuali e

Monitoraggio e valutazione        |cambiamento organizzativo

———————————————————————

                                  |Rimodulazione del piano formativo

                                  |a seconda delle criticita’

Aggiornamento del piano di        |rilevate nella fase di

formazione                        |monitoraggio

    Tab. 1. Il processo di e-learning.

    5.1. Progettazione di un’attivita’ di e-learning.

    Le metodologie didattiche.

    L’approccio   metodologico  adottato  per  un  corso  erogato  in

modalita’  e-learning  dovrebbe  sempre  impiegare al meglio tutte le

specifiche   opportunita’   che   la   rete   offre,  in  particolare

l’interattivita’ e la multimedialita’.

    Gli  interventi  di  e-learning  di  qualita’  elevata andrebbero

realizzati   attraverso  percorsi  di  progettazione  incentrati  sui

fabbisogni  formativi rilevati in fase di analisi. Il corsista dovra’

essere stimolato a giocare un ruolo attivo, a tal fine disponendo, in

primo  luogo,  di materiali multimediali caratterizzati da un’elevata

interattivita’ (struttura ipertestuale navigabile finemente, presenza

di  animazioni  esplicative,  di  laboratori  virtuali,  di test e di

apposite  linkografie  che  consentano  di  integrare nel percorso le

risorse disponibili in rete). Inoltre l’attivita’ del corsista dovra’

inserirsi  in  un  ambiente di «interazione socializzante» (la classe

virtuale),  che gli consenta un elevato livello di interazioni con il

docente, i tutor e i colleghi.

    In   questo   contesto,   rappresentano  aspetti  particolarmente

qualificanti di un intervento di e-learning:

      il ruolo attivo dell’utente;

      l’importanza  della classe virtuale, che comporta l’inserimento

dell’utente  in  un  apposito  ambiente di apprendimento in comune al

quale  e’ preposto, sotto il profilo organizzativo, un docente/mentor

esperto dei contenuti.

    Dal  punto  di  vista  dell’apprendimento,  gli obiettivi vengono

raggiunti  con  maggiore  facilita’  quando  gli  utenti ne avvertono

consapevolmente  la necessita’, ovvero quando gli stessi percepiscono

l’utilita’  dell’apprendimento  e  il divario, in atto esistente, tra

cio’ che sanno e quanto ancora potrebbero apprendere.

    E’  utile  quindi  che  il  percorso formativo proposto sia cosi’

strutturato:  life-centered (contestualizzato rispetto all’esperienza

personale  dei  corsisti),  task-centered  (contestualizzato rispetto

allo  svolgimento  di  compiti   operativi),  problem-centered (basato

sulla   risoluzione   di   problemi):  si  tratta,  in  sostanza,  di

organizzare  l’esperienza formativa in modo che essa sia strettamente

e  direttamente collegata ai problemi reali e non puramente teorica e

astratta.  A  questo  scopo,  e’  importante  coinvolgere  gli utenti

proponendo  loro  attivita’  da  svolgere,  e progetti integrati, con

materiali caratterizzati da elevati livelli di interattivita’.

    Affinche’  il ruolo attivo e il coinvolgimento siano costanti per

tutta  la  durata  del  corso  puo’  essere  utile  sviluppare alcune

ulteriori scelte opzionali quali, ad esempio:

      sollecitare   il   discente  a  produrre  materiali  proponendo

esercitazioni o progetti da sviluppare in un preciso arco temporale;

      pianificare  le attivita’ da svolgere, fornendo un calendario o

un’agenda  settimanale  che suggerisca il ritmo di studio consigliato

ricordando  gli appuntamenti presi e gli impegni da rispettare: dalla

consegna dei progetti ai momenti di interazione sincrona.

    Ogni  caso richiede certamente un adeguato grado di flessibilita’

nella  gestione del ritmo di apprendimento dei discenti; l’impiego di

un’agenda  consente,  peraltro, di stimolare le loro motivazioni e di

sincronizzare  la classe puntando su attivita’ basate sulla reciproca

collaborazione,  nonche’  di  coordinare il lavoro dei vari corsi nel

caso in cui l’utente ne stia seguendo piu’ di uno in parallelo.

    Per  favorire  l’interazione con i materiali e’ possibile offrire

ai corsisti alcuni strumenti specifici, quali:

      navigazione   «fine»:   cioe’  navigazione  dei  materiali  con

un’interfaccia  semplice,  che  permetta al discente di riconoscere a

che  punto si trova, che cosa ha gia’ visionato, quale e’ il percorso

consigliato, ecc.;

      laboratori virtuali (con possibili simulazioni interattive): si

tratta  di  animazioni  che simulano le fasi piu’ significative di un

processo.  Quando  le  simulazioni  sono interattive il discente puo’

intervenire   nella   dinamica  del  processo  e  modificarne  alcuni

parametri;

      esercizi  interattivi,  da  svolgere in ambienti di vario tipo,

finalizzati  all’approfondimento  delle  modalita’  di «traduzione in

pratica»  degli  insegnamenti  teorici; possono essere utilizzati per

stimolare  la curiosita’, favorire il recupero e la razionalizzazione

delle     conoscenze    preesistenti,    oppure    per    consolidare

l’apprendimento;

      test  di  verifica,  rafforzamento  e  autovalutazione: possono

essere  semplici domande a risposte chiuse, analisi di casi e di siti

web,  relazioni  a  tema,  progetti piu’ articolati (eventualmente da

sviluppare   in   gruppo).   E’  importante  che  questi  test  siano

distribuiti  lungo  tutto  il  percorso (all’inizio, in itinere, e al

termine  del  percorso  formativo) e che siano impostati e monitorati

efficacemente (si veda in proposito il punto 5.2);

      applicazioni:  l’obiettivo di questi strumenti e’ di rafforzare

e  consolidare  i  contenuti  del  corso,  rendendoli  effettivamente

applicabili  nella  pratica. Puo’ trattarsi di: esercizi svolti, casi

di  studio, esempi concreti, esempi di «inadeguatezza». La scelta del

formato  di erogazione dipende dall’articolazione dell’applicazione e

dal medium piu’ adatto per renderla efficace;

      linkografie/bibliografie:  in  questo  caso i materiali possono

essere  integrati  con  apposite  selezioni ragionate operate su siti

web, che possono facilitare l’interazione in rete dell’utente.

    E’  fondamentale  per il successo di questo tipo di apprendimento

che  il  corsista sia inserito all’interno di una classe virtuale, in

modo  che  si  senta  parte  integrante  di  un  gruppo, sia spinto a

partecipare alle discussioni proposte dal tutor e a sviluppare propri

elaborati   con   spirito    collaborativo.   E’  anche  utile  creare

un’atmosfera informale, basata su rispetto reciproco, collaborazione,

fiducia, sincerita’, apertura agli altri, diffuso gradimento.

    Con  lo  sviluppo  di  teorie  che vedono come principale stimolo

all’apprendimento  l’interazione  sociale  e con il diffondersi della

formazione  a  distanza, nasce – e acquista sempre piu’ significato –

il  concetto di «comunita’ di apprendimento», improntata allo scambio

reciproco  di  informazioni  su  un argomento di comune interesse, da

realizzare  non  piu’  in  un  ben individuato luogo fisico, ma in un

determinato  arco  di  tempo, dedicato appunto alle tematiche oggetto

della formazione.

    Si  sottolinea,  infine,  che  durante  tutto  lo svolgimento del

percorso  didattico  dovrebbero  essere  costantemente  reperibili il

docente/mentor,  in  quanto  persona  esperta  per  quanto attiene ai

contenuti  del  processo  formativo,  ed il tutor di processo, la cui

professionalita’  e’  improntata  all’uso  delle  tecnologie   ed alla

gestione delle dinamiche didattico-comunicative dell’e-learning.

    5.1.2. I contenuti.

    I  contenuti  formativi,  tradotti in materiali da inserire nella

piattaforma, devono garantire:

      differenti modalita’ di fruizione,

      multimedialita’   e   interattivita’:  ipertesto,  audio-video,

animazioni,   simulazioni  e  laboratori  virtuali,  esercitazioni  –

valutate e non – ecc.

    La  struttura ormai diffusamente accettata e’ quella del Learning

Object  (LO),  «unita’  autoconsistenti»  e  riutilizzabili  in varie

combinazioni.

    Un    modulo    didattico    (un   argomento)   puo’   richiedere

un’articolazione  in  parti, a loro volta costituite da piu’ unita’ e

organizzate   in   un   percorso   distinto   in  varie  fasi.  Nella

predisposizione dei contenuti formativi e nella scelta dell’approccio

e  degli  strumenti didattici da impiegare occorre tenere conto della

tipologia dei singoli contenuti e dello scopo cui la formazione mira.

Di  conseguenza,  a titolo di esempio, la possibilita’ del riutilizzo

delle  citate  «unita’  autoconsistenti»  dovrebbe  tenere  in debita

considerazione  il fenomeno dell’obsolescenza e la circostanza che il

materiale  didattico  richiede  una  revisione  frequente e non puo’,

quindi, essere riutilizzato a lungo.

    Per  quanto  attiene alla fruizione, dovrebbe essere prevista, di

volta  in  volta,  una  combinazione di canali di erogazione (on line

sincrono,  on  line  asincrono,  off line), e la formazione di classi

virtuali  attraverso  cui  sviluppare  una  continua  interattivita’.

Infine, riveste, particolare importanza la possibilita’ di effettuare

il cosiddetto «tracciamento» (tracking) del percorso formativo, delle

attivita’ del singolo utente e della classe virtuale nel suo insieme.

In buona sostanza si tratta di registrare tutto il percorso formativo

del  discente  al  fine  di  permettere  al  tutor  di conoscere – in

concreto e nelle varie fasi – lo stadio di apprendimento del discente

stesso.

    Si    ricorda   ancora   una   volta   che    l’adozione   diffusa

dell’e-learning   richiede  un  preventivo  programma  di  formazione

sull’uso  della  piattaforma  adottata,  per  i  formatori  e  per  i

destinatari  ultimi  della  formazione  stessa.  La scarsa conoscenza

delle  modalita’ di uso degli strumenti utilizzati puo’ compromettere

i risultati del progetto.

    I  contenuti  multimediali  delle  lezioni  erogate  tramite  una

piattaforma  di  e-learning  possono concretizzarsi in varie forme. I

contenuti  in  streaming  audio/video  implicano  la  presenza di uno

streaming  server  e  di  player appositi per il formato di streaming

sulle  postazioni  dell’utente.  L’erogazione  in streaming richiede,

inoltre,  una  disponibilita’  di  banda internet/intranet notevole e

variabile   in   relazione   al  numero  di  lezioni  organizzate  in

contemporanea.  Questo  aspetto, oltre ad incidere sulle decisioni in

merito  alla convenienza, o meno, di acquisire sistemi propri, ovvero

di  utilizzare  la  modalita’  ASP  (Application  Service  Provider),

influenza anche indirettamente i programmi di formazione.

    Infatti,  se  i  corsi  da effettuare contemporaneamente non sono

numerosi  e’  preferibile progettare percorsi di formazione a piccoli

gruppi   per   volta,  oppure  optare  per  CBT/WBT  (Computer  Based

Training/Web  Basic  Training)  su  CD-Rom. Moduli di formazione WBT,

anche  all’interno  di  un  sistema LMS (Learning Management System),

possono  utilizzare  sistemi  alternativi  allo streaming per erogare

contenuti  audio/video;  normalmente  essi  prevedono  il download di

sequenze  filmate  pure  o «incapsulate» tramite plug-in multimediali

(Flash  Player).  Si  tratta comunque di filmati digitali (avi, mpeg)

che   richiedono  codec  appositi  ed  implicano  anch’essi  notevoli

disponibilita’ di banda.

    I   sistemi   di  virtual  classroom  sono  invece  rivolti  alla

formazione  sincrona  e  quindi  all’interazione, in tempo reale, tra

docente  e  discenti.  Questi  sistemi  sono  propriamente  basati su

«communication  servers»  e  comportano  applicativi  e  architetture

server  dedicate.  Essi inoltre non implicano ulteriori requisiti per

le  postazioni  client,  dal  momento  che utilizzano prevalentemente

tecnologia  flash  client e gli impegni di banda di trasmissione sono

sostanzialmente paragonabili a quelli dei sistemi di streaming live.

    5.1.3. Le tecnologie.

    Questi  ultimi  anni sono stati caratterizzati – come accennato –

da  cambiamenti  fondamentali  nel  campo delle tecnologie, che hanno

fortemente  influenzato  l’architettura  dei  sistemi formativi (TBL,

Technology   Based   Learning)  che  sono  arrivati  ad  una  fase  –

genericamente  definita  di  terza  generazione  –  in cui sono stati

ottimizzati il riutilizzo e l’efficienza nei processi di manutenzione

dei   sistemi  e  dei  contenuti  di  e-learning.  Cio’  consente  la

realizzazione   di  processi  virtuosi  per  valorizzare  al  massimo

l’investimento a suo tempo effettuato.

    Il  disegno  delle  architetture di sistema e’ giunto, dunque, ad

una  definizione  codificata  e ormai largamente condivisa, basata su

due livelli, e le componenti tecnologiche di un sistema di e-learning

si  possono  descrivere  in  termini  di  moduli  del  sistema  e  di

infrastruttura di comunicazione.

    Allo  stato, non ha piu’ senso identificare un sistema e-learning

in  una  singola  piattaforma  monolitica e omni-comprensiva; e’, per

contro,  preferibile  concepire  tale sistema come costituito da piu’

componenti   e   sottocomponenti,   software   interoperabili  grazie

all’adozione  di  standard internazionali, ed ottimizzato per gestire

razionalmente   le  singole  attivita’  eterogenee  che  un  processo

formativo a distanza su internet puo’ sottendere.

    In  particolare,  una  descrizione  semplificata dei sotto-moduli

presenti in un sistema e-learning completo, comprende:

      1)  learning  content  management  system  (LCMS): e’ il modulo

dedicato  al  processo  di  creazione,  gestione  e archiviazione dei

contenuti   didattici   e  che  ne  consente  «l’assemblaggio»  e  la

condivisione  tramite  archivi  digitali  (Digital  Repository). Esso

eventualmente  integra  sistemi  di authoring per la produzione delle

citate «unita’ autoconsistenti» e per il loro aggiornamento;

      2)  learning  management  system  (LMS):  e’ il modulo dedicato

all’erogazione  dei  corsi  e  al  tracciamento  delle  attivita’  di

formazione,  nonche’ alla gestione delle attivita’ amministrative (ad

esempio:  iscrizione  dei  discenti,  gestione di classi, etc.); esso

puo’ integrare sistemi di testing;

      3)  classe  virtuale (virtual classroom – VC): e’ il modulo che

consente l’organizzazione di eventi dal vivo; il docente, ad esempio,

comunica  in  tempo  reale in video, in audio e scambiando dati con i

discenti   collegati   al   sistema.  Il  modulo  consente  anche  la

registrazione degli eventi e delle interazioni, al fine di riproporle

in modalita’ asincrona, e l’integrazione con strumenti idonei a porre

in comunicazione tra loro, e a fare cooperare, discenti e docenti e i

primi  tra  loro.  Detti  strumenti  possono  essere di tipo sincrono

(lavagna  virtuale,  condivisione  di applicazioni e documenti, chat,

etc.) e asincrono (e-mail, forum, faq, ecc.);

      4)  sistema  di  gestione  delle  competenze:  e’ il modulo che

supporta  la  rilevazione  delle  competenze,  la identificazione dei

fabbisogni  formativi  e  la proposta dei relativi percorsi formativi

(puo’ essere incluso nei sistemi 1 o 2 sopra elencati).

    Le  suddette  componenti  possono  essere  in  tutto  o   in parte

presenti  nel  sistema  di  e-learning in relazione alle esigenze del

progetto.   La  struttura  modulare  e  l’esistenza  di  standard  di

interoperabilita’   ampiamente   condivisi   consentono,  dunque,  la

costruzione  di  un  sistema  completo  e-learning  –  anche mediante

l’utilizzo   di   componenti  fornite  da  differenti  costruttori  –

contraddistinto  da caratteristiche peculiari il cui principale punto

di forza e’ rappresentato:

      dalla  diffusione  dei  Learning Objects – detti anche Reusable

Learning   Objects   (RLOs)   –   che   applicano   il   concetto  di

riutilizzabilita’ ad una delle componenti piu’ onerose all’interno di

un   processo   di   e-learning:   la   produzione  di  contenuti  in

auto-istruzione  o  SW  didattico (courseware). La progettazione e la

produzione  di  materiali  didattici secondo tale filosofia prevedono

una  parcellizzazione  ed  indicizzazione  di contenuti a livello ben

piu’  «granulare» rispetto ai precedenti sistemi, cosi’ da consentire

anche  per  la  componente  courseware la massima riutilizzabilita’ e

portabilita’   fra  sistemi  ed  all’interno  di  percorsi  formativi

diversi.

      dal livello di «granularita» dei contenuti (dimensione dei LO),

lasciato  libero  all’autore,  o al produttore, dei contenuti stessi,

anche  se e’ generalmente preferibile definire ed adottare un’elevata

«granularita»  dei  contenuti,  caratteristica  che  gioca  un  ruolo

determinante  ai  fini  della  loro  riutilizzabilita’.  Inoltre, una

elevata   «granularita»   favorisce   una   maggiore   tracciabilita’

(tracking),   consentendo   sistemi   avanzati   che   supportano  la

personalizzazione  dinamica  nella  sequenzializzazione dei contenuti

(sequencing);

      dalla comparsa e rapida affermazione, a livello internazionale,

di specifiche e di standard di interoperabilita’ basati su tecnologie

XML  e  Web  services  per  il  settore  e-learning,  riconosciuti  e

condivisibili   tra  produttori  di  sistemi  e  contenuti  su  scala

internazionale.

    Sta  ora rapidamente consolidandosi come standard de facto – data

la  sua  rapida  diffusione  e impiego – il set di specifiche redatto

dall’ente   IMS  Global  Learning  Consortium,  che  raggruppa  oltre

cinquanta operatori del mercato internazionale.

    Le  varie  specifiche  dell’ente  predetto  sono  state  adottate

nell’ambito  di  numerose  iniziative  nazionali  – e di settore – ed

hanno  consentito  di  personalizzare differenti profili applicativi,

per l’interoperabilita’ dei sistemi informativi pubblici e differenti

settori specifici (istruzione, medicina, difesa, ecc.).

    Il  livello  di  interoperabilita’ di un sistema di e-learning e’

identificabile sulla base dei seguenti parametri:

      integrazione  del  concetto di Learning Object durante tutto il

percorso   di   creazione,   archiviazione,  gestione,  erogazione  e

tracciamento  di  contenuti in autoistruzione, cosi’ da consentire la

massima  flessibilita’  di riutilizzo dei contenuti e l’adattamento a

specifici percorsi e a condizioni di erogazione eterogenee;

      maggiore  uso  possibile della tecnologia XML nella descrizione

di  strutture  di  dati (ad esempio: contenuti, dati anagrafici, test

valutativi, profili e competenze);

      impostazione architetturale organizzata per componenti modulari

gia’ espressa o esprimibile secondo formati aperti ed interoperabili.

    L’attivita’  svolta  dagli  enti di standardizzazione nel settore

dell’e-learning  e’  particolarmente  vasta  e  gli obiettivi che gli

stessi  perseguono  consistono  nel  fornire indicazioni di dettaglio

sugli  standard  che i fornitori di soluzioni tecnologiche, servizi e

contenuti  dovrebbero  proporre  nelle  loro  offerte. La tendenza e’

dunque  quella  di costruire specifiche per ognuna delle componenti e

dei  servizi  presenti  in  un  sistema di e-learning, nonche’ per il

formato dei contenuti.

    Questa   situazione,   unita   alla   circostanza   che   diverse

organizzazioni  si stanno occupando di standardizzazione nel settore,

ha  portato  alla nascita, negli ultimi anni, di decine di specifiche

per  l’interoperabilita’  dei  vari  sistemi  e  dati coinvolti in un

processo   di   e-learning,   che,   peraltro,  non  sono  facilmente

applicabili  integralmente.  Si parla, allora, di profili applicativi

specifici   che   enti   ed   organismi   pubblici  utilizzano,  come

sottoinsieme  delle  regole standard, nel proprio campo di attivita’:

ne  sono  un  esempio  SCORM  (Sharable  Courseweare Object Reference

Model)  –  adottato  dal  Ministero  della difesa e dal Ministero del

lavoro USA – e le specifiche eGif elaborate dal Governo inglese.

    Al  riguardo,  si  preannuncia  in  questa  sede  che  – in esito

all’emanazione  delle  presenti  «Linee  guida»  – su indicazione del

Ministro  per  l’innovazione e le tecnologie, il Centro nazionale per

l’informatica  nella  pubblica amministrazione elaborera’ e proporra’

ai  Ministri  competenti  un  «profilo  applicativo»  per la pubblica

amministrazione italiana.

    Per  quanto  concerne  la  progettazione  di un’infrastruttura di

comunicazione  per  un  sistema  di e-learning, le considerazioni che

seguono  partono  dal  presupposto  che  le problematiche legate alla

conversione da un metodo tradizionale di formazione in aula al metodo

di  e-learning  siano  gia’ state risolte (conversione dei contenuti,

ri-progettazione  dei  corsi e del programma di formazione, ecc.), al

pari di quelle relative alla gestione dei contenuti.

    Cio’  premesso,  vengono  qui  identificate, e formano oggetto di

attenzione,  tre aree collegate all’infrastruttura verticale: server,

rete e postazione di lavoro individuale.

    Per  quanto  concerne  l’area  server  va deciso se e’ il caso di

dotarsi  di un LMS proprio, o se e’ preferibile acquisire il servizio

all’esterno  (ASP).  Nel  primo  caso sara’ necessario dotarsi di una

opportuna  infrastruttura – sia hardware che software – e degli skill

sistemistici per l’amministrazione e la gestione dell’infrastruttura.

Nel secondo caso dovranno essere risolte le problematiche connesse al

collegamento con un centro di erogazione servizi remoto, esterno alla

rete  intranet, in termini di dimensionamento della banda internet in

entrata/uscita e gestione delle politiche di routing e sicurezza.

    La rete e’ l’area che solitamente comporta le maggiori necessita’

in termini di adeguamento alle esigenze dei servizi di e-learning. Le

problematiche  da affrontare e risolvere riguardano, per un verso, la

gestione  delle  politiche  di  sicurezza  nell’accesso  da  parte di

applicazioni  esterne  alla  rete intranet, per altro verso l’accesso

degli utenti ad una vasta gamma di applicazioni esterne.

    Un’altra    esigenza    meritevole    di    attenzione    attiene

all’adeguamento  della  capacita’  di  banda  all’aumento di traffico

generato  da  applicazioni  web based e multimediali ed alla gestione

del  movimento dei dati su una serie di protocolli non «standard» per

una rete intranet.

    La necessita’ di supportare applicazioni multimediali nei servizi

di  e-learning su una rete di trasporto di dati interessa inoltre sia

l’infrastruttura  di  rete  geografica  che  l’infrastruttura di rete

locale.  Tali  applicazioni  richiedono  comunicazioni simultanee fra

gruppi  di  computer  con  trasmissione dei pacchetti IP in modalita’

multicast,    in    un   processo   conosciuto   genericamente   come

«comunicazione multipunto».

    Devono,  inoltre,  essere  adeguatamente  considerati gli aspetti

collegati  ai  requisiti hardware e software delle postazioni client,

che  consentono  di  fruire dei contenuti di e-learning. Sotto questo

profilo,  relativamente  all’hardware  e’  necessario disporre di una

stazione  di  lavoro  attrezzata  per  gestire contenuti multimediali

esigenti  in  termini  di  potenza  di calcolo, memoria e periferiche

audio/video. La configurazione software dovra’ essere compatibile con

il   sistema  di  formazione  e-learning  prescelto  in  termini  di:

caratteristiche del software di base, tipo e versione del software di

navigazione,  presenza  dei componenti richiesti per la fruizione dei

contenuti  multimediali,  con la conseguente esigenza di prevedere la

gestione di una software distribution degli applicativi mancanti.

    5.2. Erogazione di un’attivita’ di e-learning.

    I servizi

    La  fase  di  erogazione  di un’attivita’ di e-learning inizia al

momento  della  fruizione  dei  contenuti da parte dell’utente e puo’

avvenire con diverse modalita’, che vengono qui di seguito indicate:

      on-line  in  modalita’  sincrona, attraverso lo strumento della

classe virtuale (CV), in cui gli utenti/discenti interagiscono con un

docente  o  tutor  della materia: durante la sessione live i discenti

possono  parlare,  utilizzare materiali in vari formati, navigare sul

web sotto la guida del tutor, scrivere su una lavagna, fare dei test,

formare gruppi di lavoro guidati;

      on-line  in modalita’ asincrona, con una fruizione di contenuti

interattivi  che  favoriscono  la  partecipazione  attiva dell’utente

singolo,  o della classe virtuale, al processo di apprendimento; puo’

trattarsi  di  testi,  ipertesti,  voce,  animazioni, organizzati dai

docenti e dagli editor multimediali e fruibili dalla rete;

      off  line,  con  l’utilizzo  di supporti, quali testi cartacei,

CD-rom,  video, DVD, altri materiali scaricabili, con possibilita’ di

stampa dei contenuti in formato testo o immagine.

    E’ anche possibile una combinazione tra le precedenti soluzioni.

    Non  bisogna  poi  dimenticare  –  ripetesi – che le attivita’ di

e-learning sono rivolte a destinatari eterogenei, a livello di ruoli,

competenze,  familiarita’  con  gli  strumenti di rete. Pertanto puo’

essere  necessaria  una  adeguata  e  corretta  integrazione  tra  la

formazione  a distanza – cosi’ come sopra descritta – e la formazione

in  aula,  ovvero la costruzione di un formato di e-learning blended,

per  il  quale  l’intervento  formativo  in  aula resta fondamentale,

soprattutto  quando  si  tratta  di  una  utenza  che  ha ancora poca

dimestichezza con le pratiche della formazione on line.

    5.3. Monitoraggio e valutazione di un’attivita’ di e-learning.

    Il  monitoraggio  e  la  valutazione  costituiscono  due  fattori

fondamentali  a  garanzia  del  livello  di qualita’ della formazione

nelle  varie  fasi  che  la  caratterizzano  e  sotto  il profilo dei

risultati raggiunti.

    La   citata   direttiva   13 dicembre   2001   ha   gia’  offerto

l’opportunita’   di  sottolineare  l’importanza  delle  attivita’  di

monitoraggio   e   valutazione,   prevedendo  espressamente  che  «La

formazione dovra’ essere sviluppata attraverso un sistema di governo,

di  monitoraggio  e controllo che consenta di valutarne l’efficacia e

la  qualita».  Nella stessa direttiva, inoltre, viene evidenziato che

le azioni di monitoraggio e di valutazione hanno lo scopo di rilevare

la  qualita’ dei contenuti, il grado di corrispondenza del progetto e

delle  azioni  alle esigenze del personale, nonche’ la qualita’ sotto

il  profilo  operativo  e  gestionale:  rientrano  in questo contesto

l’adeguatezza  degli  strumenti di formazione alle attivita’ a cui si

riferiscono  ed  i  sistemi  di  controllo  della  qualita’ durante i

percorsi formativi.

    Nel  documento  in parola, inoltre, e’ dato rilievo all’attivita’

di  valutazione  delle  competenze  al  fine  dell’individuazione del

fabbisogno  formativo  e  della  definizione  di politiche e piani di

sviluppo,  nonche’, e soprattutto, all’attivita’ di valutazione degli

interventi  formativi.  Sotto  questo profilo occorre individuare non

soltanto  il  gradimento  dei  singoli partecipanti, ma anche il loro

livello  e  la  loro  capacita’  di  apprendimento  e  i risultati da

ciascuno  raggiunti: l’obiettivo, infatti, e’ quello di verificare la

portata  del cambiamento che si e’ verificato nell’amministrazione in

esito alle attivita’ formative effettuate.

    Anche  le  azioni  di  monitoraggio  di  un processo formativo di

e-learning  – che prevede sia la presenza in aula che la formazione a

distanza   (blended)   –  si  inquadrano  nel  percorso  delineato  e

comprendono  attivita’ di valutazione, che possono essere finalizzate

alla stima:

    della gestione delle azioni formative;

    dei risultati dei processi formativi;

    delle   competenze,   cioe’   alla  corretta  individuazione  dei

fabbisogni  formativi  e  al  raggiungimento  dei risultati formativi

attesi.

    5.3.1. Valutazione delle competenze.

    Per  «competenza» si intende qui l’integrazione di conoscenze, di

capacita’ e comportamenti organizzativi che la persona e’ in grado di

porre  in atto per realizzare i risultati professionali richiesti dal

processo  di  erogazione  di  un servizio, sia esso interno o esterno

all’organizzazione.

    La    valutazione   delle   competenze   presuppone   che   siano

preliminarmente definiti:

      i   processi   fondamentali   di  servizio  che  caratterizzano

l’organizzazione;

      i profili professionali di riferimento e il loro posizionamento

rispetto ai processi anzidetti;

      le specifiche professionalita’ di ciascun profilo (in relazione

alle diverse fasi dei processi) e gli elementi che le caratterizzano;

      i  processi  che  consentono  di  giudicare  il  patrimonio  di

competenze   posseduto   dalle  persone  e  di  stimarne  il  livello

acquisito.

  La  valutazione  delle  competenze  –  che richiede comunque sempre

anche   l’autovalutazione   da  parte  del  destinatario  dell’azione

formativa  –  e’  compito del dirigente responsabile dell’azione e si

realizza  attraverso il confronto tra il profilo di competenza atteso

e quello posseduto.

    5.3.2. Monitoraggio.

    Il monitoraggio consiste nella rilevazione sistematica dei dati –

di  natura  organizzativa,  gestionale e attinenti alla funzionalita’

(anche tecnologica) – legati ai processi di erogazione dell’attivita’

formativa.   Questa   rilevazione   e’   finalizzata   al  controllo,

all’eventuale  modifica  e, in ultima analisi, all’ottimizzazione dei

processi formativi stessi.

    Durante  l’azione  di monitoraggio vengono rilevati, e ponderati,

gli indicatori necessari a verificare – prima dell’avvio del progetto

(ex  ante), durante lo svolgimento (in itinere) e dopo la conclusione

dello  stesso (ex post) – la corrispondenza tra il programma definito

e  la  sua realizzazione, compresa l’analisi degli eventuali elementi

critici o di rischio.

    Formano oggetto di attenzione del monitoraggio:

      i  processi  di  erogazione  della formazione sia in aula che a

distanza, ovvero:

        gli  strumenti  per  il  trasferimento  dei contenuti (moduli

didattici  in  vari  format,  loro  relativa  qualita’ e completezza,

efficacia didattica e comunicativa);

        la tipologia della docenza (sincrona e asincrona);

        l’assistenza didattica e motivazionale svolta a distanza.

      le   funzionalita’   del   sistema   organizzativo  /gestionale

/logistico   (ambienti,  infrastrutture,  sistemi  di  registrazione,

iscrizione e tracking);

      le  funzionalita’ della piattaforma di gestione in relazione al

loro impatto sull’erogazione dei percorsi formativi.

    La  raccolta  e  l’elaborazione  dei  dati forniti dall’azione di

monitoraggio,   anche  nei  percorsi  blended,  puo’  essere  gestita

integralmente dal sistema: e’ essenziale a tal fine provvedere ad una

verifica  dello  spettro  dei  dati «tracciabili» e delle funzioni di

elaborazione predisposte.

    5.3.3. Valutazione degli interventi formativi.

    L’attivita’   di   valutazione   –  intesa  come  ponderazione  e

interpretazione   di  dati  ed  elementi  rilevati  durante  l’azione

formativa  e  a  valle  dei  processi  realizzati  – e’ finalizzata a

evidenziare i risultati raggiunti, in termini di modifiche verificate

e  riscontrabili.  Questa  valutazione, che attiene, sia alle persone

coinvolte  che  all’organizzazione  nel  suo complesso, si basa sulla

misurazione   dei   risultati  oggetto  di  osservazione,  che  sulla

quantificazione   del  divario  riscontrato  rispetto  agli  standard

(parametri ed indicatori che ciascuna amministrazione deve rilevare),

qualitativi e quantitativi, definiti in fase di progettazione.

    Degli strumenti di valutazione vanno verificate:

       l’affidabilita’, cioe’ la persistenza di osservazione nel tempo

e in contesti differenti;

      la  validita’  e  l’efficacia, che non devono essere soggette a

possibili azioni di disturbo da parte di fenomeni esterni;

      l’utilita’,   cioe’   la   capacita’  di  valutare  esattamente

l’oggetto al quale sono destinati.

    6. Componenti di costo di un progetto di e-learning.

    Gli  elementi  di  costo  di un progetto complesso possono essere

rappresentati con diverse modalita’ che, in relazione alla dimensione

del progetto stesso, tengono conto:

      1. delle fasi in cui esso si articola;

      2. delle componenti del sistema e delle risorse umane;

      3. dei rapporti con i fornitori.

    Si  indicano,  qui  di  seguito,  le componenti di costo definite

sulla  base  delle  modalita’  di  esecuzione  del  progetto  e delle

dimensioni prese in considerazione.

    Per  quanto  attiene  alle  fasi in cui si articola, l’e-learning

puo’  essere  descritto  come  un  processo  che comprende i seguenti

sotto-processi:

      a) analisi;

      b) disegno;

      c) sviluppo;

      d) implementazione;

      e) valutazione.

    Per quanto riguarda le componenti del sistema e le risorse umane,

la  struttura  dei  costi  sottesa  ad  un  sistema e-learning – come

accennato nella direttiva – e’ in larga parte commisurata all’insieme

dei seguenti fattori:

      1. analisi organizzativa;

      2.    servizi    (progettazione,    erogazione,    gestione   e

monitoraggio);

      3. tecnologie (piattaforme e infrastrutture);

      4. contenuti (produzione e manutenzione).

    Questi  ultimi  rappresentano  la componente tendenzialmente piu’

onerosa, in termini economici, qualitativi o organizzativi. Il motivo

di   fondo   e’   legato   alla  necessita’  di  disporre  di  figure

professionali specifiche per il processo di generazione dei materiali

(almeno  per  quanto  concerne  il  Project  Manager, l’Instructional

Designer, l’esperto dei contenuti e il team di sviluppo).

    Cio’  impone  un’attenta  valutazione  in  ordine alle opzioni da

operare circa:

      1.  l’acquisizione  di  materiali  cosiddetti  off-the-shelves,

ossia a catalogo;

      2. la progettazione e la costruzione dei materiali:

        a. da parte della stessa amministrazione;

        b. da parte del fornitore.

    La  scelta  da  effettuare  e’ legata ad un esame comparativo che

tiene  conto,  da  un  lato,  della  rispondenza  dei  contenuti alle

esigenze formative dello specifico progetto; dall’altro, dell’impegno

economico che viene richiesto.

    Per  le  altre  componenti,  come detto, esistono varie soluzioni

disponibili e tra loro integrabili – che possono essere offerte anche

da  differenti  prodotti/fornitori  –  per progettare e realizzare un

sistema e-learning.

    Per quanto riguarda i rapporti con i fornitori, nell’ambito delle

varie  piattaforme,  uno  dei criteri economici piu’ significativi da

considerare  per  la  scelta  di  soluzioni e componenti tecnologiche

differenti  e’ rappresentato dalla valutazione del modello di licenze

proposto  dal  fornitore.  Quest’ultimo,  infatti,  potra’ fortemente

influenzare,  a  parita’ di funzionalita’ tecniche offerte, la scelta

in base alla valutazione economica dei differenti sistemi.

    Esistono diversi modelli di licenze per i singoli componenti, che

presentano   caratteristiche   economiche  diverse;  al  riguardo  il

progettista  dovra’  identificare e farsi indicare nel dettaglio, dal

fornitore,  la  tipologia  di  licenza  adottata  per  ogni specifico

componente fornito.

    I modelli di licenze attualmente utilizzati per i vari componenti

e-learning (in particolare, LMS, LCMS e VC) sono:

      a) licenze  off  line,  a  licenza  installata  su  singolo pc:

prevedono  un costo a postazione senza interazione/verifica su server

centrale  e sono particolarmente impiegate per sistemi e tool autore;

possono essere a nominativo o a installazione fisica: il secondo tipo

e’  preferibile  in  quanto,  a parita’ di utenze acquisite, consente

l’accesso a qualunque utente;

      b) licenze  a  utenti nominali: prevedono un costo a postazione

per  utente  nominale  registrato,  senza  possibilita’  di variare i

nominativi  iscritti;  la  verifica  puo’  essere  effettuata su base

unicamente  contrattuale o mediante autenticazione/verifica su server

centrale;

      c) licenze   a   utenti   non   nominali:  sono  analoghe  alle

precedenti,  ma  offrono,  inoltre,  la possibilita’ di riallocazione

della stessa licenza ad un altro utente;

      d) licenze  a  utenti  concorrenti: prevedono un costo per ogni

utente  collegato  in  contemporanea  al  server centrale; sono molto

usate   per   piattaforme  sincrone  e  stanno  comparendo  anche  in

unaversione  che  presenta  opzioni  per  sistemi  LMS asincroni. Per

paragonare  i  costi  di  licenze  a  utenti  concorrenti a quelli di

licenze  a  utenti  nominali  (seats)  occorre valutare quanti utenti

saranno  contemporaneamente  attivi  rispetto  a  quelli  iscritti al

servizio;

      e) licenze a server (CPU): prevedono un costo a server centrale

a  volte  piu’  elevato rispetto a quelli dei modelli precedenti; nel

caso  di  valutazione  alternativa  a quella di licenze ad utenti non

nominali,  occorre  stimare  il  numero  prevedibile di utenti che il

server centrale deve supportare;

      f) servizi  ASP:  prevedono  l’erogazione  di  servizi  con  un

sistema installato presso terzi, con licenze a consumo e possibilita’

di   quantificazione  a  corso/mese/utente.  Poiche’  esistono  molte

tipologie di servizi ASP e’ opportuno considerare se i relativi costi

includono  quelli  di connettivita’ e housing/hosting della soluzione

e,  inoltre,  se  esistono limiti massimi di corsi e durate temporali

minime per la sottoscrizione al servizio.

    L’Ente  che  intende  avviare  corsi  di  e-learning per i propri

dipendenti, deve tener conto, infine, delle seguenti voci:

      costi ripartiti su piu’ attivita’ formative:

        computer e accessori adeguati;

        installazione adeguata per connessione rete;

        disponibilita’   di   soluzioni  hardware  (server  dedicati,

connessioni veloci, consumi di utilizzo);

        personale tecnico di servizio;

        tempo da dedicare al corso per partecipante;

        acquisti di materiali di supporto;

        spese generali per utenze di ufficio (elettricita’, telefono,

riscaldamento, etc.);

        promozione istituzionale,

      costi diretti per singolo corso:

        spese  di  trasferta, per ciascun partecipante, relative alla

sua  eventuale partecipazione a sessioni di formazione da svolgere in

aula;

        oneri  connessi  alla  realizzazione di eventuali sessioni di

formazione  in aula (affitto di locali attrezzati, spese di viaggio e

soggiorno  sostenute  per i docenti, spese per materiali di consumo e

per materiali didattici).

    7. Considerazioni finali.

    L’emanazione,  da  parte  del  Centro nazionale per l’informatica

nella  pubblica  amministrazione, di queste «Linee guida» – che, come

detto,  formano  parte  integrante  della  direttiva  in  materia  di

e-learning  delle pubbliche amministrazioni – testimonia l’attenzione

rivolta  al  processo  innovativo che sempre piu’ in questi anni, sta

caratterizzando  l’attivita’ di formazione, alla luce di un crescente

e maggiormente diffuso impiego delle nuove tecnologie informatiche.

    Questo  fenomeno  trova  adeguata spiegazione se si considerano i

peculiari aspetti, di ordine organizzativo e metodologico – oltre che

tecnologico  – propri della formazione in modalita’ e-learning, anche

in   considerazione   del   rilevante   impatto   che  essa  presenta

sull’organizzazione   del   lavoro  nel  suo  complesso  e  nei  suoi

molteplici aspetti.

    A  questa  riflessione di base e’ improntato il documento, il cui

impianto  si  innesta,  in  piena sintonia, nel percorso idealmente e

concretamente  tracciato  con  la  direttiva 13 dicembre 2001, cui ha

fatto  seguito il programma di interventi sul sistema Paese contenuto

nelle   «Linee  guida»  emanate  nel giugno  2002  dal  Ministro  per

l’innovazione  e  le tecnologie, fino ad arrivare, piu’ recentemente,

al decreto 17 aprile 2003 riguardante le Universita’.

    Al  pari  delle iniziative richiamate, anche la presente – che le

segue   in   ordine   temporale   –   e’  una  tangibile  espressione

dell’interesse,  e  dell’impegno,  che  negli  ultimi anni il Governo

italiano  –  come  molti  altri  in ambito europeo – sta dedicando al

raggiungimento    dell’obiettivo    di    imprimere   una   sensibile

accelerazione  allo  sviluppo  delle  conoscenze  con  il  ricorso  a

soluzioni  virtuali.  E  cio’,  nella  consapevolezza  che  esse sono

finalizzate all’interoperabilita’ dei contenuti e, in ultima analisi,

dei servizi resi agli utenti, il cui livello qualitativo e’, in larga

misura,     condizionato     dalla    progettazione    didattica    e

dall’architettura tecnologica.